LA RIPRODUZIONE


Per la nidificazione dei canarini bisogna osservare certe regole e adottare determinati accorgimenti. Occorre, anzitutto, assortire la coppia. Per quanto riguarda la natura del piumaggio, ricordare che bisogna unire soggetti a piumaggio intenso e soggetti a piumaggio brinato. In linea generale e' preferito che sia la femmina ad avere piumaggio brinato. Una volta accoppiati i due volatili bisogna favorire il processo di familiarizzazione, ed e' buon metodo farli svernare da soli nella medesima gabbia, in modo che abbiano modo di abituarsi uno a l'altro prima degli accoppiamenti. L'inizio delle cove deve avvenire alla fine di Marzo meglio ancora entro Aprile o Maggio. Vi sono allevatori che utilizzano un mashio per piu' femmine. Si puo' dire che di norma conviene lasciare uniti maschio e femmina in modo che portino insieme a conclusione il ciclo riproduttivo, cosi' come si verifica in natura. Alla gabbia da cova si puo' applicare il porta nido esterno a gabbietta fin dall'immissione della coppia, ma non si deve fornire il materiale destinato all'imbottitura del nido fino a quando la canarina non mostri per chiari segni di volerne iniziare la preparazione. Vi sono canarine che dimostrano di non essere all'altezza di costruire il nido in tal caso l'allevatore deve aiutarla. Puo' succeder che la femmina inetta distrugga l'opera dell'allevatore disperdendo il materiale; in tal caso si deve ripeter l'operazione fino a quando non avra' inizio la deposizione delle uova, perche' a partire da questo momento la canarina pensera' soltanto a covare e non danneggera' piu' il nido. Il numero delle uova depositate varia di regola da 3 a 5, piu' raramente 2 o 6 o 7; in casi eccezzionali possono venir deposte 8 o 9 uova. L'uovo espulso per primo ha una colorazione piu' chiara degli altri e viene chiamato "uovo azzurro". Le femmine tendono a dare inizio alla cova dopo aver deposto il secondo o il terzo uovo, il che rende opportuno, togliere le uova a mano a mano che vengano deposte, sostituendole con uova finte onde evitare una schiusa sfalsata con il rischio che gli ultimi nati vengano sopraffatti dai fratelli al momento dell'imbeccata. Le vere uova devono essere conservate entro una scatoletta imbottita di ovatta e rivoltate ogni giorno per evitare che il tuorlo si decentri rendendo piu' difficile la futura schiusa. L'incubazione dura tredici giorni, ma puo' prolungarsi fino a quattorddici quindici giorni se la femmina non e' stata covatrice assidua o se la temperatura ambientale e' stata particolarmente bassa. Durante la cova deve essere consentito alla canarina di effettuare il bagno perche' cio' serve a mantenere nel nido il grado di umidita' che e' necessario per la schiusa. Se la canarina rifiuta il bagno e' opportuno, un paio di giorni prima della schiusa delle uova, spruzzare lievemente le uova con acqua tiepida. Si tenga presente che le canarine sentono il bisogno d' una certa penombra; il portanido va quindi schermato mediante un panno verde che ricordi il protettivo schermo della vegetazione. Verso il sesto settimo giorno di icubazione, ponendo le uova contro luce e' possibile accertare se l'embrione e' in fase di sviluppo perche' l'uovo fecondato appare in trasparenza scuro mentre quello infecondo e' chiaro. I canarini nascono pressocche' nudi, con gli occhi chiusi. La loro alimentazione sara' costituita dal pastoncino all'uovo con cui verranno imbaccati i genitori. Per evitare che i genitori non accettino il nuovo alimento, piccole dosi di pastoncino devono essere somministrate ai riproduttori due o tre volte la settimana fin da un mese prima dell'accoppiamento. Il pastoncino all'uovo serve anche a mantenere i rirpoduttori in buone condizioni fisiche e in perfetta forma. Verso il diciottesimo giorno di vita il giovane canarino e' completamente formato, pur distinguendosi chiaramente dagli adulti. Anche dopo usciti dal nido i piccoli continuano ad ever bisogno dell'imbeccata dei genitori, di regola fino ai venticinque giorni di eta', con una certa differenza in piu' o in meno per le razze tardive o precoci. Quasi sempre possono venir separati dai genitori verso il ventiseiesimo - ventottesimo giorno di vita. La femmina raramente completa lo svezzamento della nidiata prima di essere presa dallo stimolo di una nuova nidificazione che insorge verso il diciottesimo - ventesimo giorno dalla schiusa della prima covata. La prole continuera' ad essere svezzata dal maschio fin quando non sara' indipendente. Qualora accada che la madre spiumi la prole, e' necessario dividere in due la gabbia da cova mediante un divisorio a sbarre che tenga i figli da una parte e i genitori dall'altra. Davanti al divisorio si porranno due posatoi sistemati in modo da consenstire i genitori di continuare a imbeccare la prole attraverso le sbarre. Una volta svezzati i nidiacei dovranno essere spostati in una gabbia molto spaziosa che permetta agli stessi di esercitarsi nel volo. E' saggia norma non permettere alla canarina di effettuare piu' di due covate l'anno. Per fronteggiare all'inconveniente di un abbandono di una cova, e' norma precauzionale fare in modo che due o piu' canarine inizino a covare lo stesso giorno.

LE PIU' FREQUENTI CAUSE DI MORTALITA' NEI NIDIACEI

Incidente o malattia Sintomi Cause Rimedi
Giallo incollato al guscio Il nascituro non riesce a staccarsi dal guscio Insufficiente umidita' Vaporizzare, non bagnare le uova, aumentare il tasso igrometrico del locale
Infezione ombellicare Arrossamento e tumefazione Infezione microbica Disinfezione locale con prodotti idonei
Infezione da ferite Arrossamento, spurgo sieroso o purulento Infezione microbica Disinfezione locale con prodotti idone
Avitaminosi Debolezza, palpebre sierose, paralisi, sviluppo ritardato, deformazione degli arti Deficienza vitamine A-B-D3 Trattamenti con concentrati polivitaminici
Intossicazioni alimentari Ventre tumefatto, diarrea, gozzo con bolle d' aria Fermentazione del cibo, cibi avariati, pastoncino troppo umido Igiene, trattamenti antibiotici alle nutrici
Insufficienza di cibo Estrema debolezza Nascita ritardata, negligenza della nutrice, infezione microbiotica Alimentare a mano, trattamento antibiotico alla nutrice
Piccoli gettati dal nido Talvolta con cranio perforato Gelosia del maschio Togliere il genitore dalla gabbia
Parassiti Emaciazione, aspetto sclerotico Acaro rosso Disinfezione dei nidiacei, accessori e attrezzature
Piccolo scivolato dal nido . Incidente o gelosia del maschio Riscaldarlo, alimentarlo a mano e riporlo nel nido
Congestione Grumi di sangue nel cervello o nei polmoni Troppo calore, manipolazioni maldestre Nessun rimedio
Polmonite Debolezza, diarrea, febbre Colpi di freddo, umidita' eccessiva Trattamenti antibiotici
Malattia del sudore Piedi e ventre della madre bagnati Enterite Trattamenti antibiotici
Diarrea di consistenza e colori diversi Morti prima e dopo la schiusa verso i 10-15 giorni di vita Infezione da salmonellosi, Coccidiosi, Colibacillosi, Micoplasmosi Trattamento antibiotico prima degli accoppiamenti e dopo la schiusa

IL PERCHE' DELLA MORTE DELL' EMBRIONE

Nei primi 5 giorni Dopo il 5° giorno Al 12° giorno Alla schiusa
Uova mal conservate, raffredate, con carenze vitaminiche Carenza di riserve per cattiva preparazione dei rirpoduttori: insufficienza di umidita'; cattiva aerazione del nido; tare ereditarie; uova con germi di malattie infettive; uova non girate Fattori letali: eccesso di umidita'; salmonellosi; paratifo; carenza di vitamina A Mancanza di umidita'
La riproduzione con finalita' sportive

La riproduzione con finalita' economiche

Riproduzione di ibridi e meticci