Cronaca
Caos Tribunale, sentenze sparite!!!??
di Fabrizio Cattaneo
Così titola un giornale napoletano la notizia, che notizia non è, di una sentenza smarrita nel “suk” del centro Direzionale.
La notizia, e molti avvocati lo sanno bene, è quando qualcosa si trova e quando finalmente dopo un rimpallo fra registri, uscieri, pandette, cancellieri, piano 5 o piano 23esimo e computer malfunzionanti qualcosa si trova!!!!!!
D’altra parte un’azienda che funziona 10 mesi all’anno, in quanto abitualmente dal 15 luglio al 15 settembre con la scusa del periodo feriale nulla accade, che speranze ha di fornire un servizio adeguato ai cittadini???

Il giornale “L’Espresso ottimisticamente afferma che un processo penale in Appello a Napoli dura mediamente 344 giorni.
Nel civile è drammaticamente peggio.
A meno che non capiti ad un magistrato in maternità o assente per corso di aggiornamento distacchi sindacali o commissione, o peggio, al solito sfaticato o esaurito di turno, (ed in tal caso può durare all’infinito...) fisiologicamente un processo civile di primo grado dura almeno 1.100 giorni.

Il conto è presto fatto: 90 giorni servono per fissare la prima udienza, ovvero fra la data di notifica della citazione e quella in cui si svolgerà la prima udienza.
A tale udienza il Giudice unico, (e meno male che è unico), darà un termine brevissimo alle parti per formulare tutte le loro richieste.
In 30 giorni infatti bisognerà depositare una nota con tutte le richieste possibili sia di rito che istruttorie e poi le repliche all’avversario.
Purtroppo a tale termine breve non corrisponde un uguale termine per il Giudice, il quale fissa ad almeno 8/10 mesi l’udienza per decidere su tali note.

In teoria alla successiva udienza il Giudice dovrebbe essere preparato e stabilire se ammettere o no le prove, ma nella maggior parte dei casi, per la gran mole di lavoro prende cognizione di quelle note depositate ben 10 mesi prima solo all’udienza e quindi si riserva e mediamente dopo 3/5 mesi, sciogliendo la riserva, fissa l’udienza per le prova non prima di altri 10 mesi.
Se tutto va bene, i testimoni vengono puntualmente, le udienze si svolgono regolarmente, e nessuno si ammala o non ci sono scioperi o astensioni, in un paio d’anni si svolge la prova e poi finalmente viene fissata l’udienza per le conclusioni dopo non meno di 10/12 mesi.
A tale udienza il Giudice darà un termine di 60 giorni più 30 agli avvocati per depositare difese e memorie e poi finalmente il Giudice si porterà a casa il faldone per studiare gli atti e depositare la sentenza, ma anche qui il termine è piuttosto aleatorio.

Non è inconsueto vedere magistrati viaggiare per il Tribunale con valige piene di faldoni. Anche fra i Magistrati infatti chi produce di più finisce per avere un maggior carico di lavoro. Insomma, come qualsiasi ufficio postale anche fra i magistrati c’è chi si imbosca, e purtroppo - come dappertutto - un malinteso corporativismo premia gli scansafatiche e punisce i più meritevoli.
Alcuni magistrati più solerti di altri o per materie più semplici sono rapidissimi, ed in un paio di mesi depositano la sentenza, altri, più occupati, possono metterci anche alcuni anni.
Non è raro aspettare sentenze, soprattutto in Appello, per oltre 2 anni.
Ma il deposito della sentenza da parte del Giudice è solo l’inizio di uno scorrere ancora più lento del tempo.
La sentenza infatti dovrà essere pubblicata, transitare fra vari uffici e poi al cronologico per la numerazione.
Ed infine tocco finale, almeno 3 mesi per averne una copia.

Insomma fra il giorno in cui un cittadino entra nello studio di un avvocato ed il giorno in cui, finalmente, leggerà la sentenza, se tutto è andato bene, e si è stati fortunati, non passano meno di 3/4 anni.
Ad un avvocato che si lamentava per la copia di una sentenza chiesta il 10 luglio e non ancora pronta il 28 agosto, un ramingo impiegato dell’ufficio rispondeva: “avvocato, guardi qui non abbiamo neanche la carta, e nemmeno quella igienica per l’esattezza. Però pare che al 28° piano stiano lavorando notte e giorno per la Presidenza del Tribunale, legni pregiati, mobili di lusso ed attrezzature fantascientifiche.”
Non ci resta che sperare che partendo dal 28° piano la giustizia scenda poi anche ai piani più bassi.

E la sezione Lavoro da cui è iniziato lo scandalo???
Il diritto del lavoro, partito con gran fanfara 35 anni fa in maniera gloriosa con lo Statuto dei Lavoratori è poi miseramente affondato, ma questa è un’altra storia …
16/9/2007
  
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