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Calcio
Cronache mondiali: un “Grosso” grazie
Il diario della rassegna mondiale, giorno dopo giorno
di Andrea Bello
Pensare di prevedere un’emozione maggiore del rigore di Totti al 93’contro l’Australia era impresa difficile. Ancor di più è stato tenere a bada le nostre coronarie, impazzite al minuto 119 dell’ennesima, epica Italia – Germania, quando Fabio Grosso indovina il tiro della disperazione e si trasforma da giocatore discreto a discreto eroe mitologico.

Proprio lui, uomo in blu che, a tempo scaduto, cadendo su un uomo in giallo australiano aveva aperto la strada a Totti per mostrare gli “occhi della tigre” e poi segnare il penalty decisivo. Proprio lui ha fatto alzare improvvisamente i decibel delle nostre case, fatto vibrare le corde vocali fino a scoppiare, fatto piangere di gioia una penisola del pallone, mortificata dalle sentenze della Caf del mattino, che di fatto hanno ucciso tutto il mondo calcistico tricolore degli ultimi anni.

E allora un grazie “Grosso” a tutta la nazionale, quella che, come abbiamo sempre sostenuto su queste pagine, rappresenta l’orgoglio della gente, che tifa e anima con il suo spirito gli stadi e le strade, i bar, le piazze e gi spazi antistanti i giornalai. Ovunque, insomma, si possa discutere e soffrire per il calcio.

Nei piedi di Grosso, nell’ultimo tiro della partita, nella ciabattata della disperazione riuscita in maniera leggiadra e perfetta, il desiderio di 56 milioni di italiani più seicentomila emigrati in Germania di respingere al mittente l’“Arrivederci” pubblicato dai giornali tedeschi ieri mattina.

Festeggeremo con una pizza l’eliminazione della Germania, piatto che i tedeschi non potranno più consumare, dopo l’invito al boicottaggio. Innaffieremo il nostro pasto con qualche litro di birra, quella tedesca. Tutto questo vorremmo che avvenisse proprio lì, nel cuore della Germania che ci ha deriso, lì dove i tedeschi avrebbero voluto essere al nostro posto. Lì dove, fino al 1989 c’era un muro e oggi c’è uno stadio dove potrebbero essere racchiusi i nostri sogni mondiali.

Sognamo di festeggiare con pizza nostra e birra loro proprio a Berlino, con i nostri Fabio, Grosso e Cannavaro, con Achille Del Piero, finalmente in gol in una competizione mondiale, con Gigi la saracinesca in porta e con Luca, il gigante buono del nostro attacco, con Francesco il gladiatore e Rino il guerriero.

E, una volta tanto, vorremmo anche tornare a urlare “Forza Italia”, ma ben consci che sia quella di Lippi.
5/7/2006
  
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