Cronaca
La ChiacchiARIAta con Luciano Dassatti
di Sergio Fedele (da: Napoli Punto a Capo )
Dopo CicelynChiosiD’AntonioDel VecchioMazzoniMarfellaMacrydi Gennaro, OddatiLegora de Feo, Impegno, ScuottoPrezioso, e Monorchio, Oggi chiachiARIAmo con il Presidente dell’Autorita’ Portuale Luciano Dassatti.

1. Presidente lei sa che i Media molto spesso scrivono che il porto è un’area che determina un alto inquinamento in città. Cosa ci dice a riguardo?


Come spesso accade è fondamentale un informazione precisa, aggiornata. Vorrei cominciare da un punto fermo: l’impegno e l’attenzione che l’autorità portuale dedica ai problemi ambientali non è solo un intendimento ma è una strategia che stiamo portando avanti sia per una serie di iniziative già avviate, sia per una serie di progetti futuri per lo sviluppo dell’area portuale.

2. Cominciamo dallo sviluppo. Come lei sa, per gli attuali problemi dei fondali, diviene sempre più complesso per gli operatori logistici consentire agli armatori di scegliere Napoli come porto di riferimento. Cosa ci può dire sulla risoluzione del problema dragaggio e quale impatto, la soluzione di questo problema, può avere sull’ambiente?

Voglio rassicurare tutti gli operatori del settore e soprattutto tutti i cittadini che hanno a cuore lo sviluppo economico della città: in questi giorni di agosto siamo stati in continuo contatto con le istituzioni locali e il Ministero competente per risolvere questa difficile situazione. Aspettiamo da un momento all’altro la firma che sbloccherà questa situazione. È importante sottolineare che questo dragaggio avrà un effetto positivo anche sull’ambiente in quanto consentirà finalmente di mettere in sinergia il porto con gli interporti di Nola e Marcianise con un conseguente spostamento del traffico merci dai tir ai treni. È evidente che fin quando permarrà l’attuale problema dei fondali si ritarda questo accordo, in quanto le navi sono costrette a indirizzarsi in altri porti europei.

3. Nella logistica il progetto principale è la darsena di levante. Cosa ci può dire sui tempi di realizzazione e sul relativo impatto ambientale?

Finalmente ci siamo. Dopo anni di attesa, l’appalto relativo ai lavori di realizzazione della Darsena è stato affidato e si prevede l’apertura dei cantieri alla fine dell’anno. Il programma prevede circa 20 mesi per il completamento delle opere e finalmente Napoli sarà dotata di un’infrastruttura strategica per divenire la piattaforma logistica Mediterranea. Lo sviluppo conseguente sarà estremamente significativo in termini di occupazione e di ricchezza prodotta.

4. E l’ambiente?

In questo caso sviluppo e ambiente andranno di pari passo perché il progetto prevede che oltre il 50% dei container movimentati dovrà “viaggiare” su treno. Ciò ovviamente porterà a un grande abbattimento delle emissioni nocive dei tir e inoltre determinerà uno spostamento delle aree di manovra interessate verso i raccordi autostradali. In sintesi si decongestionerà l’attuale traffico dei tir della zona portuale di S.Giovanni.

5. Cosa pensa delle banchine elettriche che si stanno realizzando in alcune città?

Una premessa. Non tutti sanno che le gru portuali di Napoli sono elettriche e di conseguenza da questo punto di vista non creano problemi ambientali. Per quanto riguarda invece le emissioni delle navi da un lato occorre il rispetto del decreto legislativo n.205 del 9 novembre 2007, relativo al tenore di zolfo dei combustibili per uso marittimo. È evidente che gli organi preposti al controllo di questa norma devono fare tutto il possibile per svolgere un azione costante di verifica. Per le navi in banchina, le “banchine elettrificate” determinano una significativa diminuzione di emissioni quando sono previsti lunghi tempi di sosta, ciò che mediamente non avviene a Napoli. È importante però prendere atto che le navi di nuova generazione sono dotate di particolari filtri che abbattono le sostanze inquinanti e il problema dovrebbe quindi diminuire.

6. Altre iniziative dell’Autorità Portuale collegate all’ambiente?

Si, ne evidenzio tre. La prima, è in corso uno studio per lo sviluppo del fotovoltaico quanto mai idoneo per le superfici di cui disponiamo. Prevediamo che tra un anno questo studio si trasformerà in impianti realizzati. La seconda iniziativa è un progetto di risparmio energetico attraverso la realizzazione del sistema di illuminazione interno. È un’iniziativa a cui tengo molto e che è in discussione in Comitato Portuale. Infine stiamo lavorando per un rapporto metodologico sui problemi ambientali ed energetici tra porto e università perché crediamo che questa sia la strada da percorrere.

7. Da semplice cittadino lei cosa consiglierebbe ai napoletani per affrontare in modo efficace i problemi dell’aria inquinata?

Occorre una partecipazione diretta, occorrono azioni come quella che sta portando avanti la vostra associazione, occorre che i cittadini non deleghino ma siano protagonisti su questi argomenti.

8. Lei è ottimista o pessimista?

Voglio essere ottimista, e ritengo che bisogna sensibilizzare e coinvolgere su questi temi soprattutto le generazioni del futuro. Personalmente ho vissuto una straordinaria esperienza con il progetto “ Il Porto Incontra le Scuole”.
Parlare con i ragazzi delle scuole elementari di Napoli del loro mare, del loro porto, quindi del loro ambiente mi ha convinto che solo attraverso una capillare azione di cultura civica, resa metodologica e non sporadica, può dare alle future generazioni quella necessaria sensibilità indispensabile per sentirsi diretti protagonisti dell’ambiente in cui vivono e quindi dell’aria che respirano.

www.napolipuntoacapo.it


27/8/2010
  
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