Cronaca
La ChiacchiARIAta con Raffaele Ambrosino
di Sergio Fedele (da: Napoli Punto a Capo )
Ultimo giorno di Agosto, nuova chiacchiARIAta, intervista con una voce autorevole della città sul grave problema dell’aria "avvelenata"di Napoli: Raffaele Ambrosino, consigliere del PdL al Comune di Napoli.
Si allunga l’elenco dei chicchiARIAni (CicelynChiosiD’AntonioDel VecchioMazzoniMarfellaMacrydi Gennaro, OddatiLegora de Feo, Impegno, ScuottoPreziosoMonorchioDassattiMignogna e Ranieri).

E si allunga l’elenco di chi ha garantito la propria presenza alla manifestazione del 18 settembre per protestare/ partecipare/ proporre iniziative concrete finalizzate all’affrontare questa "massima "priorita’

1. A Napoli si vive due anni di meno rispetto alle altre città Italiane;
infatti in Italia mediamente gli uomini vivono 78 anni (a Napoli 76), le donne 84 (a Napoli 82). La principale motivazione per tale differenza, secondo la maggioranza di esperti, è collegata all'aria che respiriamo. Questo gravissimo dato, a Suo avviso dovrebbe determinare una priorità per le Istituzioni locali?
E perché le Istituzioni locali non "sentono" tale priorità?


La tutela dell’ambiente è un obbligo per le amministrazioni comunali.
Lo dice la legge e lo dovrebbe confermare il buon senso. Una città come Napoli, dove il traffico è intenso paradossalmente pure nelle giornate di blocco, non può permettersi un'amministrazione che non pone come prioritaria la questione della qualità dell´aria.

2. Perché la maggioranza dei cittadini napoletana è passiva rispetto alla situazione dell'ARIA avvelenata a Napoli? È un modo per rimuovere il problema o è la dimostrazione assoluta dello scarsissimo senso civico medio dei napoletani?

La passività dei cittadini, se così possiamo definirla, è figlia della sfiducia che gli stessi nutrono nei confronti degli attuali amministratori. La consapevolezza di non ricevere risposte adeguate
dal Palazzo scoraggia anche i più volenterosi.

3. Le tematiche ambientali sono quasi totalmente lasciate a movimenti radicali che molto spesso, per l´estremismo delle loro posizioni, diventano inefficaci e marginalizzati. Cosa ne pensa di questi movimenti. Si dovrebbe saldare l'azione tra questi movimenti estremi e i cittadini moderati su tematiche quali le condizioni dell'ARIA?

La questione ambientale è terreno fertile per la politica, anche quella extra-parlamentare. Per me che faccio politica da anni, pur avendo un giudizio severo su alcuni estremismi, nutro sempre una certa simpatia per chi si occupa del bene pubblico. Purtroppo il dibattito degli ultimi anni si è incancrenito sulla questione inceneritore sì, inceneritore no. E non siamo andati molto lontani. Qualche colpa, credo ce l´abbiamo anche taluni partiti: troppi ideologismi, poche soluzioni.

4. Associazioni di categoria, ordini professionali, sindacati, rettori sembrano non interessarsi a questo problema. Non ritiene che anche per loro dovrebbe divenire un obiettivo primario per le conseguenze che determina dal punto di vista etico, sociale, economico, sanitario?

Questo è un problema che va ben oltre la questione ambientale e dovrebbe farci riflettere su cosa è oggi la società civile e quale è il suo ruolo. Basti solo pensare che un tempo, prima di Rousseau, la società civile era la società politica, era lo Stato. Un cambiamento a 180 gradi che oggi ci fa apparire il mondo delle professioni, le accademie, come un qualcosa di distinto dalla politica. Due mondi che sembrano ritrovarsi, purtroppo, solo sul terreno del conferimento di incarichi e consulenze. Credo che un buon esame di coscienza gioverebbe a entrambi.

5. Conosce chi è l´assessore all´ambiente al Comune di Napoli? Come valuta il suo comportamento di chiusura su questo argomento, avendo rifiutato per oltre due anni un confronto specifico con numerose associazioni civiche sull'inquinamento  dell´ARIA napoletana e avendo non preso in assoluta considerazione proposte di merito e di metodo che gli sono state consegnate? Ritiene più grave la responsabilità ambientale o la responsabilità civica in questo caso?

Da consigliere comunale, conosco molto bene l’assessore Gennaro Nasti. E quando penso a lui, mi viene sempre in mente una definizione che lessi nei commenti del Mattino on line: Nasti conta quanto il ministro della Marina svizzera. Al di là della battuta, credo che la qualità di un assessore si misuri sui provvedimenti adottati, sulle delibere proposte e approvate dagli organi competenti, giunta e consiglio. Ma anche dalle risorse economiche che riesce a convogliare
per la realizzazione dei progetti dal bilancio comunale.
Se nei parchi, all´aperto, è vietato fumare in prossimità di donne incinte, mentre in strada possiamo respirare smog a pieni polmoni, forse  dobbiamo ringraziare anche l'assessore-ministro.

6. Lei sa che i fondi europei non hanno prodotto alcun aumento di "ricchezza" nella nostra Regione. Sa che la prima "denuncia" è la polverizzazione di  queste risorse. Sarebbe d'accordo a destinare oltre la metà di questi fondi a un progetto "ambientale" soprattutto finalizzato all'ARIA che respiriamo e all'ACQUA del Golfo di Napoli?

Serve un progetto serio a sostegno dell’ambiente. La questione non può investire solo il Comune. E credo che la nuova giunta Caldoro possa e voglia muoversi in questa direzione.

7. Mi dica velocemente un problema maggiore di questo dell'ARIA che a suo avviso merita una priorità maggiore.

La criminalità organizzata.

8. A Suo avviso le Istituzioni locali che hanno determinato una situazione di controlli inefficaci, di mancanza di un piano d´intervento, di chiusura verso i cittadini che volevano dare un contributo per affrontare il problema sono perseguibili penalmente per disastro ambientale? E pensa che dovrebbero rispondere in qualche modo per tali comportamenti?

L'ipocrisia del centrosinistra su questo tema è palese. Dei forum di incontro con i cittadini, organizzati in campagna elettorale, non è rimasta più traccia. Sono completamente spariti dall’agenda di chi amministra la città. Chi ben opera, non teme il confronto. Anzi, lo cerca.

9. Lei sa che il Comune di Napoli qualche anno fa aderì all'elenco delle 400 città europee che si impegnarono a ridurre l'inquinamento cittadino a valori ancora più bassi di quelli stabiliti nel protocollo 20/20/20? Conosce qualche iniziativa fatta dal Comune di Napoli per rispettare questo intendimento?

Non ne ho notizia, e credo di essere bene informato.

10. Secondo lei i principali giornali locali danno sufficiente e giusto spazio al problema ARIA? Potrebbero fare di più per coinvolgere maggiormente i cittadini e pressare le Istituzioni?

Tutt'altro. Basti pensare al fatto che la stragrande maggioranza dei cittadini napoletani non sa che in città è in funzione da qualche mese una nuova centrale a turbogas realizzata a Vigliena, a San Giovanni, a ridosso delle abitazioni. I gruppi industriali proprietari della centrale, dicono i malpensanti, sono anche gruppi editoriali. Ma a pensar male...

11. Lei preferirebbe che le poche risorse disponibili per Napoli fossero investite nel Forum delle Culture oppure in un progetto, portato a termine, che doti la città di un sistema ramificato di colonnine elettriche per far decollare l'utilizzo delle auto elettriche che non inquinano e il porto di Napoli di banchine attrezzate che consentirebbero di abbattere i fumi delle navi, principale fattore di inquinamento urbano dell´aria?

Il Forum, se ben gestito, può portare grande beneficio alla città. Ma non può essere considerato la panacea di tutti i mali. Le banchine attrezzate sono prioritarie e andrebbero realizzate subito, indipendentemente dalla realizzazione del grande evento.
Penso, inoltre, a un progetto pilota per la diffusione di auto e moto elettriche.

12. Ha qualche proposta specifica sul problema ARIA AVVELENATA?

Approfitto della domanda per ricordare la diffusione criminale dei fuochi con i quali si bruciano illegalmente copertoni di auto, pellame e anche rifiuti pericolosi. Questa è una priorità assoluta: nell'area Nord della città ogni giorno vengono bruciate tonnellate di materiale
tossico che si disperde nell’aria e che finisce dritto dritto nei polmoni dei cittadini. Una vera emergenza sanitaria. La mia proposta è istituire deleghe assessoriali ad hoc alla Regione, alla Provincia e al Comune per meglio seguire e finalmente risolvere, di concerto con gli organi competenti, questa piaga ambientale.

13. Pensa sia giusto organizzare la manifestazione che abbiamo deciso il 18 settembre a Piazza del Plebiscito su questo tema con l'obiettivo di cercare di sensibilizzare i cittadini a una partecipazione attiva maggiore e nella quale saranno presentate alcune proposte di merito e di metodo? Lei parteciperà? Coinvolgerà altri cittadini?

Assolutamente sì.

14. Se Lei fosse il prossimo candidato Sindaco della nostra città, cosa farebbe per questo problema?

Penso a misure per incentivare l’uso di mezzi ecologici e di carburanti meno inquinanti. Ma anche e soprattutto all'inasprimento delle sanzioni per qualsiasi violazione di norme che tutelano l´ambiente. Infine, si potrebbe nominare un responsabile ecologico per ogni municipalità: chi conosce il territorio può trovare le soluzioni più adeguate ai piccoli problemi che abbassano la qualità della vita nelle nostre strade.

www.napolipuntoacapo.it
1/9/2010
  
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