Cronaca
La ChiacchiARIAta con Tommaso Sodano
di Sergio Fedele
(da: Napoli Punto a Capo )
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Voci autorevoli della città sono intervenute sull'argomento, in un’intervista "speciale": la chiacchiARIAta.
Oggi è il turno di Tommaso Sodano, ex assessore Provinciale e senatore della Repubblica dopo aver ascoltato e coinvolto:
Cicelyn,
Chiosi,
D’Antonio,
Del Vecchio,
Mazzoni,
Marfella,
Macry,
di Gennaro,
Oddati,
Legora de Feo,
Impegno,
Scuotto,
Prezioso,
Monorchio,
Dassatti,
Mignogna,
Ranieri,
Ambrosino,
Peperoni,
Esposito,
Caccavale,
Lettieri,
Salvadore,
Taglialatela,
Mostardi e Bifulco1. A Napoli si vive due anni di meno rispetto alle altre città Italiane; infatti in Italia mediamente gli uomini vivono 78 anni (a Napoli 76), le donne 84 (a Napoli 82). La principale motivazione per tale differenza, secondo la maggioranza di esperti, è collegata all’aria che respiriamo. Questo gravissimo dato, a Suo avviso dovrebbe determinare una priorità per le Istituzioni locali? E perché le Istituzioni locali non “sentono” tale priorità?La lettura di questi dati è da brividi, ma purtroppo credo che la stragrande maggioranza delle persone che vivono il nostro territorio non ne è a conoscenza, i grandi organi di informazione “passano” la notizia in modo superficiale. Certo è che una Istituzione moderna e sensibile al tema della qualità della vita nella città che amministra dovrebbe porre al centro dell’azione politica le iniziative necessarie per migliorare la qualità dell’aria. Le Istitutuzioni locali non lo fanno perché mancano di una sensibilità su queste tematiche, e perché è più facile agire interventi effimeri piuttosto che di tipo strutturali.
2. Perché la maggioranza dei cittadini napoletana è passiva rispetto alla situazione dell’ARIA avvelenata a Napoli? È un modo per rimuovere il problema o è la dimostrazione assoluta dello scarsissimo senso civico medio dei napoletani?Penso semplicemente perché non correttamente informati sulla gravità del rischio. Più che mancanza di senso civico parlerei di disaffezione alla partecipazione, di distacco profondo tra cittadini e Istituzioni.
3. Le tematiche ambientali sono quasi totalmente lasciate a movimenti radicali che molto spesso, per l’estremismo delle loro posizioni, diventano inefficai e marginalizzati. Cosa ne pensa di questi movimenti? Si dovrebbe saldare l’azione tra questi movimenti estremi e i cittadini moderati su tematiche quali le condizioni dell’ARIA?Meno male che ci sono stati i movimenti in questi anni a Napoli e in Campania, è grazie a loro se la questione ambientale ha avuto cittadinanza nel dibattito politico. Storicamente i movimenti che nascono su una vertenza territoriale, o su un tema specifico hanno in sè una radicalità nella modalità di azione e di comunicazione, che se non trovano ascolto nella Politica, quella nobile, rischiano la marginalizzazione, l’isolamento, il senso di frustrazione. Un po’ quello che è avvenuto sulla questione dei rifiuti. Sono assolutamente d’accordo che bisogna provare a mettere insieme le diverse anime di movimenti, associazioni, singoli cittadini. Mesi fa lanciai l’idea degli Stati generali dell’ambiente a Napoli, un momento di riflessione, di studio, di scambi di esperienze con altre realtà metropolitane. Sono ancora convinto che serva una iniziativa di questo tipo e chiedo a Voi, alla vostra associazione, di lavorare insieme per provare a realizzarla, abbandonando piccole rendite di posizioni che nessuno di noi, credo, possa permettersi, vista la condizione generale dell’ambiente nella nostra Regione.
4. Associazioni di categoria, ordini professionali, sindacati, rettori sembrano non interessarsi a questo problema. Non ritiene che anche per loro dovrebbe divenire un obiettivo primario per le conseguenze che determina dal punto di vista etico, sociale, economico, sanitario?Assolutamente si. Credo che bisogna un fare un grande Patto di cittadinanza.
5. Conosce chi è l’assessore all’ambiente al Comune di Napoli? Come valuta il suo comportamento di chiusura su questo argomento, avendo rifiutato per oltre due anni un confronto specifico con numerose associazioni civiche sull’inquinamento dell’ARIA napoletana e avendo non preso in assoluta considerazione proposte di merito e di metodo che gli sono state consegnate? Ritiene più grave la responsabilità ambientale o la responsabilità civica in questo caso?Conosco l’assessore e anche la sua provenienza che evoca l’attenzione al tema. La sua indisponibilità non depone certo a suo favore. Non farei una gerarchia delle responsabilità, ritengo che la città di Napoli, pur con tutti i limiti della normativa nazionale, avrebbe potuto fare molto ma molto di più sul tema della qualità dell’aria.
6. Lei sa che i fondi europei non hanno prodotto alcun aumento di “richezza” nella nostra Regione. Sa che la prima “denuncia” è la polverizzazione di queste risorse. Sarebbe d’accordo a destinare oltre la metà di questi fondi a un progetto “ambientale” soprattutto finalizzato all’ARIA che respiriamo e all’ACQUA del Golfo di Napoli?I fondi europei sono stati una occasione mancata per qualificare la spesa nella nostra Regione, e in tempi non sospetti, pur appartenendo allo schieramento di centro sinistra non ho mai risparmiato critiche alla gestione Bassolino-Cozzolino. Non so stimare la percentuale di fondi da destinare a queste emergenze, ma certamente c’è bisogno di dare priorità a un grande progetto ambientale in cui qualità dell’aria, disinquinamento del Golfo di Napoli e un’attenzione speciale alla bonifica dei siti inquinati.
7. Mi dica velocemente un problema maggiore di questo dell’ARIA che a suo avviso merita una priorità maggiore.Non facciamo gerarchie dei problemi, credo che la priorità vada all’ambiente.
8. A Suo avviso le Istituzioni locali che hanno determinato una situazione di controlli inefficaci, di mancanza di un piano d’intervento, di chiusura verso i cittadini che volevano dare un contributo per affontare il problema sono perseguibili penalmente per disastro ambientale? E pensa che dovrebbero rispondere in qualche modo per tali comportamenti?La responsabilità maggiore è stata quella di abbandonare un progetto di città che avesse al centro il tema della partecipazione democratica: le istanze dei cittadini sono viste come un problema e non come una risorsa da utilizzare, da coinvolgere in tutte le scelte che riguardano il proprio futuro. Dunque c’è una oggettiva responsabilità politica, se vi sono state poi delle responsabilità soggettiva lasciamolo alla valutazione autonoma delle autorità giudiziaria.
9. Lei sa che il Comune di Napoli qualche anno fa aderì all’elenco delle 400 città europee che si impegnarono a ridurre l’inquinamento cittadino a valoro ancora più bassi di quelli stabiliti nel protocollo 20/20/20? Conosce qualche iniziativa fatta dal Comune di Napoli per rispettare questo intendimento?Come dicevo prima siamo alla politica dell’annuncio piuttosto che delle azioni concrete, strutturali per migliorare la qualità dell’aria che respiriamo.
10. Secondo lei i principali giornali locali danno sufficiente e giusto spazio al problem ARIA? Potrebbero fare di più per coinvolgere maggiormente i cittadini e pressare le Istituzioni?Credo proprio di no. Non appartiene alla cultura dell’informazione nel nostro Paese parlare di questi temi, se non quando avvengono fatti tragici legati ai mancati interventi in quesi settori.
11. Lei preferirebbe che le poche risorse disponibili per Napoli fossero investite nel Forum delle Culture oppure in un progetto, portato a termine, che doti la città di un sistema ramificato di colonnine elettriche per far decollare l’utilizzo delle auto elettriche che non inquinano e il porto di Napoli di banchine attrezzate che consentirebbero di abbattere i fumi delle navi, principale fattore di inquinamento urbano dell’aria?Anche qui non facciamo la graduatoria degli interventi, cominciamo con il dire che i soldi vanno spesi bene, su progetti qualificati e soprattutto non rincorrendo gli eventi ma affrontando i nodi strutturali che riguardano il recupero e il rilancio della città di Napoli. Un nuovo piano della mobiltà urbana, un piano per la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra a partire dagli impianti di riscaldamento delle strutture pubbliche, un piano per il risparmio energetico anche con il meccanismo degli incentivi ad iniziare dalle ristrutturazioni immobiliari. Diciamo in una battuta un progetto di città in cui la qualità dell’aria che respiriamo sia trasversale a tutte le azioni politiche e amministrative che andremo a realizzare. In questo quadro anche il Forum delle Culture dovrebbe guardare a questo scenario.
12. Ha qualche proposta specifica sul problema ARIA AVVELENATA?Credo di aver risposto prima, aggiungerei solo il tema del monitoraggio esteso a tutta la città, in mano pubblica e con il coinvolgimento dei cittadini.
13. Pensa sia giusto organizzare la manifestazione che abbiamo deciso il 18 Settembre a Piazza Municipio su questo tema con l’obiettivo di cercare di sensibilizzare i cittadini a una partecipazione attiva maggiore e nella quale saranno presentate alcune proposte di merito e di metodo? Lei parteciperà? Coinvolgerà altri cittadini?Un plauso per l’iniziativa che state organizzando, e farò tutto il possibile per sensibilizzare la partecipazione anche di altri soggetti. Aderisco convintamene alla manifestazione ma mi spiace non poter essere fisicamente in Piazza con voi per una iniziativa a Roma programmata da tempo.
14. Se Lei fosse nominato Sindaco, chi nominerebbe assessore all’ambiente?Consentitemi una battuta: mi terrei la delega. A parte le battute non credo che sia solo un problema nominalistico ma di assunzione del problema ambientale come prioritario nell’agenda politica del Sindaco. Le esperienze di molte città europee ci insegnano che tutte le iniziative, in tutti i settori della pubblica amministrazione devono essere ispirati ai principi della compatibilità e della sostenibilità ambientale. Vorrei una Napoli in grado di parlare la stessa lingua.
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