Calcio
Zidane è già il campione del mondo
Cronache e risultati di Germania 2006
di Alessandro Ciampa
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Brasile-Francia 0-1
BRASILE: Dida, Cafu (78’ Cicinho), Lucio, Juan, Roberto Carlos, Juninho
(66’ Adriano), Gilberto Silva, Ze Roberto, Kaka (80’ Robinho), Ronaldinho,
Ronaldo. All. Parreira.
FRANCIA: Barthez, Sagnol, Thuram, Gallas, Abidal, Vieira, Makelele, Ribere
(84’ Wiltord), Zidane, Malouda (69’ Govou), Henry (89’ Saha). All.
Domenech.
ARBITRO: Cantalejo (Spagna).
RETE: 56’ Henry.
NOTE: Ammoniti Saha, Ronaldo, Sagnol Thuram, Juan, Lucio, Cafu.
Scambiate le magliette alle due squadre, spegnete l’audio del televisore,
ed il gioco è fatto: ha vinto il Brasile, giocando da Brasile, con
giocatori degni di Brasile, paese che vive di calcio.
Il dramma, quello
reale, è che la selecao in questione non arriva dal Sud America, o meglio
non arriva da paese della samba. Non si possono invertire le magliette, ed
allora il quasi pensionato Zidane ha fatto il Ronaldinho pallone d’oro, la
sorpresa Ribery ha dato una lezione di calcio a Kaka, e l’opportunista
Henry ha umiliato i pesanti e ridondanti Ronaldo ed Adriano.
Il Brasile
ieri era poco più di un Venezuela, con tutto il rispetto per la nazionale
di Margotta, e la Francia non merita neppure il paragone con il Brasile,
ieri era la Francia, la Francia di Zidane: una leggenda vivente che da
dopo il mondiale ci mancherà! Uno a zero, ha deciso forse l’unico lampo
del match, al 56’, nato dall’ennesima magia dell’”algerino”, che ha
liberato Henry in area di rigore, e per Dida solo l’amarezza di
raccogliere la palla dalla rete.
Uno a zero, prima tanto poco, dopo ancora
meno. Mentre Ronaldo caracollava per il campo, Kaka ed Adriano giravano a
vuoto, Roberto Carlos non indovinava una discesa, e Ronaldinho era la
peggior copia di se stesso, dall’altra parte Zidane dava lezione di
calcio, strappandoci una lacrima perché fra due partite non lo vedremo
più, Ribery si confermava fenomeno facendo impazzire la difesa verdeoro, e
Domenech gongolava felice nella sua “fortunata incompetenza”, perché
l’ennesima esclusione di Treseguet non l’aveva penalizzata.
Domenech in
patria non sarà linciato, ma un salto a Lourdes dovrà pur farlo. E con
questo non vogliamo dire che la Francia è arrivata in semifinale in
maniera fortunata, ma sui due piatti della bilancia bisogna mettere da un
lato la solidità del gruppo e la reazione dei veterani, dall’altro una
prima fase superata per il rotto della cuffia, ed una battaglia con gli
spagnoli risolta solo nei minuti finali, in rimonta, dopo aver sofferto.
Per la Francia ora lo scoglio Portogallo, poi, forse, la finale con
l’Italia, ed il tecnico transalpino già pensa: Trezeguet all’ultimo minuto
lo posso anche far entrare, il Dio del calcio è con me. Sicuro Domenech?
Francia in semifinale, Brasile non pervenuto, e fanno ridere quei
“professoroni” che l’avevano dato vincente ancor prima di iniziare a
giocare.