Cronaca
La ChiacchiARIAta con Mariano D'Antonio
di Sergio Fedele (da: Napoli Punto a Capo )
1. A Napoli si vive due anni di meno rispetto alle altre città Italiane; infatti in Italia mediamente gli uomini vivono 78 anni (a Napoli 76),le donne 84 (a Napoli 82).La principale motivazione per tale differenza, secondo la maggioranza di esperti, è collegata all’aria che respiriamo. Questo gravissimo dato, a Suo avviso dovrebbe determinare una priorità per le Istituzioni locali? E perché le Istituzioni locali non “sentono” tale priorità?

Certamente! Il problema dell’aria inquinata che si respira a Napoli, dovrebbe essere ai primi posti tra quelli che le autorità locali, il Comune in testa, affronterebbero se badassero alla salute dei cittadini. Se tale priorità non è avvertita, vuol dire che i politici al governo della città si dedicano ad altro, ad esempio a soddisfare affannosamente necessità e interessi settoriali, di piccole e grandi corporazioni, che tra l’altro esprimono effimeri consensi elettorali.

2. Perché la maggioranza dei cittadini napoletana è passiva rispetto alla situazione dell’ARIA avvelenata a Napoli? È un modo per rimuovere il problema o è la dimostrazione assoluta dello scarsissimo senso civico medio dei napoletani?

Giocano a Napoli entrambi i fattori: la rimozione del problema per negligenza del ceto politico e lo scarso civismo dei napoletani.

3. Le tematiche ambientali sono quasi totalmente lasciate a movimenti radicali che molto spesso, per l’estremismo delle loro posizioni, diventano inefficaci e marginalizzati. Cosa ne pensa di questi movimenti? Si dovrebbe saldare l’azione tra questi movimenti estremi e i cittadini moderati su tematiche quali le condizioni dell’ARIA?

I movimenti ambientalisti fanno bene ad agitare il problema dell’aria avvelenata, a protestare e a proporre iniziative, al limite di disobbedienza civile. I cittadini cosiddetti moderati, i benpensanti e strafottenti, che s’illudono di badare solo ai fatti propri, sono poi i maggiori responsabili dell’isolamento degli ambientalisti. Occorre dare loro una sveglia.

4. Associazioni di categoria, ordini professionali, sindacati, rettori sembrano non interessarsi a questo problema. Non ritiene che anche per loro dovrebbe divenire un obiettivo primario per le conseguenze che determina dal punto di vista etico, sociale, economico, sanitario?

Se le associazioni e le persone citate non si attivano (con qualche lodevole eccezione) sull’inquinamento dell’atmosfera, è perchè sono alle prese con problemi di loro più diretto interesse ed influenza. L’aria è un tipico caso di bene pubblico che richiede un’attenzione e un’iniziativa delle istituzioni rappresentative, della politica. Avete mai sentito parlare di un "sindacato dell’aria"? A Napoli esistono sindacati, ordini professionali, qualche eminente rappresentante delle Università come i rettori, che al più quando si occupano dell’aria si tratta di aria... fritta. Scherzi a parte, il problema è tutto e solo eminentemente politico. La società civile con le sue espressioni organizzate può e deve occuparsi dell’inquinamento atmosferico ma poi tocca alla politica di tradurre in atto suggerimenti, indicazioni, strumenti proposti da singoli e da associazioni d’interesse.

5. Conosce chi è l’assessore all’ambiente al Comune di Napoli? Come valuta il suo comportamento di chiusura su questo argomento, avendo rifiutato per oltre due anni un confronto specifico con numerose associazioni civiche sull’inquinamento dell’ARIA napoletana e avendo non preso in assoluta considerazione proposte di merito e di metodo che gli sono state consegnate? Ritiene più grave la responsabilità ambientale o la responsabilità civica in questo caso?

So che l’assessore all’ambiente del Comune di Napoli è il dott. Gennaro Nasti che tuttavia non conosco di persona. Non posso giudicare il suo comportamento così severamente come Voi fate. Il dott. Nasti è certamente il primo responsabile politico della situazione lo è insieme col sindaco ancora in carica e con altri assessori. Ma, ripeto, egli opera nel vuoto di un’adeguata pressione che dovrebbe essere esercitata anche su di lui dalla comunità urbana. Dell’assessore Nasti mi ha colpito soltanto un’iniziativa, l’ordinanza municipale n.1804 che egli firmò il 16 novembre 2007, con la quale s’introduceva il divieto di fumo nei parchi pubblici in presenza di donne in stato di gravidanza, di lattanti e di bambini fino ai 12 anni. Con la stessa ordinanza si stabiliva che, in caso di eventi da svolgersi nei parchi pubblici, gli organizzatori dell’evento delimitino l’area interessata dal divieto e le aree di free smoking. Ignoro altre iniziative (e ce ne saranno state tante altre) assunte dall’assessore Nasti per contrastare l’inquinamento atmosferico. Ma quell’ordinanza mi ha colpito per la sua inconsistenza politica e per la sua inefficacia operativa. Ovviamente non fumo nei parchi pubblici, non vi ho mai fumato e mai vi fumerò.

6. Lei sa che i fondi europei non hanno prodotto alcun aumento di “richezza” nella nostra Regione. Sa che la prima “denuncia” è la polverizzazione di queste risorse. Sarebbe d’accordo a destinare oltre la metà di questi fondi a un progetto “ambientale” soprattutto finalizzato all’ARIA che respiriamo e all’ACQUA del Golfo di napoli?

I fondi europei destinati alla Campania per gli anni 2000-2006 sono andati dispersi in una miriade di progetti che hanno avuto scarso impatto sia sulla produzione di reddito sia sul contesto ambientale. Fecero eccezione i progetti di trasporto pubblico. Su questo giudizio, che ho avuto modo di esprimere in più occasioni, non ci piove. I nuovi fondi per il periodo 2007-2013, specie il fondo per lo sviluppo regionale, sono in gran parte ancora da utilizzare. La Vostra proposta di destinarne almeno la metà a progetti per l’ambiente (aria e acqua marina) richiederebbe una riprogrammazione dei fondi europei, operazione complessa da contrattare con le autorità comunitarie, con Bruxelles. Operazione tuttavia fattibile se sostenuta vigorosamente dal governo regionale al riparo da gruppi di pressione locali e nazionali che remano in altre direzioni come la cabina di regia per finanziare altre grandi opere pubbliche di dubbia utilità.

7. Mi dica velocemente un problema maggiore di questo dell’ARIA che a suo avviso merita una priorità maggiore?

Non c’è un problema che meriti una priorità maggiore rispetto all’aria. Semmai, c’è allo stesso grado di priorità l’obiettivo di liberare Napoli dall’incubo di una nuova crisi dell’immondizia e ugualmente prioritario reputo la questione del dissesto del suolo e del sottosuolo della città. Respirare sano, liberarci dei rifiuti, stabilizzare il terreno su cui abitiamo, lavoriamo e ci muoviamo sono tutte condizioni di sopravvivenza da soddisfare.

8. A Suo avviso le Istituzioni locali che hanno determinato una situazione di controlli inefficaci, di mancanza di un piano d’intervento, di chiusura verso i cittadini che volevano dare un contributo per affontare il problema sono perseguibili penalmente per disastro ambientale? E pensa che dovrebbero rispondere in qualche modo per tali comportamenti?

La domanda credo che sia all’attenzione dei magistrati e personalmente non ho titolo nè competenza per dare una risposta.

9. Lei sa che il Comune di Napoli qualche anno fa aderì all’elenco delle 400 città europee che si impegnarono a ridurre l’inquinamento cittadino a valoro ancora più bassi di quelli stabiliti nel protocollo 20/20/20? Conosce qualche iniziativa fatta dal Comune di Napoli per rispettare questo intendimento?

Non ne sono a conoscenza probabilmente per mio difetto d’informazione.

10. Secondo lei i principali giornali locali danno sufficiente e giusto spazio al problem ARIA? Potrebbero fare di più per coinvolgere maggiormente i cittadini e pressare le Istituzioni?

I giornali locali sono "ariosi" cioè vaghi su molti problemi pressanti compreso l’inquinamento atmosferico. In genere si occupano di liti che scoppiano nei Palazzi, cioè nelle istituzioni elettive, di sortite di questo o di quel personaggio, e così via. Difettano di inchieste svolte sul campo, di captare umori e interessi dei cittadini. Sono scritti a tavolino da persone pure egregie che però non si guardano troppo attorno. Forse è troppo pretendere, come Voi pretendete, che mobilitino la popolazione a premere sulle istituzioni perchè facciano quanto loro compete.

11. Lei preferirebbe che le poche risorse disponibili per Napoli fossero investite nel Forum delle Culture oppure in un progetto, portato a termine, che doti la città di un sistema ramificato di colonnine elettriche per far decollare l’utilizzo delle auto elettriche che non inquinano e il porto di Napoli di banchine attrezzate che consentirebbero di abbattere i fumi delle navi, principale fattore di inquinamento urbano dell’aria?

Non voglio seguire la Vostra provocazione sul Forum delle Culture che invece è presentato dal suo maggior proponente (credo l’assessore municipale Oddati) come un evento epocale, capace d’innescare processi virtuosi per Napoli da qui all’eternità. Le Vostre colonnine elettriche e le banchine attrezzate al porto di Napoli impallidiscono al confronto.

12. Ha qualche proposta specifica sul problema ARIA AVVELENATA?

Sì: impedire la circolazione nella città di autovetture di vecchia immatricolazione, tra le più inquinanti, e al tempo stesso potenziare i mezzi pubblici.

13. Pensa sia giusto organizzare la manifestazione che abbiamo deciso il 18 Settembre a Piazza del Plebiscito su questo tema con l’obiettivo di cercare di sensibilizzare i cittadini a una partecipazione attiva maggiore e nella quale saranno presentate alcune proposte di merito e di metodo? Lei parteciperà? Coinvolgerà altri cittadini?

Sì, è giusto e opportuno organizzare la manifestazione il 18 settembre. Spero di parteciparvi e mi propongo di sollecitare la partecipazione di amici.

14. Se Lei fosse il prossimo candidato Sindaco della nostra città, cosa farebbe per questo problema?

Non m’immagino proprio nella vesti di candidato a sindaco di Napoli e perciò non ho la pretesa di proclamare velleitariamente cosa farei quale aspirante sindaco per ridurre l’inquinamento atmosferico. Auguro soltanto ai coraggiosi che si candidano fermezza di propositi e azione collegiale nella nuova giunta municipale su questo come sugli altri temi prioritari (rifiuti e sicurezza ovvero stabilità fisica del territorio urbano) che ho segnalato.

www.napolipuntoacapo.it
6/8/2010
  
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