Cronaca
La ChiacchiARIAta con Fabio Chiosi
di Sergio Fedele (da: Napoli Punto a Capo )
1. A Napoli si vive due anni di meno rispetto alle altre città Italiane; infatti in Italia mediamente gli uomini vivono 78 anni (a Napoli 76), le donne 84 (a Napoli 82). La principale motivazione per tale differenza, secondo la maggioranza di esperti, è collegata all’aria che respiriamo. Questo gravissimo dato, a Suo avviso dovrebbe determinare una priorità per le Istituzioni locali? E perché le Istituzioni locali non “sentono” tale priorità?

Questo ed altri dati simili dovrebbero certamente determinare una priorità d’azione da parte della civica amministrazione. A mio avviso le amministrazioni non si impegnano a fondo sul contrasto e sulla soluzione a tale problema perché non lo ritengono di immediato impatto elettoral-clientelare.

2. Perché la maggioranza dei cittadini napoletani è passiva rispetto alla situazione dell’ARIA avvelenata a Napoli? È un modo per rimuovere il problema o è la dimostrazione assoluta dello scarsissimo senso civico medio dei napoletani?

Credo che vi sia scarsa sensibilizzazione ed informazione. Ma non si può nascondere che un fattore determinante sia anche lo scarsissimo senso civico di tanti, purtroppo tanti, napoletani.

3. Le tematiche ambientali sono quasi totalmente lasciate a movimenti radicali che molto spesso, per l’estremismo delle loro posizioni, diventano inefficaci e marginalizzati. Cosa ne pensa di questi movimenti. Si dovrebbe saldare l’azione tra questi movimenti estremi e i cittadini moderati su tematiche quali le condizioni dell’ARIA?

I movimenti radicali credo che ottengano quasi sempre l’effetto opposto a quello sperato o sbandierato. Non ritengo che un’alleanza con i movimenti moderati possa aiutare. Anzi. Si rischierebbe di perdere credibilità.

4. Associazioni di categoria, ordini professionali, sindacati, rettori sembrano non interessarsi a questo problema. Non ritiene che anche per loro dovrebbe divenire un obiettivo primario per le conseguenze che determina dal punto di vista etico, sociale, economico, sanitario?

Indubbiamente un coinvolgimento attivo di questi soggetti potrebbe aiutare. Ma spesso proprio alcune di queste categorie si distinguono per essere eccellenti esercitatori di parole. Non abbiamo bisogno di parolai, ma di azioni concrete. E la responsabilità di queste è delle pubbliche amministrazioni.

5. Conosce chi è l’assessore all’ambiente al Comune di Napoli? Come valuta il suo comportamento di chiusura su questo argomento, avendo rifiutato per oltre due anni un confronto specifico con numerose associazioni civiche sull’inquinamento dell’ARIA napoletana e avendo non preso in assoluta considerazione proposte di merito e di metodo che gli sono state consegnate? Ritiene più grave la responsabilità ambientale o la responsabilità civica in questo caso?

Conosco l’Assessore all’Ambiente, vista la mia attività politica e per i continui litigi che contraddistinguono il nostro rapporto istituzionale.
Ritengo grave, anche se non mi meraviglia, il fatto che non abbia mai ricevuto le associazioni sulla tematica di cui parliamo. La responsabilità civica è a monte di quella ambientale. Entrambe gravissime.

6. Lei sa che i fondi europei non hanno prodotto alcun aumento di “ricchezza” nella nostra Regione. Sa che la prima “denuncia” è la polverizzazione di queste risorse. Sarebbe d’accordo a destinare oltre la metà di questi fondi a un progetto “ambientale” soprattutto finalizzato all’ARIA che respiriamo e all’ACQUA del Golfo di Napoli?

Sono d’accordo con il finalizzare queste risorse. E l’aria e l’acqua del Golfo sono degli obiettivi senza dubbio degni della massima priorità. La Municipalità realizzò ed approvò un progetto denominato LAP (Luce ed Aria Pulita) sull’utilizzo di nuove tecnologie per la realizzazione di interventi stradali. Il progetto poteva essere finanziato con fondi europei ma la Regione, due anni fa, lo cestinò preferendo perdere i fondi.

7. Mi dica velocemente un problema maggiore di questo dell’ARIA che a suo avviso merita una priorità maggiore?

È difficile dare una priorità ai grandi problemi di Napoli. Ma credo che il sottosuolo e le fogne siano un problema simile a quello dell’aria e dell’acqua, se non forse superiore.

8. A suo avviso le Istituzioni locali che hanno determinato una situazione di controlli inefficaci, di mancanza di un piano d’intervento, di chiusura verso i cittadini che volevano dare un contributo per affontare il problema sono perseguibili penalmente per disastro ambientale? E pensa che dovrebbero rispondere in qualche modo per tali comportamenti?

Sicuramente c’è una grave responsabilità politica. Dal punto di vista penale è da valutare.

9. Lei sa che il Comune di Napoli qualche anno fa aderì all’elenco delle 400 città europee che si impegnarono a ridurre l’inquinamento cittadino a valori ancora più bassi di quelli stabiliti nel protocollo 20/20/20? Conosce qualche iniziativa fatta dal Comune di Napoli per rispettare questo intendimento?

Non conosco alcuna iniziativa utile del Comune di Napoli sull’abbattimento dell’inquinamento atmosferico.

10. Secondo lei i principali giornali locali danno sufficiente e giusto spazio al problem ARIA? Potrebbero fare di più per coinvolgere maggiormente i cittadini e pressare le Itituzioni?

Credo, come ho già scritto, che non vi sia adeguata informazione e sensibilizzazione.

11. Lei preferirebbe che le poche risorse disponibili per Napoli fossero investite nel Forum delle Culture oppure in un progetto, portato a termine, che doti la città di un sistema ramificato di colonnine elettriche per far decollare l’utilizzo delle auto elettriche che non inquinano e il porto di Napoli di banchine attrezzate che consentirebbero di abbattere i fumi delle navi, principale fattore di inquinamento urbano dell’aria?

Credo poco nel Forum delle Culture. Vi sono altre priorità tra cui proprio questa della difesa della qualità dell’aria che respiriamo. Quindi le risorse potrebbero essere impiegate in maniera migliore.

12. Ha qualche proposta specifica sul problema ARIA AVVELENATA?

Da tempo propongo e chiedo al Comune di avviare il lavaggio chimico delle strade. In molte altre città questo tipo di intervento ha consentito di abbassare sensibilmente il livello di PM10 nell’atmosfera, sciogliendo le particelle accumulate sulle strade prima che si immettano nell’atmosfera.
Inoltre l’utilizzo di tecnologie nuove, come asfalti ecologici che trattengono le particelle inquinanti può aiutare tantissimo. Per non parlare dell’educazione e della sensibilizzazione, nonché del monitoraggio continuo della qualità dell’aria. Ma nulla di tutto questo è mai avvenuto. Basti pensare, ad esempio, che nonostante le segnalazioni inviate, i pannelli esterni alla Galleria della Vittoria, che segnalano i livelli di inquinamento interno, sono ancora spenti!

13. Pensa sia giusto organizzare la manifestazione che abbiamo deciso il 18 Settembre a Piazza del Plebiscito su questo tema con l’obiettivo di cercare di sensibilizzare i cittadini a una partecipazione attiva maggiore e nella quale saranno presentate alcune proposte di merito e di metodo? Lei parteciperà? Coinvolgerà altri cittadini?

E’ giusto, è bello, è intelligente. Certo che parteciperò sensibilizzando amici e colleghi.

14. Se tu fossi il prossimo candidato Sindaco della nostra città, cosa faresti per questo problema?

Interverrei con le iniziative di cui alla risposta numero 12, coinvolgendo l’associazionismo civico, quello serio, per far comprendere alla città il come ed il perché dell’impiego di risorse economiche per quel settore.

www.napolipuntoacapo.it
4/8/2010
  
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