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Calcio
Cronache mondiali: un mondiale tinto d’azzurro
Il diario della rassegna mondiale, giorno dopo giorno
di Andrea Bello
“Germania a noi due”. E’ la Gazzetta dello Sport ad aprire così dopo il 3-0 sull’Ucraina. Questo Mondiale, che si sta tingendo d’azzurro, a questo punto vogliamo giocarlo fino in fondo. O meglio, provare a vincerlo, perchè in fondo ci siamo arrivati.

Abbiamo imboccato l’ “autostrada spianata” degli ottavi e dei quarti di finale contro le sorprese Australia e Ucraina e ora “chi si sente appagato è fuori strada”, come ha detto il nostro ct. Con i motori delle sue barche perennemente accesi in Versilia, pronti al suo ritorno, Marcello Lippi ha fatto di tutto per litigare con la stampa. Ha creato lui stesso il clima di tensione, lo stesso che accompagnò il gruppo del 1982, dimenticando che i giornalisti sono anche, e a volte soprattutto, dei tifosi. Come tutti quelli che ieri sera, dopo il 3-0 Zambrotta Toni Toni, si sono riversati nelle strade dando vita al primo grande carosello in piazza di questi Mondiali.

E così chiudiamo le valigie e andiamo a Dortmund. Attraversiamo la Germania per andare ad affrontare i padroni di casa nel giorno della festa dei nostri amici Usa, martedì 4 luglio. Lo faremo da paese ferito, solcato nell’intimo dallo scandalo del calcio, dall’ennesimo campione del nostro ciclismo trovato sporco e soprattutto dal dramma di Pessotto.

Lo faremo da paese con un’economia in ginocchio, sognando perchè il “Financial Times” ha fatto i conti e ha visto che chi vincerà il Mondiale ci guadagnerà un bel po’ in prospettiva. Andremo a Drotmund punti nell’orgoglio proprio dalla stampa tedesca che ci ha definito “parassiti”, noi che per lavorare siamo andati a bussare persino alle loro porte, un po’ di decenni fa.

Andremo a Dortmund consci che avremo contro un’intera nazione, undici giocatori e, forse, un arbitro. Andremo in semifinale feriti, ma fieri. Lo faremo per i nostri emigranti, che quel giorno si sentiranno ancora più italiani di quelli che vivono in patria. Canteremo Mameli tutti insieme e poi con Gianluigi, Gianluca, Fabio, Simone, Francesco e Luca, in campo ci saremo anche noi, poichè sarà battaglia.

A noi due Germania.
1/7/2006
  
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