Cronaca
La ChiacchiARIAta con Pasquale Legora de Feo
di Sergio Fedele (da: Napoli Punto a Capo )
Dopo CicelynChiosiD’AntonioDel VecchioMazzoniMarfellaMacrydi Gennaro, Oddati, oggi è la volta di Pasquale Legora de Feo, amministratore della Conateco, il principale soggetto privato commerciale del Porto di Napoli.

Questa chiacchiARIAta è importante perché segue lo “scontro” che abbiamo registrato su LA REPUBBLICA tra Comune di Napoli e Autorità Portuale sulle responsabilità dell’inquinamento nel Porto.
Fondamentale apprendere sia che il principale progetto di sviluppo del Porto determinerà grandi vantaggi “ambientali” sia che una folta delegazione di operatori del Porto sarà presente alla manifestazione del 18 settembre

D. Ha letto dello scontro sui giornali tra il Comune e l’Autorità Portuale sull’inquinamento del Porto?

Si. Devo fare una premessa. Siedo in Comitato portuale da tempo e da qualche mese il Presidente Dassatti ha portato alla nostra attenzione una serie di progetti elaborati da società pubbliche e private sull’utilizzo di fonti alternative nell’area portuale. Il tutto è alla verifica dell’Ente Gestore dell’Energia Elettrica. In Autunno dovremmo avere tale valutazione. Qualcosa dunque finalmente si muove.

D. Ma è indubbio che la lentezza è eccessiva. Lo sa che da due anni stiamo sollecitando sia il Comune che il Porto sulla indispensabilità delle banchine verdi, su controlli e regolamenti precisi per le navi che entrano nel porto, sul grave problema degli scarichi dei Tir?

Lo so, seguo Napolipuntoacapo e so quanto pressiate “costruttivamente” le Istituzioni. Occorre insistere, ma forse il merito maggiore che avete su questo argomento è aver sempre sollecitato la partenza del progetto della darsena di Levante.

D. Lo abbiamo fatto e lo facciamo perché siamo sicuri dell’effetto in termini di sviluppo e occupazione che l’ampliamento ad est dell’area container porterà all’economia napoletana. E perché si tratta di dotare la città finalmente di una infrastruttura che trasformerebbe l’intendimento di piattaforma logistica euro-mediterranea in realtà.

Dovete sapere che questo progetto avrà anche una grande ricaduta in termini ambientali; nell’ultimo accordo di programma da noi firmato c’è l’obbligo del concessionario di trasferire a mezzo ferrovia oltre il 50% del traffico gestito. Insomma treni e non TIR. Inoltre, attraverso il progetto Naples, si prevede un collegamento ferroviario tra il nodo portuale e gli Interporti di Nola e Marcianise con il conseguente decongestionamento dell’attuale traffico, inquinante, su strada. C’è quindi un falso messaggio da demolire: lo sviluppo del Porto non significa inquinamento ma esattamente l’opposto.

D. Ancora più grave quindi che da un decennio si parli di questo progetto senza realizzarlo nonostante i capitali privati disponibili. Il sistema istituzionale che ha paralizzato la darsena di Levante è quindi responsabile non solo del mancato sviluppo, ma anche di aver impedito soluzioni che potevano e possono dare una boccata d’ossigeno alla città?

È così, occorre però dire che oggi siamo finalmente ai nastri di partenza e che la Regione insieme all’ammiraglio Dassatti sembrano aver ingranato la marcia giusta per partire.

D. Passiamo alle banchine attrezzate e ai filtri sulle navi...

Sulle banchine attrezzate concordo al 100% perché occorre far spegnere i motori alle navi attraverso l’utilizzo di generatori. Ed è giustissima la vostra ipotesi di utilizzare a tal fine i fondi europei. Sulla necessità di applicare un regolamento che imponga filtri antinquinanti alle navi che entrano nel Porto, mi documenterò per capire cosa fanno negli altri porti.

D. A Napoli si vive due anni in meno rispetto alle altre città. Sembra che i napoletani non siano preoccupati.

Probabilmente siamo sommersi da un quotidiano che ci concentra su problemi che ci appaiono immediati e che ci fa distrarre da priorità assolute, le cui conseguenze le subiremo quando però è troppo tardi.

D. Come giudica l’assessore Nasti, assessore all’ambiente, che per due anni ha rifiutato il confronto su questi temi con i cittadini?

È gravissimo. Così si viene meno al principale dovere che ha un’istituzione. Non ci sono attenuanti. Fatemi invece esprimere un apprezzamento alle parole di Oddati sul futuro del Porto.

D. Verrà alla manifestazione del 18 settembre a Piazza del Plebiscito?

Sicuramente, e non sarà una presenza simbolica. Dal Porto vi prometto che saremo in tanti perché vogliamo con determinazione ribadire che sviluppo ed ambiente possono e devono essere alleati.

www.napolipuntoacapo.it
17/8/2010
  
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