Cronaca
La ChiacchiARIAta con Arturo Del Vecchio
di Sergio Fedele (da: Napoli Punto a Capo )
1. A Napoli si vive due anni di meno rispetto alle altre città Italiane; infatti in Italia mediamente gli uomini vivono 78 anni (a Napoli 76), le donne 84 (a Napoli 82). La principale motivazione per tale differenza, secondo la maggioranza di esperti, è collegata all’aria che respiriamo. Questo gravissimo dato, a Suo avviso dovrebbe determinare una priorità per le Istituzioni locali? E perché le Istituzioni locali non “sentono” tale priorità?

Certamente questo dato è allarmante e la dice lunga sullo stato della vivibilità nella nostra Città. Purtroppo debbo rilevare che il silenzio “assordante”, non solo delle istituzioni ma anche degli organi di controllo e di repressione, fa parte di quel fenomeno che io ho chiamato di “desertificazione democratica” che 15 anni di malgoverno di Bassolino e Iervolino ci hanno lasciato.

2. Perché la maggioranza dei cittadini napoletani è passiva rispetto alla situazione dell’ARIA avvelenata a Napoli? E’ un modo per rimuovere il problema o è la dimostrazione assoluta dello scarsissimo senso civico medio dei napoletani?

Oramai i napoletani hanno perso ogni fiducia nelle istituzioni e lo dimostrano ogni giorno. Inoltre, come dicevo prima, l’opinione pubblica, per quel che ne rimane, è totalmente disinformata perché tutto questo tipo d’informazioni non arriva assolutamente sui giornali e nelle tv locali e, fatte salve poche associazioni, in questi anni sono stati tutti protesi, intellettuali e borghesia, a fare silenziosamente la fila per avere un qualche incarico o consulenza piuttosto che a denunziare problematiche gravi come questa.

3. Le tematiche ambientali sono quasi totalmente lasciate a movimenti radicali che molto spesso, per l’estremismo delle loro posizioni, diventano inefficai e marginalizzati. Cosa ne pensa di questi movimenti? Si dovrebbe saldare l’azione tra questi movimenti estremi e i cittadini moderati su tematiche quali le condizioni dell’ARIA?

Dove siano queste associazioni ambientaliste a Napoli non lo so né ho mai sentito, da parte loro, una seria presa di posizione. So per certo che personaggi come Ganapini, Borrelli e Nasti hanno gestito, a nome dei verdi, le politiche ambientali di regione, provincia e comune con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti.

4. Associazioni di categoria, ordini professionali, sindacati, rettori sembrano non interessarsi a questo problema. Non ritiene che anche per loro dovrebbe divenire un obiettivo primario per le conseguenze che determina dal punto di vista etico, sociale, economico, sanitario?

Certamente gli ordini professionali e le associazioni di categoria (artigiani, unione industriali, ascom) avrebbero dovuto, e potuto, farsi carico di questi problemi ma hanno, diciamoci la verità, preferito trattare e contrattare appalti, finanziamenti e prebende varie che hanno fatto la fortuna di alcuni dei loro dirigenti. Alla fine, è prevalsa la logica del chi se ne importa, basta che io metto a posto i miei problemi. Un discorso a parte riguarda l’università che, addirittura, ha fatto parte organicamente di quel sistema di potere che affidandole sistematicamente in convenzione studi e progettazioni è riuscito ad eludere la normativa sugli appalti

5. Conosce chi è l’assessore all’ambiente al Comune di Napoli? Come valuta il suo comportamento di chiusura su questo argomento, avendo rifiutato per oltre due anni un confronto specifico con numerose associazioni civiche sull’inquinamento dell’ARIA napoletana e avendo non preso in assoluta considerazione proposte di merito e di metodo che gli sono state consegnate? Ritiene più grave la responsabilità ambientale o la responsabilità civica in questo caso?

Credo che l’Assessore Nasti abbia perseguito, come la maggior parte dei suoi colleghi, gli annunci scoop a cui non è mai seguito niente, lasciando tutti i problemi, compreso quello gravissimo dell’aria, totalmente irrisolti. Inoltre anche quelle pochissime iniziative intraprese sono state demagogiche e sbagliate tipo la chiusura domenicale di Via Caracciolo che ha provocato sempre ingorghi ed aumento dell’inquinamento in tutta la zona circostante.
Riguardo poi all’atteggiamento di chiusura è evidente che chi sa di essere dalla parte del torto cerca sempre di evitare il confronto e questo lo sappiamo bene noi che in questi anni abbiamo tentato, con scarsi risultati, di sensibilizzare l’opinione pubblica su questo e su altri gravi problemi. D’altronde la misura esatta di questo fenomeno la si ha guardando che cosa è diventato Palazzo S.Giacomo che, da cuore pulsante della Città, si è trasformato in un palazzo inaccessibile e marginale rispetto ai luoghi delle decisioni vere.

6. Lei sa che i fondi europei non hanno prodotto alcun aumento di “richezza” nella nostra Regione. Sa che la prima “denuncia” è la polverizzazione di queste risorse. Sarebbe d’accordo a destinare oltre la metà di questi fondi a un progetto “ambientale” soprattutto finalizzato all’ARIA che respiriamo e all’ACQUA del Golfo di Napoli?

Quella dello sperpero dei fondi europei è la maggiore responsabilità politica di Bassolino che, invece di focalizzare tutti i fondi su tre i quattro grandi obiettivi, ha preferito disperderli in mille rivoli. D’altronde questo sistema furbo ed irresponsabile di utilizzare i fondi gli ha consentito di creare quel sistema di potere che gli ha assicurato voti e potere nonostante il disastro amministrativo che ha creato.

7. Mi dica velocemente un problema maggiore di questo dell’ARIA che a suo avviso merita una priorità maggiore?

Io credo che l’emergenza ambientale nel suo complesso venga prima di ogni altro problema. L’aria, l’acqua potabile, l’inquinamento marino e lo smaltimento dei rifiuti sono tutti disastri annunciati, tutti problemi per cui si sono spesi miliardi di euro senza alcuna seria programmazione e controllo di qualità della spesa.

8. A suo avviso le Istituzioni locali che hanno determinato una situazione di controlli inefficaci, di mancanza di un piano d’intervento, di chiusura verso i cittadini che volevano dare un contributo per affontare il problema sono perseguibili penalmente per disastro ambientale? E pensa che dovrebbero rispondere in qualche modo per tali comportamenti?

Non mi piace sostituirmi ai giudici per cui preferisco non entrare nella valutazione delle responsabilità penali anche se debbo dire che, per molto meno, si sono messi in piedi clamorosi processi. Quello che so valutare è la responsabilità politica che è enorme e di cui risponderanno, anche al Comune, alle prossime elezioni.

9. Lei sa che il Comune di napoli qualche anno fa aderì all’elenco delle 400 città europee che si impegnarono a ridurre l’inquinamento cittadino a valoro ancora più bassi di quelli stabiliti nel protocollo 20/20/20? Conosce qualche iniziativa fatta dal Comune di Napoli per rispettare questo intendimento?

Come dicevo prima l’unica politica fatta è quella degli annunci fasulli. Sulla carta abbiamo un Comune che si è posto traguardi ambiziosissimi, nella realtà non si fa assolutamente nulla ed è sotto gli occhi di tutti.

10. Secondo lei i principali giornali locali danno sufficiente e giusto spazio al problema ARIA? Potrebbero fare di più per coinvolgere maggiormente i cittadini e pressare le Istituzioni?

Dicevo prima che i sistemi di controllo non hanno funzionato e tra questi sicuramente la stampa cittadina. Al di là di qualche lodevole eccezione si è preferito parlare genericamente di rinascimento, di campi di golf e porti turistici che non saranno mai realizzati, di Coppa America e di Forum senza mai denunziare le condizioni effettive in cui versava la Città.

11. Lei preferirebbe che le poche risorse disponibili per Napoli fossero investite nel Forum delle Culture oppure in un progetto, portato a termine, che doti la città di un sistema ramificato di colonnine elettriche per far decollare l’utilizzo delle auto elettriche che non inquinano e il porto di Napoli di banchine attrezzate che consentirebbero di abbattere i fumi delle navi, principale fattore di inquinamento urbano dell’aria?

Credo che le risorse disponibili siano poche perché non sono credibili le proposte. Dico per esperienza che, rispetto a progetti seri ed utili, anche in questo periodo di crisi le risorse escono come è successo per la metropolitana. Altri progetti mancano totalmente di credibilità perché, prima ancora di realizzare nulla, sono già serviti a creare un paracadute a cortigiani trombati o in via di pensionamento.

12. Ha qualche proposta specifica sul problema ARIA AVVELENATA?

È difficile fare proposte specifiche per l’aria perché credo che un buon risultato si possa avere solo con una serie d’interventi coordinati che vanno dall’incentivazione del trasporto su ferro e dell’uso di auto pulite al controllo delle caldaie e degli scarichi fino ad una vera politica della mobilità e del parcheggio.

13. Pensa sia giusto organizzare la manifestazione che abbiamo deciso il 18 Settembre a Piazza del Plebiscito su questo tema con l’obiettivo di cercare di sensibilizzare i cittadini a una partecipazione attiva maggiore e nella quale saranno presentate alcune proposte di merito e di metodo? Lei parteciperà? Coinvolgerà altri cittadini?

Napoli ha un gran bisogno di partecipazione democratica vera, cioè intorno a problematiche d’interesse comune. Questo dell’aria è un problema sentito anche perché è collegato a quello della salute su cui tutti sono attenti e su cui dovremmo finalmente chiedere veri dati epidemiologici sui tumori dell’apparato respiratorio.
Naturalmente io ci sarò insieme ad altri e spero, anzi faccio appello, che i giornali ci siano e parlino dell’argomento.

14. Se Lei fossi il prossimo candidato Sindaco della nostra città, cosa farebbe per questo problema?

Ho grande solidarietà per Caldoro che sta affrontando, senza strumenti, problematiche difficilissime. Ne avrò ancora di più per il prossimo candidato sindaco a cui spetterà uscire dal dissesto di fatto in cui versa il Comune, ricreare una vera struttura burocratica senza cui non si va da nessuna parte e poi affrontare le varie problematiche sul tappeto tra cui certamente primeggia l’emergenza ambientale. Il vero consiglio che comunque gli darei è di pensarci bene prima e di avere grande freddezza e determinazione dopo.

www.napolipuntoacapo.it
8/8/2010
  
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