Calcio
Ucraina, riscatto immediato
Cronache e risultati di Germania 2006
di Alessandro Ciampa
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Arabia Saudita-Ucraina 0-4
ARABIA SAUDITA: Zaid, Al Doukhi (57’ Al Khathran), Sulimani, Al Ghamdi, Al
Montashari, Khariri, Noor (79’ Al Jaber), Tukar, Aziz, Ameen (57’ Maath),
Al Qahtani. All. Paqueta.
UCRAINA: Shovkovsky, Svidersky, Rusol, Tymoschuk, Nesmachnyi, Rebrov (73’
Rotan), Gusev, Shelayev, Kalinichenko, Voronin (81’ Husin), Shevchenko
(88’ Milevskyy). All. Blokhin.
ARBITRO: Poll (Inghilterra)
RETI: 4’ Rusol, 36’ Rebrov, 47’ Shevchenko, 86 Kalinichenko.
NOTE: Ammoniti Al Doukhi, Al Ghamdi, Khariri, Nesmachnyi e Kalinichenko.
L’Arabia Saudita, di gran lunga la squadra più scarsa di questo mondiale,
ci ha spesso abituato a subire goleade e prestazioni tecnicamente
inguardabili. Dopo i cappotti con Francia nel 1998, e Germania nel 2002
(in quell’occasione furono otto le reti incassate dagli arabi), è arrivata
la debacle odierna con l’Ucraina di Andriy Shevchenko.
Tutto facile per i
gialloblu, che al termine di una gara neanche giocata in maniera
impeccabile, non hanno mai subito un tiro in porta, segnando quattro reti.
Gara già decisa dopo pochissimi minuti, al 3’ è infatti un’incredibile
errore del portiere Zaid (clamorosamente preferito a Al Deayea), che
favorisce la prima rete ucraina, sugli sviluppi di un calcio d’angolo,
targata Rusol.
La gara è piacevole perché giocata senza tatticismi, i
sauditi sono una squadra clamorosamente allo sbaraglio, e presto arriva
anche il secondo gol. Da “Mai dire gol” il raddoppio dell’Ucraina, con un
destro di Rebrov dai trentacinque metri, tutt’altro che irresistibile, che
il portiere Zaid guarda entrare da seduto. Partita ridicola.
Nella ripresa
la musica non cambia, l’Arabia Saudita fatica ad uscire dalla propria metà
campo, ed in difesa concede tantissimo. Al 2’ della ripresa arriva il
momento che tanti aspettavano, la prima rete in un mondiale di Shevchenko,
realizzata con un colpo di testa preciso su punizione da sinistra.
Ma
ancora una volta va ravvisato l'errore clamoroso di un saudita: il Pallone
d'oro asiatico Al Montashari, chissà a chi è venuta l’idea di assegnarlo,
angelo custode dell'ex Pallone d'oro europeo, dimentica il nuovo acquisto
del Chelsea, perso a centroarea. Gara finita, e nel finale da registrare
solo la quarta rete, che porta la firma di Kalinichenko (poco prima aveva
colpito la traversa in una partita che sapeva più di tiro a bersaglio),e
due contatti dubbi in area di rigore su Al Jaber, lo “Zidane” del deserto
entrato nel finale.
Finisce 4-0, con i sauditi ancora non eliminati, ma
che nell’ultima gara con la Spagna rischiano seriamente di subire
un’imbarcata più pesante di quattro anni fa.