Lettere al direttore
Raffaello Fanelli detenuto a Poggioreale. Lettera aperta
di Raffaello Fanelli
Sono uno dei 62.000 detenuti nelle carceri Italiani e guardando i servizi sul terremoto di questi giorni mi chiedo perche non può essere data la possibilità a parte di noi qui reclusi senza fare niente, ad aiutare i sfollati, i dispersi, a partecipare a tutto quelle attività in cui delle mani in più possono solo essere utili.

Ho letto che sono 8.500 gli operatori attivi nella zona, ma alcune migliaia di persone in più non potrebbero fare più in fretta quello di cui c’e’ bisogno? Molti di noi già accedono abitualmente a permessi premio, quindi escono dal carcere per alcuni giorni liberi per passare questi giorni con le famiglie dopodiché fanno rientro in carcere, quindi per chi come me ha la volontà di aiutare, e sono sicuro che sarebbero in molti e che non sono socialmente pericolosi perche non possono aiutare coloro che veramente hanno bisogno di aiuto dando un contributo concreto con il proprio lavoro.

Molti di noi non sono queste bestie che meritano di stare reclusi, molti hanno sbagliato si, ma forse per disperazione, per circostanze particolari e si trovano in carcere perche non si possono permettere una difesa adeguata che li avrebbe rimessi in libertà, comunque siamo persone che hanno  una sensibilità e che potrebbero proprio in queste circostanze dimostrare e contribuire e rendersi utili trovando forse prima di tutto per noi stessi un riscatto morale !

Chiedo a chi preposto di valutare questa possibilità perche sono convinto che fare del bene può essere molto più “ rieducativo” di qualsiasi pena da scontare.

Ringraziamenti per l’attenzione

Cordiali saluti

Raffaello Fanelli
Dalla casa circondariale di Poggio reale

16/4/2009
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