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Il Brasile cinque volte campione
La storia dei Mondiali di calcio - 1
di Mimmo Carratelli
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Dal 9 giugno al 9 luglio prossimi si svolgerà in dodici città della Germania, con finale a Berlino, la 18^ edizione dei Campionati mondiali di calcio.
Alla rassegna tedesca saranno presenti 32 nazionali divise in 8 Gruppi nella prima fase a gironi.
L’Italia è stata inserita nel Gruppo E con Ghana, Stati Uniti e Repubblica ceca.
Le altre suddivisioni.
Gruppo A: Germania, Costa Rica, Polonia, Ecuador.
Gruppo B: Inghilterra, Paraguay, Trinidad & Tobago, Svezia.
Gruppo C: Argentina, Costa d’Avorio, Serbia Montenegro, Olanda.
Gruppo D: Messico, Iran, Angola, Portogallo.
Gruppo F: Brasile, Croazia, Australia, Giappone.
Gruppo G: Francia, Svizzera, Corea del Sud, Togo.
Gruppo H: Spagna, Ucraina, Tunisia, Arabia Saudita.
Sette nazionali hanno conquistato sinora la Coppa del mondo: Brasile (1958, 1962, 1970, 1994, 2002), Italia (1934, 1938, 1982), Uruguay (1930, 1950), Germania ovest (1954, 1990), Inghilterra (1966, 1974), Argentina (1978, 1986), Francia (1998).
La prima idea di un campionato mondiale fu di un giornalista francese, Robert Guérin, agli inizio del 1900. Pensò a un torneo mondiale per squadre di club, poi più modestamente a un campionato europeo. Non se ne fece nulla.
L’idea di un campionato mondiale open, al di fuori delle olimpiadi calcistiche riservate alle nazionali con giocatori dilettanti, fu del francese Jules Rimet nel 1924.
Rimet era stato un mediocre calciatore ed era diventato il potente presidente della Federazione francese, poi di quella mondiale. Una commissione studiò la fattibilità dell’idea di Jules Rimet. Nel 1926, l’assemblea del calcio mondiale gettò le basi per un campionato del mondo fra nazionali di giocatori professionisti.
Nel 1929, il Congresso della Federazione internazionale riunito a Barcellona varò il primo campionato del mondo e lo assegnò all’Uruguay in occasione del centenario dell’indipendenza del Paese sudamericano, ma anche in omaggio al predominio del football uruguayano affermatosi alle Olimpiadi del 1924 a Parigi e del 1928 ad Amsterdam.
L’orafo francese Abel Lafleur realizzò il trofeo, una Vittoria Alata, in oro massiccio, alto 30 centimetri, pesante tre chili. Fu la Coppa Rimet. Valore oltre 25mila euro di oggi.
Nel 1930, l’Uruguay contava un milione e 900mila abitanti: seicentomila vivevano a Montevideo. L’allevamento del bestiame (27 milioni di capi censiti nel 1928) era la sua ricchezza. Montevideo aveva due piccoli stadi, il “Pocitos”, dove giocava il Penarol, e il ”Parque Central”, che era il campo del Nacional. Nonostante la grande crisi economica dopo il 1929, Montevideo realizzò per il Mondiale uno stadio monumentale. Fu costruito in cinque mesi a ritmo serrato e poteva ospitare 80mila spettatori. Fu chiamato “Estadio Centenario”. Il costo finale fu calcolato in un milione di pesos. Fu inaugurato il 18 luglio 1930.
Tredici nazionali parteciparono al Campionato del mondo del 1930, il primo della storia: Uruguay, Argentina, Belgio, Bolivia, Brasile, Cile, Francia, Jugoslavia, Messico, Paraguay, Perù, Romania, Stati Uniti.
L’Italia non chiarì la sua rinuncia. L’Inghilterra era fuori dall’organizzazione calcistica mondiale e non partecipò. Dall’Europa tre nazionali si imbarcarono, da Genova per Montevideo, sul transatlantico “Conte Verde”, un gioiello della Marina italiana. Erano la Francia, la Romania e il Belgio. La Jugoslavia si imbarcò sul “Florida” che salpò da Marsiglia.
La diserzione delle maggiori nazionali europee venne giustificata dalle difficoltà economiche per il viaggio e il soggiorno in Uruguay. Per ritorsione, l’Uruguay non parteciperà ai due successivi Mondiali in Italia e in Francia.
Seguiremo l’avventura mondiale attraverso personaggi, aneddoti e partite (le finali, naturalmente) che hanno fatto la storia della competizione.
Prima del racconto, ecco le nazionali campioni del mondo.
1930 in Uruguay. URUGUAY: Ballesteros; Nasazzi, Mascheroni; Andrade, Fernandez, Gestido; Dorado, Scarone, Castro, Cea, Iriarte.
1934 in Italia. ITALIA: Combi; Monzeglio, Allemandi; Ferraris IV, Monti, Bertolini; Guaita, Meazza, Schiavio, Ferrari, Orsi.
1938 in Francia. ITALIA: Olivieri; Foni, Rava; Serantoni, Andreolo, Locatelli; Biavati, Meazza, Piola, Ferrari, Colaussi.
1950 in Brasile. URUGUAY: Maspoli; Gonzales, Tejera; Gambetta, Varela, Andrade; Ghiggia, Perez, Miguez, Schiaffino, Moran.
1954 in Svizzera. GERMANIA: Turek; Posipal, Kohlmeyer; Eckel, Liebrich, Mai; Rahn, Morlok, Ottmar Walter, Fritz Walter, Schaefer.
1958 in Svezia. BRASILE: Gilmar; Djalma Santos, Nilton Santos; Orlando, Bellini, Zito; Didi, Garrincha, Vavà, Pelè, Zagalo.
1962 in Cile. BRASILE: Gilmar; Djalma Santos, Nilton Santos; Zito, Mauro, Zozimo; Garrincha, Didi, Vavà, Amarildo, Zagalo.
1966 in Inghilterra. INGHILTERRA: Banks; Cohen, Wilson; Stiles, John Charlton, Moore; Ball, Hurst, Bobby Charlton, Hunt, Peters.
1970 in Messico. BRASILE: Felix; Carlos Alberto, Everaldo; Clodoaldo, Brito, Piazza; Jairzinho, Gerson, Tostao, Pelè, Rivelino.
1974 in Germania. GERMANIA: Majer; Vogts, Breitner; Bonhof, Schwarzenbeck, Beckenbauer; Grabowski, Hoeness, Mueller, Overath, Hoelzenbein.
1978 in Argentina. ARGENTINA: Fillol; Olguin, Tarantini; Gallego, Luis Galvan, Passarella; Bertoni, Ardiles, Luque, Kempes, Ortiz.
1982 in Spagna. ITALIA: Zoff; Bergomi, Cabrini; Gentile, Collovati, Scirea; Conti, Tardelli, Rossi, Oriali, Graziani.
1986 in Messico. ARGENTINA: Pumpido; Caciuffo, Olarticoechea; Batista, Ruggeri, Brown; Burruchaga, Giusti, Enrique, Maradona, Valdano.
1990 in Italia. GERMANIA: Illgner; Berthold, Brehme; Augenthaler, Kohler, Buchwald; Littbarski, Haessler, Voeller, Matthaeus, Klinsmann.
1994 negli Stati Uniti. BRASILE: Taffarel; Jorginho, Branco; Mauro Silva, Aldair, Marcio Santos; Dunga, Mazinho, Romario, Zinho, Bebeto.
1998 in Francia. FRANCIA: Barthez; Thuram, Loboeuf; Desailly, Lizarazu, Karembeu; Deschamps, Zidane, Petit, Djorkaeff, Guivarch’h.
2002 in Giappone e Corea del Sud. BRASILE: Marcos; Lucio, Edmilson; Roque Junior, Cafu, Kleberson; Gilberto Silva, Roberto Carlos, Ronaldinho, Rivaldo, Ronaldo.