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1994: avanti con Roberto Baggio
La storia dei Mondiali di calcio – 34
di Mimmo Carratelli
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Con molto sudore, un po’ di fortuna, tra smarrimento e dissapori, più la confusione e le ossessioni di Sacchi, l’Italia approdò ai quarti del Mondiale americano del 1994. Fu la peggiore delle ripescate fra le terze classificate dei gironi iniziali. Un passaggio di turno umiliante. Negli ottavi, l’estro di Baggio l’aveva salvata nei supplementari contro la Nigeria.
Nuovo ostacolo, la Spagna, nei quarti di finale a Boston. Sacchi ormai rimescolava la formazione ad ogni partita. Escluse Signori, l’attaccante che aveva condannato a fare il mediano, e schierò Conte al suo posto. Fuori ancora Casiraghi, dentro Massaro nel ruolo di centravanti. Tassotti nuovo terzino destro. Confermò Costacurta e Maldini al centro della difesa (Baresi sempre indisponibile per l’operazione al menisco). Spostò Donandoni all’ala sinistra con Conte a destra. Scontata la squalifica, Pagliuca tornò tra i pali.
Gli spagnoli si chiusero a riccio lasciando in avanti il solo Luis Enrique. Non avevano cannonieri eccelsi e giocavano molto a centrocampo. Avevano pareggiato con la Corea del sud (2-2) e con la Germania (1-1), battendo poi il Belgio (3-1) e la Svizzera (3-0).
Non visto dall’arbitro ungherese Puhl, Tassotti in uno scontro con Luis Enrique fratturò il naso allo spagnolo (l’azzurro sarà squalificato per otto partite). Un siluro di Dino Baggio al 25’ portò l’Italia avanti. Ma nella ripresa Benarrivo deviò in rete un tiro di Caminero per il pareggio degli iberici. Tutto da rifare.
Sacchi mescolò ancora le carte. Dentro Signori e fuori il mediano Albertini. Poi anche Berti in campo al posto di Conte. Non c’era proprio pace nella formazione azzurra.
Costacurta salvò un gol sicuro respingendo sulla linea un tiro di Nadal. Scongiurato il sorpasso, Roberto Baggio a due minuti dalla fine, smarcato da un delizioso pallonetto di Signori, siglò la vittoria (2-1). Avanti in semifinale sulle ali di Baggio.
Ritorno a New York e avversario a sorpresa la Bulgaria del cannoniere Stoichkov (5 reti a segno). I bulgari, battuti all’inizio dalla Nigeria (0-3), avevano poi sconfitto Grecia (4-0) e Argentina (2-0), superato ai rigori il Messico ed eliminata la Germania (2-1) nei quarti di finale. In evidenza il portiere Mihailov, decisivo nella lotteria dei rigori contro il Messico parandone due.
Sacchi riportò Casiraghi al centro dell’attacco. Per la squalifica di Tassotti, impiegò nuovamente Mussi terzino destro. Intoccabili Maldini e Costacurta al centro della difesa. Conferma di Albertini, Berti col numero 7, i due Baggio mezzeali e Donadoni ala sinistra.
Dopo tanti patemi, a un passo dalla finale, l’Italia sfoderò la sua migliore partita. Roberto Baggio fu ancora protagonista. Prodezze e due gol per lanciare l’Italia sull’ultimo traguardo. Slalom tra due avversari per la prima rete, rasoterra micidiale per il raddoppio. Stoichkov segnò su rigore: Pagliuca fu costretto ad atterrare Sirakov sfuggito a Costacurta. L’arbitro francese Quiniou concesse il rigore senza espellere il portiere italiano. Tutto nel primo tempo. Anche due occasioni fallite da Donadoni e Maldini.
Si giocò col sole a picco nel primo pomeriggio al “Giants Stadium” di New York. Il secondo tempo trascorse all’insegna della resistenza per difendere il vantaggio con le energie che si riducevano. Conte entrò al posto di Dino Baggio, Signori al posto di Roberto Baggio a venti minuti dalla fine. Forze fresche per resistere e magari risparmiare i Baggio per la finale.
A impresa compiuta, l’Italia si apprestò a giocare la sua quinta finalissima mondiale (tre ne aveva vinto, una perduta in Messico contro il Brasile). Sacchi gongolava. Tartassato da una critica puntuale, stava per prendersi la sua rivincita. Cancellati errori, esitazioni e sostituzioni.
All’orizzonte il Brasile vittorioso sulla Russia (2-0), sul Camerun (3-0), un pareggio con la Svezia (1-1), appena 1-0 sugli Stati Uniti negli ottavi di finale, 3-2 contro l’Olanda nei quarti, 1-0 ancora alla Svezia in semifinale. A spron battuto con i gol di Romario (5) e Bebeto (3). Favori del pronostico per i brasiliani.