Il Palazzo di Giustizia: 28 piani di inefficienza
di Fabrizio Cattaneo
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Giovedì 15 Novembre andrà in onda su Italia 1 un servizio delle
Iene sul Tribunale di Napoli.
L’incursione delle Iene ha riguardato il furto di un fascicolo in una sezione del Tribunale Civile.
La cosa, peraltro facilissima, raramente capita sul serio, tanto è vero che nonostante le centinaia di migliaia di processi civili, i fascicoli che spariscono sono veramente una percentuale irrilevante. Generalmente ciò viene causato più dal disordine che da dolo.
Gli avvocati infatti, non fidandosi dello stato delle cancellerie e soprattutto in vista del drammatico trasloco, hanno generalmente effettuato le copie dei fascicoli e dei verbali, per cui la sparizione del fascicolo ritarda semmai il processo, ma non comporta un vantaggio per una parte o per l’altra, ben potendosi ricorrere alla ricostruzione del fascicolo stesso.
Il tribunale di Napoli, già assurto alla cronaca televisiva per i cronici disservizi documentati da "Report" su RAI 3 presenterà al grande pubblico le sue disfunzioni e la sua grande disorganizzazione.
Contro questo degrado l’Ordine degli Avvocati di Napoli ha più volte proclamato lo stato di agitazione e l’astensione dalle udienze. Gli alti gradi della Magistratura hanno contestato tale forme di protesta, e molti magistrati accusano gli avvocati di catastrofismo.
Certo, dal calduccio di una stanza, seppur faticosamente raggiunta, è facile accusare gli avvocati di lamentarsi troppo per un po’ di disagi. Loro, sono fermi al piano, gli altri, gli avvocati, mediamente fra una sezione e l’altra percorrono decine di piani per passare da una udienza all’altra, all’aperto lungo le scale esterne.
La cosa più grave è che fra l'indifferenza totale, del Ministero di Grazia e Giustizia e della Procura della Repubblica, che avrebbero il compito di vigilare sulla osservanza delle leggi, salvo poi quando ci scappa il morto, la frequentazione del… “Nuovo Palazzo di Giustizia", presenta palesi violazioni delle più elementari norme di sicurezza.
In osservanza delle legge 46/90 e di altre innumerevoli norme, negli studi privati, anche di pochi metri quadri, a volte con effetti esilaranti, gli avvocati sono stati costretti ad installare cartelli con su scritto uscita, estintori, lampade di emergenza, cassette di pronto soccorso e poi quanto altro indispensabile, secondo il legislatore, per garantire la privacy.
Per il Tribunale di Napoli, nessuna legge è invocabile né applicata.
Operai al lavoro senza casco fra la gente, zone transennate fra il pubblico, scale d’emergenza già vecchie ed arrugginite utilizzate come scale normali, ascensori lenti, spesso guasti, montacarichi utilizzati come ascensori, nessuna indicazione utile per il pubblico, cavedi di sgombero aperti a tutti, ponti sospesi fra una torre e l’altra di dubbia consistenza, niente cassette di pronto soccorso, nessun addetto alla sicurezza ai piani.
Un qualsiasi ispettore dell’ASL o dell’ufficio prevenzione infortuni potrebbe trascorre giornate intere a scrivere verbali di contestazioni.
Partendo ovviamente dalle toilettes che se non sono chiuse per manutenzione, sono prive di qualsiasi accessorio, anche della carta, insomma, 28 piani di inefficienza.
Tutto ciò che di peggio ci può essere in un edificio pubblico viene collezionato in una serie sorprendente di records dal “Tribunale più alto d’Italia”.
In attesa di vedere il servizio su Italia 1, ecco qualche foto come aperitivo: