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Cultura
Il guappo – nella storia,
nell’arte, nel costume
E’ uscito il saggio di cultura napoletana “Il guappo – Nella storia, nell’arte, nel costume” della giornalista Monica Florio (Edizioni Kairòs, collana “All’ombra del vulcano”, pp.81, € 10,00), ricostruzione precisa e variegata di una figura ormai scomparsa ma sempre presente nell’immaginario popolare.

L’Autrice scolpisce un personaggio talvolta idealizzato e spesso erroneamente identificato con il camorrista, ripercorrendone poi nel tempo le alterne vicende. Attraverso un’opera di ricerca meticolosa, ricca di citazioni, si tenta di restituire al guappo la sua connotazione più autentica di “spirito libero”, dotato di un proprio “codice d’onore” ed insofferente alle regole della legge e della criminalità organizzata. Ne emerge il ritratto di un personaggio complesso e sfaccettato, violento taglieggiatore di prostitute ma anche generoso protettore di artisti del cafè chantant, indiscutibilmente legato alla storia del costume di Napoli.

IL GUAPPO L’Autrice opera una ricostruzione storica, inquadrando la figura del guappo dalla sua prima apparizione, durante la dominazione spagnola nel Mezzogiorno, alla “nuova guapparia” dei contrabbandieri, elaborando numerose fonti: dalla letteratura (i sonetti di Ferdinando Russo o di Salvatore Di Giacomo) all’ampia aneddotica, dalla folta produzione teatrale (la popolarissima sceneggiata, le commedie di Viviani) al cinema.
8/10/2004
  
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