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5 - Angola
di Alessandro Ciampa
La storia antica
Tracce di civiltà e popoli, nel territorio angolano, risalgono addirittura all’età della pietra, e numerosi reperti ne danno testimonianza. Possiamo però catalogare con esattezza la storia delle popolazioni solo a partire dal VII secolo d.C., quando nella regione si verificarono diversi flussi migratori di molteplici razze ed etnie differenti. Nel 1483, gli esploratori portoghesi, conobbero la tribù Bantu dei ManiKongo, un regno ben consolidato ed abbastanza fiorente. Inizialmente la convivenza fra africani ed europei fu incentrata sull’accoglienza ed il rispetto: Il Portogallo, pian piano, riuscì a convertire gran parte della regione al cristianesimo, istaurando legami di tipo commerciale e politico. Lo stato dei ManiKongo andò pian piano ad indebolirsi (a causa delle numerose guerre con le tribù vicine), e ne approfittarono i portoghesi, per estendere gli avamposti commerciali, controllare la regione, sino all’attuale capitale Luanda. Portoghesi e reggenti africani, stipularono pian piano una serie di accordi politici, che sostanzialmente facevano dell’attuale Angola una colonia europea. Nel 1640 la guerra fra olandesi e portoghesi, per il controllo della regione, diede di fatto un potere consolidato ed affermato in tutta l’Angola. Nel XX secolo, il governo portoghese instaurò il “Regime do indignato”, una legge che di fatto assoggettava la popolazione africana al governo del Portogallo.

La storia moderna
Il decreto “Regime do indignato” rimase in vigore sino al 1961, prima di un governo di transizione che porterà al 1975, anno dell’indipendenza dell’Angola. L’MPLA (Movimento popular para a libertacao de Angola), guidato da Agostinho Neto, ed altri due movimenti di guerriglia ed indipendenza, il FNLA e l’UNITA guidarono il popolo angolano all’indipendenza, riconosciuta dal Portogallo dopo aspre battaglie e pressioni internazionali. Tuttavia, i vari movimenti, divisi da ideali politici ed etnici, non giunsero uniti alla formazione del governo, e nel 1975 si insediarono due diverse delegazioni. Luanda era guidata dall’MPLA, mentre Huambo era governata da l’UNITA. Quest’ultimo governo crebbe in consensi e potere anche grazie all’appoggio di USA e Sud Africa. Dissapori e conflitti di interessi sfociarono in una cruenta guerra civile, che apparentemente si risolse nel 1976 in favore dell’MPLA, con Agostinho Neto nominato presidente. Alla sua morte, tre anni più tardi, il governo fu affidato a Josè Eduardo dos Santos (appoggiato dall’unione sovietica e conosciuto come uno dei dittatori più sanguinari della storia. In programmazione un film sulla sua vita). L’UNITA, mai definitivamente doma e sconfitta, appoggiata dalle truppe sudafricane proseguì in azioni militari, finalizzate a destabilizzare il governo. Al fianco di Luanda si schierò apertamente Cuba, inviando a sostegno armi e truppe. Solo nel 1991 l’ONU riuscì a prendere il mano la situazione, ristabilendo accordi di pace fra i paesi interessati, istaurando le nuove elezioni, che nel 1992 il governo dell’MPLA (quasi il 75% dei consensi), anche se furono denunciati brogli abbastanza palesi, e la stessa UNITA non riconobbe il risultato e riprese la guerriglia armata. Il 1993 fu un anno tragico per il paese, un milione di profughi scappò nei paesi vicini, e la situazione umanitaria raggiunse limiti drammatici. Nonostante un accordo di pace nel 1994, che cedeva all’UNITA importanti risorse economiche e politiche, una stabilità non fu mai trovata, ed in pratica, in Angola, la guerra civile non è mai finita.

Cultura: Dos Santos, diamanti e guerra fredda
L’Angola è uno dei tantissimi paesi dove URSS e USA hanno combattuto la loro, stupida, guerra, che considerare fredda è un affronto al dolore di quelle terre stuprate dal menefreghismo del cosiddetto occidente. Dos Santos, sanguinario dittatore filo-marxista, alla guida dell’MPLA, movimento armato per l’indipendenza, è stato una figura emblematica della storia dell’Angola. Oltre 30 anni di regno, hanno portato il paese alla disuguaglianza sociale, decimato la popolazione più povera, emarginato gli avversari politici, e fatto di un paese, l’Angola, fra i principali produttori al mondo di petrolio e pietre preziose, una nazione povera, abbandonata, e senza futuro. L’Angola produce quasi due milioni di barili al giorno, eppure nel paese vige un tasso altissimo di disoccupazione , ed il 70% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà. Un dato allarmante, che ancora oggi fa rabbrividire e non da cenni di miglioramento. La guerra fredda USA-URSS sul territorio, la corruzione in tema di petrolio e diamanti, il governo di Dos Santos, fanno dell’Angola una nazione che tuttora viene dimenticata ed abbandonata a se stessa, una regione che viene sfruttata da tanti, a scapito della popolazione locale e, come sempre, trattandosi di Africa, a nessuno interessa.

Geografia e l’enclave di Cabinda
L’Angola è il quinto paese per ordine di grandezza, con una superficie pari a 1246700 km2, e confina, oltre che per 1650 km con l’Oceano Atlantico, a nord con il Congo, a est con la Repubblica democratica del Congo e con lo Zambia, ed a sud con la Namibia. In territorio congolese, c’è l’exclave di Cabinda, che sin dal 1975, anno dell’indipendenza angolana, ha sostenuto una guerriglia contro il governo MPLA, chiedendo l’indipendenza del minuscolo territorio. Attualmente il FLEC guida le operazioni armate contro l’Angola, ma il riconoscimento per Cabinda è ancora lontano dall’essere approvato.

Sport
In Angola sono diffusissimi tantissimi sport di squadra, ed il livello tecnico in alcune discipline è da considerarsi decisamente accettabile anche nel panorama mondiale. Il 2006 è stato un anno storico per la nazionale di calcio di Montorras, Flavio ed Akwa, che ha partecipato per la prima volta nella storia del paese ai mondiali. Il pareggio contro l’Iran, ma soprattutto quello con il Messico, e la sconfitta di misura contro i rivali del Portogallo hanno dipinto la prima esperienza iridata in positivo, ponendo le basi anche per il futuro. A livello di club, la squadra dal blasone più affermato è il 1° de Agosto, che nel 1998 ha perso la finalissima della Coppa delle Coppe d’Africa con l’Esperance di Tunisi. In Coppa CAF, sono state finaliste anche il Primo de Mayo ed Petro Atletico Luanda, negli anni novanta. Fra gli altri sport di squadra da ricordare la pallacanestro, dove l’Angola sino a qualche anno fa è stata dominatrice in Africa; e la pallamano che, negli ultimi tempi, soprattutto in campo femminile, ha fatto registrare notevoli progressi, guadagnandosi il riconoscimento della federazione internazionale a poter partecipare ai mondiali, senza passare dalle qualificazioni. 

Gastronomia tradizioni e curiosità
I portoghesi hanno influenzato tanto riguardo la cultura locale. Cognomi, amministrazioni, cucina e festività in un certo senso sono condizionate dall’influenza degli europei. Tutti piatti sono a base di fagioli, formaggi, patate, spinaci, cipolle e varie spezie derivate da aglio, olio di palma e sale. Da assaggiare anche il pesce Caluu e la carne secca Caluu. Periodo indicato per una visita in Angola è sicuramente durante il Carnevale, una festa folkloristica e di ispirazione popolare. L’11 novembre si festeggia l’indipendenza del paese dal Portogallo.

Turismo
L’avvio di una nuova tregua post-guerra civile, e l’accordo con la Banca Mondiale e con il Fondo Monetario Internazionale stanno recentemente tentando di risollevare il paese da una condizione di povertà assolutamente allarmante. Viaggi in Angola sono sconsigliati dalla Farnesina a causa di banditismo, e condizioni di sicurezza instabili, tuttavia organizzazioni turistiche sono presenti in loco.

Come arrivare
La TAAG (telefono 06.4885186), compagnia di bandiera locale, ha ottimi rapporti con Alitalia ed Air Dolomite, con le quali si è impegnata a cooperare per scali dal nostro paese sino a Parigi e Lisbona, prima di prendere voli intercontinentali per la capitale Luanda. Si sta studiando una linea diretta Roma-Luanda, anche se le maggiori critiche derivano dal fatto che non vi sono numerosi passeggeri per tale rotta. I confini terrestri sono molto spesso chiusi.

Hotel a Luanda
Le Meridien Presidente 4 De Fevereiro, Largo  244 (2) 330037
Mundial   Rua Conselheiro J- Vilhena 14 244 (2) 336141
Panorama  Avenue Marchal Gomes Da Costa 244 (1) 337841
Tropico   Avenue De Camoes 103  244 (2) 331593

Questo il link per la prenotazione delle strutture: http://www.southtravels.com/africa/angola/index.html

Cosa vedere in Angola
Il paese, pur non essendo all’avanguardia come tanti altre nazioni africane, offre un turismo perlopiù naturale, all’insegna di safari ed avventure nel verde e fra gli animali. Fra l’altro, meritano una visita il Canyon della Morte e la città di Lubango, famosa per il Cristo molto simile a quello brasiliano di Rio.

Documenti necessari per entrare nel paese (da viaggiaresicuri.mae.aci.it)
Passaporto: necessario e con validità residua di almeno 6 mesi.
Il viaggiatore deve essere sempre munito di un documento di riconoscimento per evitare problemi con le Autorità locali, in caso di controlli.
Visto d'ingresso: necessario.
L'Ambasciata di Angola in Roma accetta di regola la domanda di visto solo se accompagnata da una lettera d'invito presentata da organismi, enti, imprese o privati cittadini presenti in Angola. Coloro che, avendo bisogno di recarsi in Angola, non siano in possesso di uno dei suddetti inviti, possono rivolgersi direttamente all'Ambasciata italiana in Luanda.
La procedura di concessione del visto di entrata prevede tempi lunghi poiché l'Ambasciata angolana, prima di rilasciarlo, deve ricevere il parere positivo da parte delle autorità angolane preposte al controllo dell'immigrazione. Si consiglia pertanto di richiedere il visto con almeno 3 mesi di anticipo rispetto alla data prevista per la partenza. Esso ha validità 30 giorni, rinnovabile al massimo due volte. Le persone che superano il periodo autorizzato dal visto sono soggette ad elevate multe e possibile arresto.
 Si consiglia a chi intende recarsi in Angola di voler prendere sempre contatto con l'Ambasciata d'Italia a Luanda prima della partenza.
All'uscita dal Paese i visitatori temporanei devono presentare, oltre al passaporto vistato all'entrata, anche la scheda personale compilata al momento dell'arrivo.
Vaccinazioni obbligatorie: febbre gialla.  All'aeroporto di Luanda viene richiesta e rigorosamente controllata la validità del certificato internazionale di vaccinazione contro la febbre gialla (libretto giallo).

Indirizzi utili
Ambasciata d'Italia in LUANDA
Rua Américo Boavida, 49/51
C.P. 6220
Luanda, Angola
Tel.: +244 222 331245/6
                        393533
Fax:                 333743
E-mail: segreteria.luanda@esteri.it

Telefono Polizia: 113
Telefono Pronto Soccorso: 115
Unità Centrale di Polizia: 260472
Ambulanze: 116
Pompieri: 115

Informazioni generaliCapitale: LUANDA
Popolazione: 14.300.000
Superficie: 1.246.700 km2
Fuso orario: stessa ora rispetto all'Italia; -1h quando in Italia è in vigore l'ora legale
Religioni: Cattolica e Protestante
Moneta: Nuovo Kwanza (AON)
7/12/2006
  
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