Cronaca
La ChiacchiARIAta con Antonio Marfella
di Sergio Fedele (da: Napoli Punto a Capo )
Si è conclusa la prima settimana di interviste fatte da Napoli Punto a Capo ad autorevoli voci della società civile napoletana sul grave problema dell’aria avvelenata a Napoli.

Si concluderanno con la manifestazione per tenere i riflettori accesi sul problema dell'aria, priorità assoluta, che si terrà il 18 settembre a Piazza del Plebiscito, con la partecipazione di tutti gli intervistati ed anche delle persone che loro stessi mobiliteranno.
I primi ospiti intervistati sono: Edoardo Cicelyn, Fabio Chiosi, Mariano D’Antonio, Arturo Del Vecchio, Erminia Mazzoni, Antonio Marfella.

Ed ecco la chiacchiARIAta con il professor Antonio Marfella, un amico di Napolipuntoacapo, una voce continua e di assoluto riferimento sulle problematiche ambientali e sulle conseguenze che determinano a livello sanitario.

1. A Napoli si vive due anni di meno rispetto alle altre città Italiane; infatti in Italia mediamente gli uomini vivono 78 anni (a Napoli 76),le donne 84 (a Napoli 82). La principale motivazione per tale differenza, secondo la maggioranza di esperti, è collegata all’aria che respiriamo. Questo gravissimo dato, a Suo avviso dovrebbe determinare una priorità per le Istituzioni locali? E perché le Istituzioni locali non “sentono” tale priorità?

Per sfortuna il dato è sintetico ed omnicomprensivo e la spiegazione è quindi inesatta per difetto. Negli ultimi venti anni circa abbiamo perso circa due anni di vita a testa in Campania rispetto a tutte le altre Regioni d'Italia (dati ISTAT 2008) non solo per il peggioramento dell’aria che respiriamo ma per tutte le cause di morte registrate. Dal peggioramento della qualità dell’aria (record italiano ed europeo sia pure negato) ma anche dagli omicidi (record italiano ed europeo) a tutte gli esiti di patologie croniche come infertilità ed obesità anche infantile di cui registriamo sempre i picchi massimi di incidenza nazionali (ultimo esempio: miss Cicciona 2010). Il dato fa quindi riferimento alla qualità di vita complessiva in Campania (ma statisticamente i records li fanno sempre Napoli e Caserta) al punto che gli epidemiologi intendevano correggere il dato nazionale di ripartizione della quota capitaria del fondo del SSN non solo per età ma per “disagio economico” (ricordate Bassolino? Anche Calabrò lo chiede ora). Io direi però, dal momento che la Lega Nord non consentirà mai questo, con tutte gli imbrogli come camorra, evasione fiscale e falsi invalidi che falserebbero il dato, che sia arrivato il momento di pensare ad un altro tipo di correzione del riparto della quota capitaria purtroppo non criticabile né discutibile: INCIDENZA DI PATOLOGIE CRONICO DEGENERATIVE (dal diabete, ad Alzheimer, ad autismo) VS ETA’ DELLA POPOLAZIONE! Sono le patologie croniche come i tumori o il diabete ad esordio in età giovanile ad assorbire il massimo di risorse sanitarie, persino più di una vecchiaia ben portata! Come Economista Sanitario e Segretario regionale CISL MEDICI ne parlai già a Lina Lucci come proposta CISL MEDICI regionale e oggi colgo l’occasione che NAPOLIPUNTOACAPO mi offre per renderlo pubblico.

2. Perché la maggioranza dei cittadini napoletana è passiva rispetto alla situazione dell’ARIA avvelenata a Napoli? E’ un modo per rimuovere il problema o è la dimostrazione assoluta dello scarsissimo senso civico medio dei napoletani?

Non offendiamo l’istinto di sopravvivenza del popolo napoletano. A mio parere dipende solo dal fatto che, sul piano individuale, il popolo napoletano ritiene di potere sopravvivere all’inquinamento in un modo o nell’altro. Alla mancanza di lavoro no! Nella mia ormai vastissima esperienza come ambientalista tutto dipende dalla percezione della gravità del danno individuale: la mancanza di lavoro è sempre avvertita come il problema maggiore per la sopravvivenza a Napoli, e se si deve respirare male ma lavorare di più i napoletani accettano! Basta pensare all’ITALSIDER. Nessun governo intelligente e previdente avrebbe piazzato una fabbrica così inquinante in uno dei panorami e dalle ricchissime risorse naturali come le Terme di Agnano, Cuma, Bagnoli, sito tra i più antichi e belli del mondo! Ricchezza di luoghi come Ischia, Montecatini, Salsomaggiore, ecc. Noi si. E addirittura oggi la rimpiangiamo!

3. Le tematiche ambientali sono quasi totalmente lasciate a movimenti radicali che molto spesso, per l’estremismo delle loro posizioni, diventano inefficaci e marginalizzati. Cosa ne pensa di questi movimenti? Si dovrebbe saldare l’azione tra questi movimenti estremi e i cittadini moderati su tematiche quali le condizioni dell’ARIA?

Anche qui sono costretto a rilevare che persino Napolipuntoacapo cade nei luoghi comuni sul popolo napoletano e sui suoi estremisti ambientalisti. Basta ricordare un poco la nostra Storia e renderci conto che viviamo la stessa dinamica dicotomica non sanabile tra intellettuali e istinto di sopravvivenza del popolo che costò il fallimento della Rivoluzione del 1799. In fondo nulla è cambiato. Se leggete i documenti elaborati per esempio dal CORERI (Comitato Regionale Rifiuti) che raccoglie il meglio come cittadini ed intellettuali che si sono occupati ed impegnati del problema rifiuti, sono elaborate e presentate analisi e proposte perfette e ineccepibili sul piano teorico e formale ma qualunque napoletano le legga le ritiene di fatto inapplicabili e teoriche! Io sono stato educato e formato dai Padri Gesuiti e, a mio parere ovviamente, mi rendo conto che il difetto nasce dalla non volontà di tutti di calarsi nel contesto della realtà di applicazione locale e procedere per gradi come insegna la meravigliosa pedagogia ignaziana! Tendere a Rifiuti Zero è giusto ed è obiettivo finale, ma dobbiamo accettare purtroppo la enorme quota di inciviltà e non colpevole ignoranza di gran parte della popolazione che va educata, innanzitutto con modelli virtuosi e l’esempio personale dei Governatori (ottima idea fare Assessore all’Ambiente chi la raccolta differenziata la fa!). La vera tragedia e i veri imbrogli sono nel GIGANTISMO CAMPANO degli impianti (tutti!) finalizzato solo a illeciti guadagni e furto dei soldi pubblici! Se gli “eroi” della IMPREGILO accettano e costruiscono un perfetto inceneritore a Berlino per sole 300mila/tonn/anno e soli 100 milioni di euro chiavi in mano, perché non lo accettano e lo costruiscono anche in Campania, dove invece non si parla di inceneritori se non a partire dai 350 milioni di euro in su e solo da 1000 tonnellate al giorno anziché 400 come in tutta Europa? Ecco, se tutti convergessimo (come Napolipuntoacapo ha capito) a prestare attenzione innanzitutto sulle portate degli inceneritori e sul sistema integrato dei rifiuti nel suo complesso, come in tutta Europa, senza criminalizzare niente, neppure i mortali inceneritori, scopriremmo che più facciamo chiasso tendendo a Rifiuti Zero, più ci vengono propinati ed imposti, giocando sulla inciviltà presunta dei napoletani, maxi inceneritori supermortali (e che non si faranno mai, vedi Acerra!) al costo almeno quintuplicato del loro reale valore in Europa! Chiedete inceneritori di portata media europea (150 mila tonn/ANNO) e non se costruiranno più in Campania perché non si riuscirebbe più a trarre sufficiente guadagno tra costruzione e tangenti! Per cento milioni di offerta come a Berlino, gli imprenditori assassini non avrebbero abbastanza soldi da dividere in “mazzette” tra loro e i politici conniventi. Occorre spezzare la spirale dei maxifinanziamenti legate alle tangenti conseguente al “gigantismo campano” delle opere (la Commissione Europea lo ha capito anche se non ha potuto esplicitarlo per iscritto!) (le più grandi Vele di Europa a Scampia, i più grandi depuratori di Europa, i più grandi inceneritori di Europa!) per imporre una seria riflessione sul ciclo integrato dei rifiuti e vera depurazione delle acque! E allora sarebbe realizzabile persino Rifiuti Zero anche in Campania! Da tempo io propongo che per legge regionale nessun inceneritore si possa costruire in Campania che superi le dimensioni medie europee (150mila tonn/anno e 40mila tonn/anno per biomasse) ! Solo così potremmo cominciare a discutere sul serio di impianti seri e correttamente dimensionati sul territorio per evitare il commercio dei rifiuti industriali tossici e si comincerebbe a realizzare impianti di compostaggio, del tutto volutamente dimenticati per smaltire rifiuti tossici e fare tanti soldi con la truffa dell’incenerimento finanziato dai CIP 6! A Salerno lo hanno cominciato a comprendere, bloccando “Nerone” De Luca e il suo maxi inceneritore. Perché a Napoli no? Eppure l’inquinamento mortale dell’aria che grava su Napoli non grava certo su Salerno! Non possiamo tollerare anche un ulteriore maxi inceneritore a Napoli est! A soli 9 km dal mostro di Acerra! E combatteremo per non fare realizzare questo ennesimo insulto mortale!

4. Associazioni di categoria, ordini professionali, sindacati, rettori sembrano non interessarsi a questo problema. Non ritiene che anche per loro dovrebbe divenire un obiettivo primario per le conseguenze che determina dal punto di vista etico, sociale, economico, sanitario?

Come dicevo, l’istinto di sopravvivenza individuale del popolo napoletano non fa parte solo del basso ceto. Per mantenere il lavoro, priorità assoluta per la tutela della Famiglia (magari pure in modo amorale), e quindi anche il posto di Primario, di Direttore, di pagatissimo consulente regionale, occorre “attaccare il carro” della consulenza là dove vuole il “padrone”! Come da nostro antichissimo proverbio! Va dato atto però che associazioni come l’Ordine dei Medici di Napoli e il suo Presidente Peperoni, non solo “I Medici per l’Ambiente”, da tempo si batte affinché comunque la Verità non venga confinata nei cassetti come fatto sinora da numerosi consulenti, Direttori, Primari epidemiologi e consulenti nominati da Bassolino! Speriamo che tale comportamento amorale non si perpetui con la nuova Amministrazione! Sono più pericolosi per la salute pubblica gli “insabbiatori” professionisti del precedente Governatore, tutti oggi Direttori e Primari o i “rompiscatole” alla Marfella? Al nuovo Governo Regionale e ai posteri l’ardua sentenza.

5. Conosce chi è l’assessore all’ambiente al Comune di Napoli? Come valuta il suo comportamento di chiusura su questo argomento, avendo rifiutato per oltre due anni un confronto specifico con numerose associazioni civiche sull’inquinamento dell’ARIA napoletana e avendo non preso in assoluta considerazione proposte di merito e di metodo che gli sono state consegnate? Ritiene più grave la responsabilità ambientale o la responsabilità civica in questo caso?

Di nome si. Non siamo mai riusciti ad avere un incontro tecnico, pubblico e costruttivo sul tema dell’inquinamento dell’aria a Napoli. Credo sia solo l’ennesimo esempio della tutela a qualunque costo del proprio “posto di lavoro” a Napoli! È triste che sia un ex Verde! Ha danneggiato, come Bassolino, l'intera Sinistra e l’intero movimento politico Verde a livello nazionale, non solo locale! Ma il proprio “posto di lavoro” rimarrà salvo sino al termine della legislatura! Che importa se, per farlo, muoiono circa 2300 napoletani in più al giorno perché non si affronta il problema? Sono i Napoletani stessi a non volere affrontare il problema! Perché dovrebbe farlo l’assessore? Come ho detto in una intervista a TG3 Ambiente tanti anni fa (2007) “A Napoli, si unisce la funicella corta (il governo che non vuole governare per non assumere decisioni impopolari) e lo strummolo a tiriteppola (il popolo che non vuole sapere purché continui a mantenere comportamenti incivili non sanzionati!)” . E, al tirare delle somme, statene certi, si dirà sempre che i napoletani sono “geneticamente” incivili!

6. Lei sa che i fondi europei non hanno prodotto alcun aumento di “richezza” nella nostra Regione. Sa che la prima “denuncia” è la polverizzazione di queste risorse. Sarebbe d’accordo a destinare oltre la metà di questi fondi a un progetto “ambientale” soprattutto finalizzato all’ARIA che respiriamo e all’ACQUA del Golfo di Napoli?

A mio parere più presto ci tolgono del tutto i fondi europei, oggi oggetto solo di “caccia” improduttiva da parte di lobbies politico camorristiche, più facilmente recupereremo la governabilità reale del territorio! È la triste ma veritiera analisi della Lega Nord! Senza fondi europei, per esempio, non potremo fare inutili e dannosi maxi inceneritori e scopriremmo perché per soli 15 milioni di euro mancanti (troppo pochi!) non si fanno le banchine elettriche nel porto, responsabile di circa il 40% del pm 10 mortali oggi a Napoli! Se non costano almeno 150 milioni di euro europei, quelle banchine elettrificate oggi non si faranno! Il gioco ormai è palese da tanto tempo! A tutta Italia, ai leghisti innanzitutto, ma non al popolo napoletano!

7. Mi dica velocemente un problema maggiore di questo dell’ARIA che a suo avviso merita una priorità maggiore.

Fare comprendere al popolo napoletano che la tutela dell’Ambiente da noi è il vero modo di tutelare e dare futuro al LAVORO, per se stessi e soprattutto per i nostri figli!

8. A Suo avviso le Istituzioni locali che hanno determinato una situazione di controlli inefficaci, di mancanza di un piano d’intervento, di chiusura verso i cittadini che volevano dare un contributo per affontare il problema sono perseguibili penalmente per disastro ambientale? E pensa che dovrebbero rispondere in qualche modo per tali comportamenti?

Come stiamo combinati oggi in Italia, è difficile pensare che esiste veramente una Giustizia, ma, se esiste ancora, la Giustizia non può rimanere indifferente a questo deliberato genocidio a Napoli.

9. Lei sa che il Comune di Napoli qualche anno fa aderì all’elenco delle 400 città europee che si impegnarono a ridurre l’inquinamento cittadino a valoro ancora più bassi di quelli stabiliti nel protocollo 20/20/20? Conosce qualche iniziativa fatta dal Comune di Napoli per rispettare questo intendimento?

Si aderisce sempre e solo nella speranza di recuperare sempre qualche fondo o “fondino” europeo, mica per adeguarci alla civiltà internazionale! Certo, sono stati aperti nuovi parchi pubblici, mi risulta che anche varie Scuole abbiano installato pannelli fotovoltaici, ma i problemi reali e di fondo, da affrontare con decisione e chiarezza, non vengono mai affrontati. Persino la MAXI ZTL più grande di Italia è solo di facciata ed è stata deliberata nella consapevolezza che non avrebbe risolto il problema dei pm10, che in gran parte è legato ad altre cause. Perché? Allo scopo appunto di legittimare i napoletani al mancato rispetto della stessa maxi ZTL, tanto non serve a niente! E poi alla fine gli incivili saranno sempre e solo i napoletani!

10. Secondo lei i principali giornali locali danno sufficiente e giusto spazio al problem ARIA? Potrebbero fare di più per coinvolgere maggiormente i cittadini e pressare le Itituzioni?

I giornali locali e i loro Direttori non possono non seguire la filosofia napoletana della priorità assoluta della tutela del proprio posto di lavoro! Ma dò atto che comunque sono stati i meno omertosi in assoluto! A mio parere, certo molto meno dei MEDICI! E, per alcuni di essi, dobbiamo parlare ancora di eroi! Di quelli veri, non alla “Impregilo”!

11. Lei preferirebbe che le poche risorse disponibili per Napoli fossero investire nel Forum delle Culture oppure in un progetto, portato a termine, che doti la città di un sistema ramificato di colonnine elettriche per far decollare l’utilizzo delle auto elettriche che non inquinano e il porto di Napoli di banchine attrezzate che consentirebbero di abbattere i fumi delle navi, principale fattore di inquinamento urbano dell’aria?

Napoli è Cultura, anche se non lo sappiamo, e sottrarre risorse alla Cultura significa sottrarre risorse al futuro dei nostri figli! Il problema è che la gestione del Forum non segue trasparenti criteri ma sempre e solo criteri politici, lobbistici e clientelari, come da prassi della politica locale! Sappiamo tutti benissimo che ci sono sufficienti risorse per fare tutto, se non si sprecassero in clientele!

12. Ha qualche proposta specifica sul problema ARIA AVVELENATA?

A) Fare e mantenere la ZTL con chiari e rigidi criteri di applicazione;
B) Obbligare a chiudere la gara per la elettrificazione delle banchine del porto pena il blocco degli attracchi;
C) Impedire in zona rossa del Vesuvio uno spropositato ampliamento sia delle attività portuali che di trasporto pesante favorendo altre aree regionali, vedi Salerno;
D) Bloccare, senza se e senza ma, qualunque impianto inquinante, tipo maxi inceneritore Napoli Est, almeno sino a quando le centraline non registrano “sforamenti“ in numero e qualità compatibili con le leggi già vigenti. Allora mai? Mai! Con la salute dei napoletani si deve smettere di scherzare!
E) Impedire la costruzione di qualunque impianto industriale di dimensioni maggiori alle medie europee. Ci vorrebbe legge regionale ad hoc. Io lo vedrei un po’ per tutto. Come discutevo con Rossella Paliotto, dobbiamo recuperare un UMANESIMO INDUSTRIALE per recuperare un UMANESIMO AMBIENTALE! Noi abbiamo ancora una delle città più belle e antiche del mondo e una Regione tra le più belle e ricche del Mondo. Se difendiamo la nostra aria, la nostra acqua, la nostra Terra, il nostro Sole, abbiamo ancora la possibilità di mantenere tante, tantissime industrie e dare lavoro a piccole, ma “sane” attività imprenditoriali!

13. Pensa sia giusto organizzare la manifestazione che abbiamo deciso il 18 Settembre a Piazza del Plebiscito su questo tema con l’obiettivo di cercare di sensibilizzare i cittadini a una partecipazione attiva maggiore e nella quale saranno presentate alcune proposte di merito e di metodo? Lei parteciperà? Coinvolgerà altri cittadini?

Qualunque manifestazione serva a sensibilizzare, educare e scuotere le coscienze, è benvenuta! Grazie agli organizzatori! Noi ci saremo! E cercheremo di dare una mano!”

14. Ritiene che i medici napoletani possano e debbano impegnarsi in modo diverso su questo problema?

Noi Medici Napoletani siamo gli indegni eredi di Giuseppe Moscati. L’Ordine si è già mosso, i Medici per l’Ambiente crescono come iscritti ogni giorno che passa. Speriamo di fare comprendere che la Prevenzione Primaria (Quella vera! La secondaria fa fare solo soldi ai Veronesi!) è l’unica speranza per mantenere in vita il Sistema Sanitario Nazionale Pubblico, che è stato il più bello e grande regalo dei nostri Padri Costituzionali. Per darvi una idea, io propongo pure che il 1.400.000 di euro che Il Comune di Napoli vuole pagare per dare l’acqua gratis ai poveri di Napoli (ed evitare quindi tantissime malattie pericolosissime!) debba gravare sul fondo sanitario pubblico in quanto l’Acqua è, a tutti gli effetti, un FARMACO ESSENZIALE PER LA VITA DA INSERIRE IN FASCIA A GRATUITA! Sapete che quest’anno al Pascale per consentire solo qualche mese di vita in più (forse) a pochi pazienti affetti da tumore al polmone (evitabile combattendo l’inquinamento dell’aria almeno per un 30% dei casi!) spenderemo circa 1200 euro a fiala per paziente? Sapete quanto costa ancora oggi un litro di acqua buona, “umile, preziosa e casta” ? 0,12 EURO A LITRO! Oggi copiare la Natura e fare farmaci anticorpali sotto brevetto, ci costa oltre centomila volte in più che tutelare quanto di meraviglioso nostro Signore ha donato cosi in abbondanza alla nostra Terra! Aria, Acqua, Terra e Sole! Questo è il motivo per cui io sono oggi uno dei più convinti medici ambientalisti di Napoli! Perché sono consapevole degli impossibili costi delle cure! “

www.napolipuntoacapo.it
12/8/2010
  
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