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1966: Inghilterra campione fantasma
La storia dei Mondiali di calcio – 17
di Mimmo Carratelli
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Mentre l’Italia veniva presa a pomodori a Genova, il Mondiale 1966 andò avanti. Il Portogallo di Eusebio, della mezz’ala Coluna, del lungo centravanti Torres e della geniale ala Josè Augusto giocò un calcio spettacolare. Battè l’Ungheria, la Bulgaria e il Brasile segnando sempre tre gol e, nei quarti di finale, cui si era negata l’Italia, travolse la Corea del nord passando da 0-3 a un trionfale 5-3 con quattro gol di Eusebio, la pantera del Mozambico. Il Portogallo si arrese in semifinale all’Inghilterra. Il mastino Stiles annullò Eusebio che uscì dal campo in lacrime dopo la sconfitta (1-2).
Il Brasile perse alla prima partita Pelè, colpito duro dal bulgaro Zechev. Giocavano ancora Gilmar, Djalma Santos, Garrincha. Il nuovo talento era il centravanti Tostao. La squadra verdeoro vinse solo la prima partita, contro la Bulgaria (2-0). Cedette poi all’Ungheria (1-3) e naufragò definitivamente contro il Portogallo (1-3). Pelè tornò in campo nella terza partita e anche il portoghese Morais lo colpì duramente a un ginocchio. Il Brasile uscì dal Mondiale al primo turno.
Nei quarti furono eliminati Argentina (dall’Inghilterra 1-0), Uruguay (dalla Germania 4-0), Corea del nord (col ridondante 5-3 del Portogallo) e Ungheria (dall’Urss 2-1).
L’Inghilterra andò avanti col favore degli arbitri. Nel primo turno pareggiò con l’Uruguay (0-0) e battè Messico e Francia, entrambe per 2-0. Nei quarti, l’arbitro tedesco Kreitlen la favorì contro l’Argentina prima espellendo ingiustamente il capitano sudamericano Rattin, poi convalidando la rete decisiva di Hurst (1-0) viziata da fuorigioco.
Allo stesso modo, nei quarti, l’arbitro inglese Finney favorì la Germania contro l’Uruguay negando ai sudamericani un vistoso rigore sullo 0-0 per un salvataggio di mano sulla linea di porta del terzino Schnellinger, poi espellendo due uruguayani innervositi dall’arbitraggio. Nel girone del primo turno, i tedeschi avevano battuto la Svizzera (5-0) e la Spagna (2-1) pareggiando con l’Argentina (0-0).
Così la finale 1966 vide di fronte i padroni di casa dell’Inghilterra e la Germania che, in semifinale, avevano eliminato il Portogallo e l’Urss con l’identico punteggio (2-1). Centomila spettatori affollarono lo stadio di Wembley, ventimila erano tedeschi.
L’Inghilterra indossò una inconsueta maglia rossa lasciando la maglia bianca agli ospiti. Bobby Charlton e Franz Beckenbauer, che erano gli ispiratori delle manovre, si annullarono a vicenda. I tempi regolamentari furono un inseguimento reciproco. Segnò il tedesco Haller al 18’, pareggiò Hurst al 18’. Passò in vantaggio l’Inghilterra con Peters a 12 minuti dalla fine, pareggiò la Germania con Weber al 90’.
Furono necessari i tempi supplementari. Al centesimo minuto esatto, Hurst (ancora lui, l’attaccante al quale era stato convalidato il gol irregolare contro gli argentini) scagliò un tiro violento verso la porta tedesca. Il pallone picchiò sotto la traversa (i pali erano rotondi), rimbalzò sulla linea e il mediano Weber lo mandò in angolo.
L’arbitro svizzero Dienst rimase indeciso se fosse gol oppure no. Gli inglesi esultarono, i tedeschi segnalarono all’arbitro che il guardalinee sovietico Bakramov era rimasto fermo e quindi non aveva ritenuto che la palla avesse oltrepassato la linea di porta. Dunque, non era gol. Sollecitato dagli inglesi, Dienst andò a parlare col guardalinee che sembrò irremovibile: non era gol. Poi Bakramov abbassò la testa davanti a Dienst. Il gol fu convalidato.
Sulla rete fantasma l’Inghilterra volò alla conquista della Coppa aggiudicandosi la finale per 4-2 (segnò ancora Hurts, autore di una tripletta). Il capitano Bobby Moore ricevette la Coppa dalle mani della regina Elisabetta.
Una ricostruzione fotografica della rivista tedesca “Kicker” dimostrò che la palla del terzo gol inglese non aveva completamente oltrepassato la linea di porta e quindi il gol non era valido.
Gli inglesi campioni del mondo 1966 giocarono la finale con questa formazione: Banks; Cohen, Wilson; Stiles, Jack Charlton, Moore; Ball, Hurst, Bobby Charlton, Hunt, Peters. Gli sconfitti furono Tilkowski; Hoettges, Schnellinger; Beckenbauer, Schulz, Weber; Haller, Seeler, Held, Overath, Emmerich.
Cannoniere del torneo, con 9 gol, fu il portoghese Eusebio.