Cronaca
La ChiacchiARIAta con Paolo Monorchio
di Sergio Fedele
(da: Napoli Punto a Capo )
|
Text Size |
|
Dopo
Cicelyn,
Chiosi,
D’Antonio,
Del Vecchio,
Mazzoni,
Marfella,
Macry,
di Gennaro,
Oddati,
Legora de Feo,
Impegno,
Scuotto e
Prezioso, oggi è il turno di Paolo Monorchio, Commissario della Croce di Rossa di Napoli.
1. A Napoli si vive due anni di meno rispetto alle altre città Italiane; infatti in Italia mediamente gli uomini vivono 78 anni (a Napoli 76), le donne 84 (a Napoli 82).La principale motivazione per tale differenza, secondo la maggioranza di esperti, è collegata all’aria che respiriamo. Questo gravissimo dato, a Suo avviso dovrebbe determinare una priorità per le Istituzioni locali? E perché le Istituzioni locali non “sentono” tale priorità?Da decenni ormai è noto che l’ambiente circostante interferisce con mutazioni genetiche al fine di adattare gli organismi viventi ai cambiamenti climatici. E lo smog non è da meno. Basta respirare per pochi giorni in un ambiente in cui la concentrazione di inquinamento è superiore a livelli di Pm 10 per scatenare un fenomeno di riprogrammazione dei geni.
La scoperta è frutto di un lungo lavoro ricerca condotto da un gruppo di scienziati del Politecnico di Milano. In tutti i casi analizzati i risultati sono sempre gli stessi. Le cellule delle persone esposte all’inquinamento atmosferico sono soggette ad un effetto di mutazione del Dna, cosa che non avviene in chi vive in un ambiente dove l’aria che viene respirata è più pulita. Naturalmente a Napoli il problema non è solo lo smog ma è molto più ampio e ci porta ad una valutazione globale sulla qualità della vita nostra e dei nostri figli. Le Istituzioni locali in questi ultimi anni hanno fallito su tale argomento senza mai prendere provvedimenti seri ma spesso solo alimentando un ambientalismo di facciata e demagogico.
2. Perché la maggioranza dei cittadini napoletana è passiva rispetto alla situazione dell’ARIA avvelenata a Napoli? È un modo per rimuovere il problema o è la dimostrazione assoluta dello scarsissimo senso civico medio dei napoletani?I nostri amministratori in primis, ma tutti noi, abbiamo la responsabilità di considerare prioritari tali argomenti. Il problema è naturalmente anche culturale. Il nostro compito come associazioni è di contribuire a stimolare il dibattito ed a informare i cittadini.
3. Le tematiche ambientali sono quasi totalmente lasciate a movimenti radicali che molto spesso, per l’estremismo delle loro posizioni, diventano inefficaci e marginalizzati. Cosa ne pensa di questi movimenti. Si dovrebbe saldare l’azione tra questi movimenti estremi e i cittadini moderati su tematiche quali le condizioni dell’ARIA?Il paradosso è che in questa città, nelle province e nella regione, negli ultimi vent’anni abbiamo avuto responsabili dell’ambiente di un partito “verde” ma falsamente ecologista che ha contribuito, anche solo con il silenzio se non in molti casi con provvedimenti assurdi, al dramma ambientale che saremo costretti a vivere e far vivere ai nostri figli nei prossimi decenni. Tali radicalismi in contrapposizione con il vuoto culturale di buona parte della cosiddetta élite culturale napoletana sono il vero problema di questa città e Regione.
4. Associazioni di categoria, ordini professionali, sindacati, rettori sembrano non interessarsi a questo problema. Non ritiene che anche per loro dovrebbe divenire un obiettivo primario per le conseguenze che determina dal punto di vista etico, sociale, economico, sanitario?Il problema è che molto spesso anche le associazioni di categoria, gli ordini professionali, i sindacati, le associazioni, le università sono spesso “inquinati”e “malati”. Sarebbe necessario per molti di loro una terapia chirurgica che la politica non è in grado di fare.
5. Conosce chi è l’assessore all’ambiente al Comune di Napoli? Come valuta il suo comportamento di chiusura su questo argomento, avendo rifiutato per oltre due anni un confronto specifico con numerose associazioni civiche sull’inquinamento dell’ARIA napoletana e avendo non preso in assoluta considerazione proposte di merito e di metodo che gli sono state consegnate? Ritiene più grave la responsabilità ambientale o la responsabilità civica in questo caso?Avrei voluto e dovuto con Napoli Punto a Capo incontrare e dunque conoscere l’Assessore all’Ambiente, cosa come sapete mai avvenuta. Ritengo grave, anche se non mi meraviglia, il fatto che non ci abbia mai ricevuto.
La responsabilità politica, civica e sociale sono estranee a chi fa del proprio ruolo istituzionale un luogo inaccessibile anche ad una istituzione come la CROCE ROSSA. Gravissimo!!!
6. Lei sa che i fondi europei non hanno prodotto alcun aumento di “ricchezza” nella nostra Regione. Sa che la prima “denuncia” è la polverizzazione di queste risorse. Sarebbe d’accordo a destinare oltre la metà di questi fondi a un progetto “ambientale” soprattutto finalizzato all’ARIA che respiriamo e all’ACQUA del Golfo di Napoli?La cattiva gestione o meglio la gestione clientelare dei fondi europei è uno degli argomenti “cari” a Napoli Punto a Capo e che rappresentano forse lo la vera patologia di questa Regione. Credo che si possa proporre alla regione una parziale “rimodulazione“ di questi fondi su progetti specifici in campo ambientale. Credo che Napoli Punto a Capo possa avere in questo caso quel ruolo propositivo e di innovazione che tutti gli riconosciamo.
7. Mi dica velocemente un problema maggiore di questo dell’ARIA che a suo avviso merita una priorità maggiore?I problemi sono tanti e come medico, visto il dramma della sua gestione, potrei facilmente dire la SANITA’. Credo sia necessario rimboccarsi le maniche tutti insieme a partire dalla politica ma anche da quella classe dirigente ed intellettuale che per anni è stata in silenzio sui tanti problemi di questa Regione, supina ad un sistema di potere che ha narcotizzato le coscienze.
8. A Suo avviso le Istituzioni locali che hanno determinato una situazione di controlli inefficaci, di mancanza di un piano d’intervento, di chiusura verso i cittadini che volevano dare un contributo per affrontare il problema sono perseguibili penalmente per disastro ambientale? E pensa che dovrebbero rispondere in qualche modo per tali comportamenti?La responsabilità è politica. Sulle responsabilità, eventuali penali saranno altri a decidere. Credo però ci sia anche una responsabilità morale che peserà sulle loro coscienze.
9. Lei sa che il Comune di Napoli qualche anno fa aderì all’elenco delle 400 città europee che si impegnarono a ridurre l’inquinamento cittadino a valoro ancora più bassi di quelli stabiliti nel protocollo 20/20/20? Conosce qualche iniziativa fatta dal Comune di Napoli per rispettare questo intendimento?Non ricordo iniziative se non quella del divieto del fumo nei parchi. Iniziativa che si commenta da sola.
10. Secondo lei i principali giornali locali danno sufficiente e giusto spazio al problema ARIA? Potrebbero fare di più per coinvolgere maggiormente i cittadini e pressare le Istituzioni?L’informazione in questi casi è fondamentale. Molto spesso i giornali e più in generale chi fa informazione è più interessato al gossip che ad argomenti così impegnativi ma essenziali per la qualità della nostra vita.
11. Lei preferirebbe che le poche risorse disponibili per Napoli fossero investite nel Forum delle Culture oppure in un progetto, portato a termine, che doti la città di un sistema ramificato di colonnine elettriche per far decollare l’utilizzo delle auto elettriche che non inquinano e il porto di Napoli di banchine attrezzate che consentirebbero di abbattere i fumi delle navi, principale fattore di inquinamento urbano dell’aria?Le due cose non solo sono compatibili e non alternative tra loro ma credo che il Forum con la partecipazione dei giovani, da sempre più sensibili a tale argomenti, possa essere l’occasione per mettere al centro dei dibattito proprio l’ambiente e l’inquinamento.
12. Ha qualche proposta specifica sul problema ARIA AVVELENATA?Non voglio entrare nello specifico delle proposte, ce ne sarebbero tante. In altri paesi sono state trovate soluzione anche semplici, in alcuni casi, ma di grande impatto per la salute dei cittadini, che però devono essere comunicate e condivise con le comunità ed i cittadini.
13. Pensa sia giusto organizzare la manifestazione che abbiamo deciso il 18 Settembre a Piazza del Plebiscito su questo tema con l’obiettivo di cercare di sensibilizzare i cittadini a una partecipazione attiva maggiore e nella quale saranno presentate alcune proposte di merito e di metodo? Lei parteciperà? Coinvolgerà altri cittadini?Non solo è giusto ma è importante nel nostro caso scuotere le cosciente, sensibilizzare ed informare i cittadini. Solo così si ottiene la crescita culturale di un popolo. La Croce Rossa con i suoi volontari ed i suoi mezzi sarà presente il 18 settembre. Il nostro simbolo è a fianco - da sempre - di chi combatte per difendere la salute delle persone.
Grazie a Napoli Punto a capo per averci coinvolto e chiamato.
www.napolipuntoacapo.it