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Cultura
Un libro di viaggi?
No, un libro che viaggia!
Presentato alla Fnac di via Luca Giordano il diario di Davide Sapienza, critico musicale prima e poi, esploratore e atleta
di Alessandra Giordano
Davide Sapienza e Carmine Aymone
E’ nel circolo polare artico norvegese che sviluppa i primi appunti per “I Diari di Rubha Hunish” (Baldini Castaldi Dalai editore, €13,40), ma è Napoli che più di ogni altra città al mondo desta lo stupore di Davide Sapienza. “Mancavo da otto anni – ci confessa l’autore – l’ho trovata cambiata, certamente migliorata, sempre misteriosa”. Vive a Bergamo, Davide, ma le sue radici sono molto più a sud, sicule addirittura e l’orgoglio di questa origine isolana esplode insieme all’entusiasmo nel raccontarci, stimolato dall’intervistatore Carmine Aymone, nel pur ridotto e rumoroso spazio concesso dalla Fnac del Vomero a questi incontri, le sue avventure rischiose e suggestive in terre inesplorate, dai tramonti di fuoco e dalle albe “dalle dita rosa”. Alla scoperta di un mondo nuovo, dai colori inusitati.

Abbandonata per sei anni la sua diva musica per seguire il noto esploratore Renato Da Pozzo, Sapienza, che dall’altezza si intuisce che è stato anche un ex giocatore di basket, ha sentito il bisogno di aria e di luce diverse e ha partecipato alla spedizione sperimentale sulla privazione del sonno e sull’orientamento di notte, lontano da sentieri tracciati e da bussole. Fermandosi solo per prendere appunti.

Questo libro nasce proprio dalla raccolta di brevi note, diari di viaggi, scritti sul posto, nel luogo di sosta sotto la luna, nel bosco, durante una bufera di neve e di vento… “Sono pensieri sciolti che seguono un loro verso cronologico – specifica l’autore che non nasconde di aver scritto anche poesie – mentre la musica che comunque ho continuato a sentire dentro di me, mi dava il tempo, il ritmo, un senso di circolarità”.

Partendo dai Beatles, passando per Battisti, per arrivare agli U2 – o you too, anche tu, in un gioco di traduzione – Davide Sapienza lancia questo messaggio: nella vita bisogna puntare tutto sulla bellezza mentre diventano importanti i dettagli e chiunque - “anche tu” - può provare l’ebbrezza di osservare grandi uccelli nel cielo, “i condor nel loro volo perfetto” o di vivere accanto a “gente quieta” che in una “sterminata e indifferente teoria di boschi, montagne, fiordi, grandi sassi, in primo piano vede l’antica vicenda che ha dato identità e un posto nella storia della cultura Saami… senza bagni di sangue, a differenza di ciò che è accaduto nelle Americhe”.

Un libro che viaggia e fa viaggiare lo spirito, aprendo nuovi orizzonti anche al lettore più “pantofolaio”, costringendolo a pensare, a fermarsi, a considerare la brevità della vita nei confronti dell’immensità dei luoghi e della vastità mozzafiato di panorami inconsueti.
8/10/2004
  
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