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La favola di Maradona
La sua storia a puntate – 57
di Mimmo Carratelli
Coppa Uefa e campionato. Corriamo anche in Coppa Italia. Tre fronti, siamo eccitati. Stagione 1989-90. Formazione: Giuliani; Ferrara, Francini; Crippa, Alemao, Baroni; Corradini, De Napoli, Careca, Maradona, Carnevale. Di rincalzo Fusi, Mauro, Zola. Allenatore lo squisito Bigon.

Lisboa antigua. Ce la vediamo con lo Sporting, primo turno di Coppa Uefa. Vai, Diego. Ci provi e giochi gli ultimi venti minuti. Ci sta bene lo 0-0. Regoleremo i conti al “San Paolo”.

Vogliamo accelerare in campionato. Sei pronto, Diego? Avanti con prudenza. Napoli-Fiorentina a Fuorigrotta, quinta giornata. Rispunta la hola. Sei in panchina. Con la maglia numero 10 va in campo Mauro. Si mette male, doppietta di Baggio (un gol su rigore). Bisogna recuperare e Bigon ti manda in campo nella ripresa al posto di Mauro.

E’ la tua prima comparsa in campionato, mezza partita e una disdetta. Rigore immediato per il Napoli, sistemi la palla sul dischetto, siamo pronti a urlare per te. Ma le gambe sono ancora molli. Il penalty va male, battuta fiacca, Landucci para. Lo stadio capisce il piccolo dramma. Ti incoraggia, è con te. E il Napoli ti regala la rimonta. Un autogol a favore, deviato nella porta fiorentina un tiro di Renica, e nell’ultimo quarto d’ora Careca firma il pareggio, Corradini firma il 3-2. Chi ci avrebbe creduto? Corri ad abbracciare Bigon. Un allenatore l’avevi abbracciato una sola volta: Bilardo al Mondiale 1986. Ma Bigon è squisito, no?

Napoli solo in testa al campionato. A due punti Milan, Inter e Juve. Ce la facciamo, pibe? La risposta la dai a Cremona. In vantaggio i lombardi, li inchiodi al pareggio. Con un colpo di testa. Inusuale. Ma basta per festeggiare le tue 200 partite col Napoli. La Roma, intanto, ci raggiunge in testa.

Al ritorno coi portoghesi, in Coppa Uefa, ci liberiamo dello Sporting Lisbona ai rigori. Ma preme il campionato e piomba al “San Paolo” il Milan di Sacchi. Non c’è Van Basten. E’ musica napoletana con una doppietta di Carnevale. Ma vuoi lasciare il segno, Dieguito. Il 3-0 è un tuo gioiello, un pallonetto sull’uscita di Galli che infiamma lo stadio. Stai tornando grande. E siamo sempre in testa: Inter a un punto, Juve a due, Milan a quattro.

La Roma ci aspetta all’Olimpico. Sta vivendo un momento magico e vuole un successo di prestigio. La partita è una vera e propria rissa. Segna Comi, si sprecano gli scontri e le provocazioni. Rientriamo in corsa con un rigore. Vai, pibe, sul dischetto. Tiro impeccabile. E’ il pareggio (1-1) che ci lascia soli in testa. L’Inter è sempre a un punto e scende al “San Paolo” con Klinsmann e Matthaeus, Berti, Brehme e Zenga in porta.

Ma prima dobbiamo fare una scappata in Svizzera per la Coppa Uefa, destinazione un piccolo paese, Wettingen, su un fiume e con abbazia famosa. Squadra rognosetta, elvetica, catenaccione e contropiede. Torniamo con uno 0-0 propizio, abbiamo la testa all’Inter.

Ed eccoli i nerazzurri al “San Paolo”. E’ dura. Resistono, non si piegano. La partita si infiamma nell’ultimo quarto d’ora. A segno Careca, il raddoppio è tuo, pibe. I gol finiscono nella porta di Malgioglio che ha sostituito Zenga nella ripresa. Voliamo. Napoli 15 punti, Inter e Juve 12, Milan 10.

Da Merano, Chenot ti consiglia una dieta. Non c’è solo il campionato in ballo, ci sono i prossimi Mondiali in cui dovrai difendere il titolo dell’Argentina. Siete campioni del mondo, devi essere in forma. Ma che cosa succede? Rubano il Pallone d’oro che ti ha assegnato il giornale “France Football” quale miglior giocatore del Mondiale 1986. Scassinate le tue cassette di sicurezza 71 e 404 alla Banca della provincia di Napoli da otto uomini armati con maschere di carnevale sul viso. Portato via il trofeo, valore 600 milioni. Non lo ritroverai più perché i ladri fonderanno il Pallone. Sottratti anche valori e gioielli, tre fantastici collier, cinque orologi d’oro. Danno totale: un miliardo. Sarai risarcito dalla banca per dieci milioni.

Scarichi la rabbia in allenamento e ti arriva un’altra brutta notizia. I ladri hanno fatto man bassa anche nella tua casa di Buenos Aires. Non vuoi sapere che cosa hanno preso. Si va a Genova e hai un diavolo per capello. Partita maledetta. Passano in vantaggio i genoani e Alemao viene espulso. Come recuperare? Con un rigore che il Genoa contesta vibratamente. Vai sul dischetto, Diego. Portiere spiazzato a pareggio. Sempre soli in testa. Inter e Juve a due punti. Il Milan, battuto ad Ascoli, si allontana a quattro lunghezze.

Con chi ci giocheremo lo scudetto?

Continua

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10/12/2004
  
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