Cronaca
La ChiacchiARIAta con Lina Lucci
di Sergio Fedele (da: Napoli Punto a Capo )
Ci avviciniamo a sabato 18 settembre e la superchiacchiARIAta di oggi con Lina Lucci deve essere un ulteriore stimolo per tutti i cittadini a impegnarsi su questo tema dell’aria avvelenata a Napoli cominciando con la partecipazione il 18 settembre al FlashMob che Napoli Punto a Capo ha organizzato a Piazza Municipio alle 11 del 18 settembre.

Aspettiamo Lina Lucci insieme a tutti gli altri chiacchiARIAoni che ad oggi sono stati: CicelynChiosiD’AntonioDel VecchioMazzoniMarfellaMacrydi Gennaro, OddatiLegora de Feo, Impegno, ScuottoPreziosoMonorchioDassattiMignognaRanieriAmbrosinoPeperoniEspositoCaccavale, LettieriSalvadore, TaglialatelaMostardi, BifulcoTommaso Sodano e Angelo Ferrillo.


1. A Napoli si vive due anni di meno rispetto alle altre città Italiane; infatti in Italia mediamente gli uomini vivono 78 anni (a Napoli 76), le donne 84 (a Napoli 82). La principale motivazione per tale differenza, secondo la maggioranza di esperti, è collegata all’aria che respiriamo. Questo gravissimo dato, a Suo avviso dovrebbe determinare una priorità per le Istituzioni locali? E perché le Istituzioni locali non “sentono” tale priorità?

Perché le Istituzioni sono alla costante ricerca di un consenso immediato e pensano che quella dell’aria non sia un priorità. Per noi della Cisl, invece, è una priorità che sta nel tema più ampio dell’inquinamento, della qualità della vita e della sanità.

2. Perché la maggioranza dei cittadini napoletana è passiva rispetto alla situazione dell’ARIA avvelenata a Napoli? È un modo per rimuovere il problema o è la dimostrazione assoluta dello scarsissimo senso civico medio dei napoletani?

I cittadini assuefatti vanno informati e sensibilizzati. Il nostro compito è “risvegliarli” da un assopimento che dura orami da troppo. In questo, il ruolo della società civile e dei sindacati è di grande responsabilità. Bisogna lavorare sul capitale sociale, il senso di responsabilità cresce solo se si ha più fiducia nelle istituzioni.

3. Le tematiche ambientali sono quasi totalmente lasciate a movimenti radicali che molto spesso, per l’estremismo delle loro posizioni, diventano inefficaci e marginalizzati. Cosa ne pensa di questi movimenti? Si dovrebbe saldare l’azione tra questi movimenti estremi e i cittadini moderati su tematiche quali le condizioni dell’ARIA?

La Cisl è il sindacato della partecipazione, il confronto e la condivisione sono i nostri punti fermi. Noi cerchiamo sempre la più ampia partecipazione possibile avendo bene in mente che l’obiettivo prioritario è il benessere comune.

4. Associazioni di categoria, ordini professionali, sindacati, rettori sembrano non interessarsi a questo problema. Non ritiene che anche per loro dovrebbe divenire un obiettivo primario per le conseguenze che determina dal punto di vista etico, sociale, economico, sanitario?

Si, ma dietro la vicenda dell’inquinamento si nasconde un business più ampio che attiene alle emissioni, allo sversamento e allo smaltimento illegale dei rifiuti. Tutto questo ha poco in comune con il senso etico, sociale, economico e sanitario del problema.

5. Lei sa che i fondi europei non hanno prodotto alcun aumento di “ricchezza” nella nostra Regione. Sa che la prima “denuncia” è la polverizzazione di queste risorse. Sarebbe d’accordo a destinare oltre la metà di questi fondi a un progetto “ambientale” soprattutto finalizzato all’ARIA che respiriamo e all’ACQUA del Golfo di Napoli?

Bisogna riorganizzare i fondi in base alle priorità, recuperare la salubrità di acqua, aria e terra legandola però ad una prospettiva di sviluppo ed occupazione stabile, altrimenti mentre tamponiamo le emergenze continuiamo ad assistere ad una “paralisi” economica.

7. Mi dica velocemente un problema maggiore di questo dell’ARIA che a suo avviso merita una priorità maggiore.

La salubrità è la precondizione per vivere in un territorio. Dobbiamo procedere per step. Bisogna partire dal metodo: confronto e condivisione, poi passare gli strumenti: etica pubblica ed obiettivi misurabili. Assieme agli obiettivi: qualificazione dei servizi, rilancio di economia ed occupazione.

8. A Suo avviso le Istituzioni locali che hanno determinato una situazione di controlli inefficaci, di mancanza di un piano d’intervento, di chiusura verso i cittadini che volevano dare un contributo per affrontare il problema sono perseguibili penalmente per disastro ambientale? E pensa che dovrebbero rispondere in qualche modo per tali comportamenti?

Il problema della responsabilità personale per i danni determinati da quelli che ricoprono una funzione pubblica è reale. Finché non ci sarà un sistema sanzionatorio veramente efficace, mancherà un tassello importante. In assenza di quest’ultimo, il rischio è emulare un modello comportamentale in cui tutti la “fanno franca”.

9. Lei sa che il Comune di Napoli qualche anno fa aderì all’elenco delle 400 città europee che si impegnarono a ridurre l’inquinamento cittadino a valori ancora più bassi di quelli stabiliti nel protocollo 20/20/20? Conosce qualche iniziativa fatta dal Comune di Napoli per rispettare questo intendimento?

Per anni si è seguita solo una politica degli annunci, ora, anche per via della crisi, è ancora più urgente passare ad una fase di maggiore concretezza, fissando obiettivi raggiungibili e perseguibili.

10. Secondo lei i principali giornali locali danno sufficiente e giusto spazio al problema ARIA? Potrebbero fare di più per coinvolgere maggiormente i cittadini e pressare le Istituzioni?

Le istituzioni sicuramente potrebbero fare molto di più. I problemi sono tanti, difficilmente la stampa riesce a seguirli tutti, per questo è importante l’operazione di denuncia e sensibilizzazione che state portando avanti.

11. Lei preferirebbe che le poche risorse disponibili per Napoli fossero investite nel Forum delle Culture oppure in un progetto, portato a termine, che doti la città di un sistema ramificato di colonnine elettriche per far decollare l’utilizzo delle auto elettriche che non inquinano e il porto di Napoli di banchine attrezzate che consentirebbero di abbattere i fumi delle navi, principale fattore di inquinamento urbano dell’aria?

Le uniche informazioni che abbiamo sul Forum sono quelle riportate dalla stampa. Il rischio è che diventi solo un pretesto politico per continuare con il valzer di poltrone. Piuttosto si pensi all’occupazione e a soluzioni che coniughino innovazione e green economy, come quelle a cui fa cenno.

12. Ha qualche proposta specifica sul problema ARIA AVVELENATA?

Si potrebbero allargare le zone a traffico limitato, utilizzare mezzi di trasporto pubblico meno inquinanti e invogliare i cittadini ad usarli per raggiungere il posto di lavoro o semplicemente per spostarsi da un posto ad un altro.

13. Pensa sia giusto organizzare la manifestazione che abbiamo deciso il 18 Settembre a Piazza Municipo su questo tema con l’obiettivo di cercare di sensibilizzare i cittadini a una partecipazione attiva maggiore e nella quale saranno presentate alcune proposte di merito e di metodo? Lei parteciperà? Coinvolgerà altri cittadini?

Si terremo un esecutivo sul tema e coinvolgeremo quanti più quadri, delegati ed iscritti alla nostra Organizzazione.

14. Se Lei fosse il prossimo candidato Sindaco della nostra città, cosa farebbe per questo problema?

Ho un ruolo diverso, impegnativo e che mi dà molti oneri e molti onori. Ai candidati a sindaco, quando sarà tempo, presenteremo un piano con delle proposte concrete come è successo per le elezioni regionali. Crediamo che innanzitutto bisogna ripensare la viabilità, anche grazie alla nuova linea metropolitana che si va realizzando. Monitoreremo costantemente, come del resto abbiamo sempre fatto.

www.napolipuntoacapo.it


16/9/2010
  
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