Cronaca
La ChiacchiARIAta con Marina Salvadore
di Sergio Fedele
(da: Napoli Punto a Capo )
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Intervistare una giornalista è sempre una cosa un po’ particolare.
Dopo
Cicelyn,
Chiosi,
D’Antonio,
Del Vecchio,
Mazzoni,
Marfella,
Macry,
di Gennaro,
Oddati,
Legora de Feo,
Impegno,
Scuotto,
Prezioso,
Monorchio,
Dassatti,
Mignogna,
Ranieri,
Ambrosino,
Peperoni,
Esposito,
Caccavale e
Lettieri, oggi è la volta di Marina Salvadore, l’anima della Voce di Megaride, nota opinionista ci regala un concetto:... per l’aria... deve cambiare aria...
1. A Napoli si vive due anni di meno rispetto alle altre città Italiane; infatti in Italia mediamente gli uomini vivono 78 anni (a Napoli 76), le donne 84 (a Napoli 82).La principale motivazione per tale differenza, secondo la maggioranza di esperti, è collegata all’aria che respiriamo. Questo gravissimo dato, a Suo avviso dovrebbe determinare una priorità per le Istituzioni locali? E perché le Istituzioni locali non “sentono” tale priorità?Due sono le priorità assolute, interdipendenti l’una dall’altra; la prima, consiste nell’abbattimento della classe dirigente che domina da un secolo e mezzo questo territorio, servendosi della sua patria senza servirla… È il compito più arduo ristabilire la sovranità popolare in un Popolo ormai acefalo, abbrutito e bestializzato dalla sua eterna classe dirigente di papponi, grassatori e lacché: ignoranti pezzenti arricchiti ed “intellettuali” dell’alta borghesia assurti a feudatari! Solo decimando questo piccolo mondo antico, quest’impero del male, si potrà rieducare alla fiera Identità un Popolo, tirandolo fuori dalle fonnachere e ghetti nei quali è ristretto… e solo allora, dopo la derattizzazione nei “Palazzi”, finalmente, si potrà mettere mano alla risoluzione della PRIORITA’ AMBIENTALE, con spirito di casalinga: aprire le finestre per CAMBIARE L’ARIA!
2. Perché la maggioranza dei cittadini napoletana è passiva rispetto alla situazione dell’ARIA avvelenata a Napoli? È un modo per rimuovere il problema o è la dimostrazione assoluta dello scarsissimo senso civico medio dei napoletani?… perché, come ho detto poc’anzi, questo Popolo glorioso è stato ridotto a mera Popolazione, in un processo lento di globalizzazione consumista che ne ha modificato desideri e priorità, de-alfabetizzato e ridotto all’ignoranza totale, secondo i più elementari canoni di un regime dispotico ed assolutista. Napoli è crollata sotto il peso di troppa spicciola filosofia, ammannita dai cattedratici assurti ad ideologi e da politucoli finti-buonisti della sociologia da marciapiede, vasi comunicanti, due teche d’acquario con variopinti pesci tropicali, la prima e… meduse e tentacolari polipi… e cozze e patelle attaccate allo scoglio di un presepe, la seconda. Farina, Feste & Forche del vicereame spagnolo, da noi, sono tornate in auge, almeno dai tempi della Prima Repubblica, quando su numerosissimi seggi del Parlamento, del Senato e del Governo sedevano proprio i NOSTRI politicanti meridionali che invece di rappresentare degnamente il Mezzogiorno e le sue innegabili peculiarità, hanno iniziato a svendersi i pezzi del puzzle del Sud, con tutta la gente dentro!
3. Le tematiche ambientali sono quasi totalmente lasciate a movimenti radicali che molto spesso, per l’estremismo delle loro posizioni, diventano inefficaci e marginalizzati. Cosa ne pensa di questi movimenti? Si dovrebbe saldare l’azione tra questi movimenti estremi e i cittadini moderati su tematiche quali le condizioni dell’ARIA?Che l’Unione faccia la Forza ce l’hanno insegnato proprio i leghisti: esempio lampante di reazionari anti-italiani che si sono, poi, incartati nel tricolore… ed oggi – da l’altro ieri e sempre più dopodomani – ci GOVERNANO. È in atto il secondo Risorgimento del Nord ma l’onestà intellettuale ci spinge a riconoscergli il successo che noi non saremo mai in grado di emulare. I leghisti, pur non avendo la nostra Dignità STORICA, GEOGRAFICA ed IDENTITARIA, alle prime avvisaglie del declino industriale e del commercio del credito lassù al nord, hanno realizzato furbescamente una Nazione virtuale sotto il cui vessillo radunare gli autoctoni. Il loro pregio è saper essere “corpo di massa”; cosa impossibile a noi napoletani, individualisti, invidiosi ed esterofili. L’emergenza ambientale, la Sanità, la Giustizia e la Sicurezza non dovrebbero essere prerogativa dei Partiti e Movimenti italioti ma PRIORITA’ civiche. Invece, noi ce le giochiamo come palle negli stadi di ogni campionato di calcio, con le tifoserie urlanti e criminali. C’è da ripartire da sottozero e non disdegnerei il ripristino di quelle che – agli inizi del secolo – in agricoltura erano le “cattedre volanti” in giro per borghi e campagne ad insegnare ai contadini la sana cura della terra… Organizzerei “cattedre volanti” di esperti in ogni quartiere napoletano, in ogni luogo deputato a discarica dell’hinterland, sull’esempio chiarissimo del teatro della commedia dell’arte, quando senza giornali, radio e tv, i cantastorie con i loro cartelloni o i pupari con i loro burattini giravano le contrade per portare agli analfabeti l’informazione sulle “cose del mondo”!
4. Associazioni di categoria, ordini professionali, sindacati, rettori sembrano non interessarsi a questo problema. Non ritiene che anche per loro dovrebbe divenire un obiettivo primario per le conseguenze che determina dal punto di vista etico, sociale, economico, sanitario?La risposta è già nella domanda! Purtroppo, la media ed alta borghesia è “parcheggiata” mollemente nelle sue residenze napoletane, gestendo come un vezzo questo spirito di sacrificio “residenziale” che ostentano quando di frequente vanno in giro per il mondo ad adagiare le nobili terga sulle sdraio delle spiagge della Costa Azzurra, sulle seggioline dei Casinò di Montecarlo e Campione d’Italia, sulle poltroncine del set di “A colazione da Tiffany”… con la stessa finta nonchalance a metà tra l’ aura regale di un monarca che siede serafico sul Trono e la finta umiltà di un santo infilzato in una processione di paese… ed invece siedono tutti, come i comuni mortali, sul “trono del marchese Cardillo”, così ben descritto da Dumas padre, bene accorti a recitare, con un sorriso ebete stampato sulla faccia, “Scusate se siamo napoletani”.
5. Conosce chi è l’assessore all’ambiente al Comune di Napoli? Come valuta il suo comportamento di chiusura su questo argomento, avendo rifiutato per oltre due anni un confronto specifico con numerose associazioni civiche sull’inquinamento dell’ARIA napoletana e avendo non preso in assoluta considerazione proposte di merito e di metodo che gli sono state consegnate? Ritiene più grave la responsabilità ambientale o la responsabilità civica in questo caso?Certo che lo conosco! L’ho pure intervistato – devo dire, con soddisfazione – sul problema del randagismo, degli atti di crudeltà sugli animali e sui canili-lager della camorra: altra terribile piaga! Al solito, ho potuto rilevare anche in questo l’enorme contraddizione tipicamente napoletana: da una parte, forse unico esempio nazionale, un prestigioso ed efficiente Servizio dipendente dall’assessorato per la Difesa e Tutela dei Diritti degli Animali… del quale, probabilmente, anche gli animalisti napoletani ed i volontari ignorano l’esistenza, dacché delle cose buone non è remunerativo per la novella immagine internazionale di Napoli parlare… dall’altra parte, inammissibile vedergli praticare jogging nella villa comunale appestata dal fumo di… una sigaretta, oltre una cortina di smog e diossina che proprio non sembrava vedere. Mi ha fatto pensare, durante quell’esibizione “sportiva”, al pazzariello di Capri che, impernacchiato a dovere, a dorso di mulo girava via Camerelle e la piazzetta vendendo ai turisti scatoline di cartoncino colorato con dentro… L’ARIA DI CAPRI! Gli consiglierei, per le prossime consultazioni municipali di aprire un chioschetto in Villa Comunale per la distribuzione gratuita agli elettori di scatolette DI ARIA DI NAPOLI col suo faccino stampato su!... sperando di individuare anche qualche politucolo penitente che in odore di conversione sappia fare ammenda, distribuendo scatolette di ARIA FRITTA con la propria effigie cornuta! Non aggiungo altro, però potrei rilevare anche un’altra grave omissione dell’assessore, oltre quelle da voi giustamente rilevate: quando c’è stata l’emergenza rifiuti (che, al momento, è solo malamente occultata nell’alveo ribollente del fiume LETE)… quando la monnezza, zoccole, blatte e scarrafoni sostituirono Pulcinella, la pizza e il mandolino nelle “cartoline di Napoli” in prima pagina in TUTTO IL MONDO, una volta individuati dalla Magistratura i soli “camorristi” dello smaltimento rifiuti tossici, una botta di orgoglio è mancata al nostro assessore-sfinge: avrebbe dovuto PRETENDERE dal Governo l’elenco nominativo dei “CUMENDA” del Nord che, collusi con la camorra, ci hanno massacrato di veleni, per denunciarli per strage!
6. Lei sa che i fondi europei non hanno prodotto alcun aumento di “ricchezza” nella nostra Regione. Sa che la prima “denuncia” è la polverizzazione di queste risorse. Sarebbe d’accordo a destinare oltre la metà di questi fondi a un progetto “ambientale” soprattutto finalizzato all’ARIA che respiriamo e all’ACQUA del Golfo di Napoli?Sarebbe DOVEROSO! … però, a voler fare le cose sul serio, politicamente e diplomaticamente sono richiesti uomini CORAGGIOSI, specialmente per quanto riguarda il problema non solo locale ma INTERNAZIONALE del Golfo di Napoli, il cui porto non è inserito nella Black List dei porti mondiali vietati alla navigazione di mezzi nucleari. Il Comando della VI Flotta USA è a Napoli e da quando a La Maddalena hanno smobilitato la Marina… non se ne sa più niente di cosa avviene sui nostri fondali! Intanto, sarebbe doveroso verificare se trattasi di preveggenze catastrofiste, di realtà o di leggende metropolitane, prima di intervenire sul piano del DIRITTO internazionale… ma il problema è stato sollevato da insigni studiosi e ricercatori. In più, ora, c’è anche l’altro problema paventato dalla prossima realizzazione di una piattaforma BP nel Golfo della Sirte… quando Gheddafi è stato qui in visita, tutti – giornalai e politici – a trattare dei suoi stilisti, dei suoi stallieri, delle sue amazzoni con i tacchi a spillo… nessuno che gli abbia chiesto qualcosa su questa catastrofica possibilità che si apre sul nostro Mediterraneo, un tempo culla di Civiltà! Tornando al Porto di Napoli, ormai al 50% evidentemente cinese, sono dell’avviso di rispolverare la felice intuizione del compianto on. Angelo Manna, relativamente all’attuazione di un Punto Franco nel Porto di Napoli e pretendere che la struttura ritorni ai suoi antichi fasti, con l’onore di prima della continentalizzazione post-risorgimentista delle nostre coste, con le sue prerogative marittime, marinare e cantieristiche di quando Napoli ed i tanti altri porti della Campania erano ben noti in Europa e negli altri continenti per importanza, efficienza, produttività, flotta militare e mercantile, codice marittimo e tante altre operose attività sussidiarie. Ho lanciato a riguardo una petizione per un Museo Storico Navale a Napoli mamma della Marina Militare, perché è vergognoso identificarla esclusivamente con il Museo dell’Emigrante laddove la piccola La Spezia, ove furono trasferite tutte le attività della Marina, ha un bellissimo museo. Insomma, riprenderci la nostra Dignità di capitale europea nella pre-europa che conosciamo oggi e che si preoccupa solo di misurarci in standard le zucchine e le melanzane ed i forni da pizza… un’europa alla quale denunciai nel 2007 per strage i politici locali per il disastro ecologico e che dal 2007, ogni anno, mi inviano una letterina per informarmi sugli sviluppi dell’iter della mia denuncia. Puah!
7. Mi dica velocemente un problema maggiore di questo dell’ARIA che a suo avviso merita una priorità maggiore.È’ l’ARIA il problema maggiore ma sulla stessa orizzontale pongo anche “L’ARIA CHE TIRA” a livello politico nazionale e locale con ricadute disastrose sul piano sociale. Spero proprio che al nord la smettano di “volerci bene” e di trattarci come assistiti; spero che la mentalità masochista dei nostri “assistiti” sia spazzata via per una presa di coscienza collettiva magari al cospetto di un miracolo possibile solo a quei rari professionisti ed amministratori che davvero AMANO Napoli. Senza soldi non si cantano Messe e partendo dal presupposto che costa di più SPORCARE che PULIRE, ben venga questo federalismo per responsabilizzare maggiormente i papaveri autoctoni, a patto che tutte le imprese extraconfine ubicate sul nostro suolo trasferiscano qui la loro sede fiscale oppure, in maniera più elementare, aggiungere qualche capitolo allo Statuto della Regione Campania, sull’esempio dello statuto della Regione Sicilia che all’art.37 cita: “Le imprese industriali e commerciali, che hanno la sede centrale fuori del territorio della Regione, ma che in essa hanno stabilimenti e impianti, nell’accertamento dei redditi viene determinata la quota da attribuire agli stabilimenti e impianti medesimi. L’imposta compete alla Regione”.
8. A Suo avviso le Istituzioni locali che hanno determinato una situazione di controlli inefficaci, di mancanza di un piano d’intervento, di chiusura verso i cittadini che volevano dare un contributo per affrontare il problema sono perseguibili penalmente per disastro ambientale? E pensa che dovrebbero rispondere in qualche modo per tali comportamenti?La Procura napoletana è nota per il suo rigore eppure non si spiega come mai determinati processi che vedono protagonisti gli ILLUSTRISSIMI subiscano i soliti inghippi procedurali che allungano il brodo fino ai termini della memoria collettiva ed alla conseguente prescrizione. Probabilmente, gli avvocati – non a caso definiti dalla saggezza popolare “paglietta” - hanno più libertà d’azione dei magistrati chiusi nelle loro torri d’avorio sotto montagne di polverose cartacce… ma è anche vero che si fa sempre più strada il perfido sospetto del coinvolgimento politico, ideologico, di chi dovrebbe serenamente essere super partes. I magistrati dovrebbero scendere in strada, tra la gente, essere prima dinamici investigatori eppoi tutori della Legge, una volta si parlava dei Pretori d’Assalto, che fine hanno fatto? Eppoi, sarebbe bene dinamizzare oltre questa categoria che, proprio per il delicato lavoro che svolge su di un territorio abbastanza ambiguo, dovrebbe godere di maggiore “mobilità” interna al Ministero, con incarichi non superiori al biennio in ogni Procura. Non male sarebbe convertire le procedure in stile anglosassone! Inutile girarci attorno: c’è un totale e fisiologico clima di sfiducia nella Giustizia… e le scuse che fanno leva sulla carenza di personale esecutivo non reggono più!
9. Lei sa che il Comune di Napoli qualche anno fa aderì all’elenco delle 400 città europee che si impegnarono a ridurre l’inquinamento cittadino a valoro ancora più bassi di quelli stabiliti nel protocollo 20/20/20? Conosce qualche iniziativa fatta dal Comune di Napoli per rispettare questo intendimento?Non ho memoria di UNA SOLA INIZIATIVA della municipalità partenopea fatta a questo titolo! Ricordo con estrema pena solo l’assurda pretesa di volersi accaparrare l’America’s Cup, competendo con Valencia. Dico, ma la Rosetta l’ha mai vista l’urbanistica di Valencia? I napoletani che continuano a gridare “MAMMA LI TURCHI!” sono mai stati ad Istanbul a vedere quanto è pulita, bella, ordinata ed invitante la città di quelli che ancora ci ostiniamo a ritenere più “sudici” (non solo in senso geografico) di noi? Perché non ci confrontiamo con i Paesi del Mediterraneo, per studiare le loro tecniche di smaltimento dei rifiuti? Spero che le prossime nomine di sindaco ed assessori nostrani siano affidate ad un concorso pubblico, per titoli e soprattutto meriti!
10. Secondo lei i principali giornali locali danno sufficiente e giusto spazio al problema ARIA?
Potrebbero fare di più per coinvolgere maggiormente i cittadini e pressare le Istituzioni?Guardi l’impaginazione di un comune quotidiano: la prima pagina spetta alla Politica ed al Gossip, a qualche evento mondiale… quando c’è… addirittura alle locali squadre di calcio quando fanno un risultato… alle corna di questo o quel politico… ed ai fondi opinionisti del direttore della testata. I bollettini striminziti dei livelli-polveri sottili occupano lo spazio di un trafiletto più piccolo di un necrologio nelle pagine centrali, dopo lo sport e le quotazioni di Borsa! I “giornalai” sono commercianti come altri, vendono solo ciò che i consumatori richiedono! No comment!
11. Lei preferirebbe che le poche risorse disponibili per Napoli fossero investite nel Forum delle Culture oppure in un progetto, portato a termine, che doti la città di un sistema ramificato di colonnine elettriche per far decollare l’utilizzo delle auto elettriche che non inquinano e il porto di Napoli di banchine attrezzate che consentirebbero di abbattere i fumi delle navi, principale fattore di inquinamento urbano dell’aria?Io preferirei, innanzitutto, che qui trovassimo la maniera di produrre da noi la ricchezza necessaria, disponendo di ogni ben di Dio che fa difetto a quei paesi prevalentemente industrializzati! Il Forum delle Culture potrebbe anche servire a questo se non si trattasse, al solito, della medesima operazione virtuale di facciata; praticamente, la sola copertina di un libro illustrato cui hanno strappato le pagine! Mi sta bene che si promuova ogni iniziativa utile alla Communication & Imaging di Napoli nel mondo ma dobbiamo misurarci la palla! Ci vogliono le strutture fisiche e professionali… anche mentali e culturali per gestire questi faraonici progetti, solitamente utili solo alla distribuzione di seggiole e loggioni nel teatrino della politica! Una Risanamento Napoli fatta allora dal nord per le casse del nord (l’ultima sede di R.N. che io ricordi era in via Bagutta a Milano, di un tal Zunino… c’ho scritto pure un feuilleton satirico… ) … dicevo, una Risanamento Napoli sarebbe d’uopo ma fatta per Napoli dai napoletani! Bonifica urbanistica di ampio respiro, per rilanciare i settori produttivi a noi congeniali e peculiari della nostra particolare geopolitica: agricoltura, turismo, turismo d’affari, turismo religioso, turismo enogastronomico… eppoi, cultura con le Arti e l’Archeologia… eppoi, relazioni internazionali e scambi con i paesi del mediterraneo, soprattutto per una politica ENERGETICA del Mediterraneo, un po’ alla Mattei, che garantisca lavoro alle nostre strutture portuali, cantieristiche ma soprattutto alla gente del Sud! Insomma, se non ripuliamo la casa non possiamo permetterci di ospitare gli invitati! D’accordissimo sull’uso delle auto elettriche che darebbero anche, esteticamente oltre la funzionalità, un’immagine più adatta d’O PAESE D’’O SOLE!
12. Ha qualche proposta specifica sul problema ARIA AVVELENATA?Non sono un’esperta ma sono molto incuriosita dalla tecnica del Trattamento a Freddo dei Rifiuti e sarei lieta di organizzare a Napoli una Tavola Rotonda Pubblica su questo argomento.
13. Pensa sia giusto organizzare la manifestazione che abbiamo deciso il 18 Settembre a Piazza del Plebiscito su questo tema con l’obiettivo di cercare di sensibilizzare i cittadini a una partecipazione attiva maggiore e nella quale saranno presentate alcune proposte di merito e di metodo? Lei parteciperà? Coinvolgerà altri cittadini?Giustissimo anzi d’OBBLIGO! Congratulazioni per il vostro impegno civico! Parteciperò con molta passione, con eguale amore che nutro per Partenope la sirena e diramerò ovunque il vostro cortese invito!
14. Se Lei fossi il prossimo candidato Sindaco della nostra città, cosa farebbe per questo problema?A prescindere dalle tessere di partito e dalle ideologie altrui, sceglierei i miei assessori tra i “tecnici” e ricercatori competenti, con tanto di profilo professionale ed esperienza. Istituirei un organismo di PREVENZIONE CIVILE, specchio dell’ultima spiaggia ch’è la PROTEZIONE CIVILE… ed anche una collaborazione o patto d’intesa con il CNR di Napoli. Non prenderei in considerazione alcun “intellettuale” o “filosofo” napoletano, come quelli che quotidianamente sono ospiti del nostro banalissimo TG3 Campania in Rai; anzi, pretenderei, da sindaco, di essere in tivvù tutto l’anno, per un giorno a settimana, onde riferire ai napoletani sui regressi e progressi dell’operato della mia giunta!
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