Calcio
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1982: il campionato di Pablito
La storia dei Mondiali di calcio – 26
di Mimmo Carratelli
L’Italia, dopo i tre pareggi deludenti di Vigo, affrontò a Barcellona i grossi calibri del Mondiale 1982 nel girone C dei quarti di finale (tre squadre per girone). Toccò agli azzurri il girone più duro con Argentina e Brasile. Tostissimo anche il girone B con Germania, Inghilterra e Spagna.

Italia-Argentina fu una battaglia. I sudamericani picchiarono spudoratamente (espulso Gallego, ammonizioni a raffica). Passarella tramortì Altobelli. Gentile, contro Maradona, restituì le maniere spicce degli argentini con gli interessi. Prima della partita, Gentile aveva detto a Bearzot: “Mister, col suo permesso, al bimbo prodigio vorrei pensarci io”. Per intimorire Maradona, il terzino azzurro si era fatti crescere due baffoni minacciosi sulla faccia annerita dal sole.

L’Italia fece una partita difensiva volando in contropiede. Tattica efficace. Andarono a segno, nella ripresa, Tardelli e Cabrini. L’Argentina colpì due pali con Passarella e Maradona. Segnò nel finale con Passarella su punizione. Finì 2-1 per l’Italia. Le cose cominciarono a mettersi bene.

Gli argentini persero anche contro il Brasile 1-3 (Maradona, nervoso, venne espulso) e Italia-Brasile divenne il match decisivo. Ai verdeoro bastava il pareggio per approdare alle semifinali. L’Italia doveva assolutamente vincere. Sembrò un’impresa ardua, ma la squadra azzurra era entrata in forma. Si svegliò Pablito e Bruno Conti divenne una imprendibile ala destra. Gentile riservò a Zico lo stesso duro trattamento con cui aveva “distrutto” Maradona.

Alla vigilia, Bearzot confidò ad alcuni giornalisti: “Con Rossi può capitarci ancora di giocare in dieci. Ma solo lui, se si sblocca, mi può battere il Brasile”.

I brasiliani danzarono sicuri, tranquilli, con sufficienza. Erano una formazione di gran classe, non pensavano minimamente di fallire. Furono sorpresi da un gol di testa di Rossi dopo cinque minuti. Impassibili, replicarono. Socrates avanzò, maestoso, con la barba, e infilò il pareggio sette minuti dopo. Ma Rossi continuò a guizzare. Sbagliò un gol, venne atterrato in area da Luisinho, senza ottenere il rigore dall’arbitro israeliano Klein, e in contropiede riportò in vantaggio l’Italia. Dovette entrare Bergomi, alla seconda partita in azzurro, per sostituire Collovati zoppicante.

Ripresa col cuore in gola e nuovo pareggio brasiliano: in gol il romanista Falcao. Al Brasile poteva bastare, però mai i “verdeoro” avrebbero giocato per difendere il pareggio. Pagarono cara la presunzione di voler vincere. Rossi, nella giornata della sua splendida tripletta, li infilò ancora al 74’.

Beffato, il Brasile si rovesciò all’attacco. Lo deluse Zoff inchiodando sulla linea di porta un colpo di testa di Paulo Isidoro, il più piccolo dei brasiliani. Antognoni segnò un gol regolarissimo, annullato per un inesistente fuorigioco. L’Italia resistette. Fu 3-2 con Falcao in lacrime e col passaggio dell’Italia alle semifinali eliminando Argentina e Brasile, una grande impresa nel piccolo stadio barcellonese del “Sarrià”.

Semifinale dura con la Polonia, ancora a Barcellona, dopo avere già incontrato i polacchi a Vigo (0-0). La Polonia aveva vinto il girone A eliminando Urss e Belgio. Assenti Gentile e Boniek, squalificati. In difesa, Bergomi fece coppia con Cabrini. Rientrò Collovati. I polacchi misero il match sullo scontro fisico picchiando. Toccato duro, Antognoni dovette uscire dal campo dopo venti minuti. Graziani, colpito ripetutamente, resistette fino al 70’, poi uscì in barella, sostituito da Altobelli.

L’Italia risolse a suo favore la battaglia (2-0) con doppietta di Rossi al 22’ e al 73’ e piombò sulla finalissima. Dalla polvere all’altare. Nacque un sogno.

Nella seconda semifinale, la Germania ebbe la meglio sulla Francia ai rigori (5-4) dopo avere chiuso la partita ai supplementari 3-3. I tedeschi compirono un miracolo. Andati in vantaggio con Littbarski, furono raggiunti dai francesi con un rigore di Platini. Nei primo tempo supplementare, Francia al sorpasso sino al 3-1 con le reti di Tresor e Giresse. Gol di Rummenigge, entrato in campo zoppicante, per il 3-2. Nel secondo supplementare il pareggio dei tedeschi (3-3) con Fischer. Brividi sui calci di rigore. Il tedesco Stielike sbagliò il tiro dagli undici metri, ma sbagliò anche il francese Six. Decisivo fu il secondo rigore sbagliato dai francesi con Bossis.

Con questa maratona alle spalle e un dispendio nervoso considerevole, la Germania si apprestò ad affrontare l’Italia nella finalissima.

Nei gironi dei quarti di finale, i tedeschi avevano vinto il Gruppo B eliminando Inghilterra e Spagna. La Francia si era aggiudicato il Gruppo D davanti ad Austria e Irlanda del nord. Prima di cadere in semifinale contro l’Italia, la Polonia aveva superato nel Gruppo A l’Urss (per differenza-reti) e il Belgio.

I padroni di casa spagnoli ebbero qualche aiuto arbitrale nella prima fase: un rigore regalato contro l’Honduras (1-1), un altro contro la Jugoslavia (2-1). Contro l’Irlanda del nord, ridotta in dieci per una espulsione, furono battuti (1-0). La Spagna non ebbe scampo nel girone dei quarti contro Germania e Inghilterra.
20/4/2006
  
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