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La favola di Maradona
La sua storia a puntate – 125
di Mimmo Carratelli
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Hola, Diego, ti aspettiamo in campo. Prometti il tuo rientro a metà luglio per le ultime partite del campionato argentino di Chiusura 1997. Intanto, ti diverti a fare il conduttore in televisione. Sul canale “America Tv” affianchi il giornalista Mauro Viale nel programma “Fenomeno reale”. Sei in gamba, disinvolto, non ti manca la verve e hai sempre il sorriso birichino. I critici definiscono la trasmissione “uno spettacolo spazzatura”.
Ma è sul campo che vuoi meravigliare ancora e vuoi prepararti sul serio. Te ne vai a Villa La Angostura tra i boschi delle Ande, a duemila metri. Ci vai con Daniel Cerrini che deve farti perdere i chili di troppo. Ti fai accompagnare da papà Chitoro, da Claudia e da suo padre, da Dalmita e Gianinna. Li vuoi tutti vicino. E’ un impegno importante, ti danno forza. Quando torni da Villa La Angostura hai perso cinque chili. “Mi manca di perdere ancora due chili per tornare ai livelli del Mondiale del 1994”.
Vuoi fare di più e ti viene un’idea originale. Parti per il Canada e ingaggi come allenatore Ben Johnson, il velocista squalificato alle Olimpiadi di Seul del 1988 per uso di steroidi anabolizzanti, rientrato sulle piste nel 1992 e di nuovo pescato con tracce di testosterone nelle urine.
I giornali fanno a gara nel commentare maliziosamente l’accoppiata. Ma Johnson truccava per vincere e la tua è un’altra storia, cocaina per sopravvivere alla depressione, ai tormenti, alla solitudine. Un vizio e nessun trucco per giocare meglio. Eri grande di tuo, Diego, grandissimo, unico. Ben Johnson, per mille dollari al giorno, ti allena sui campi sportivi dell’Università di York, nei pressi di Toronto. Vuoi tornare a correre come una gazzella.
Il ritiro sulle Ande, gli allenamenti e anche i giorni trascorsi con Ben Johnson danno i loro frutti. Il tuo peso scende a 75 chili. Sei pronto per giocare col Boca. Il campionato di Chiusura consuma le ultime giornate.
Vai in campo contro il Newell’s Old Boys e segni un gol su punizione, l’insopprimibile traiettoria del tuo arcobaleno sui calci piazzati. Giochi anche contro il Racing. Ma vuoi un Boca più forte e segnali i giocatori da acquistare. I rapporti col presidente sono sempre conflittuali. “Macri è un superbo” dici.
Adocchi Martin Palermo, un ragazzo di La Plata, 24 anni, che gioca nell’Estudiantes, un’autentica promessa dal sinistro fatato, e convinci Macri a prenderlo per sei miliardi di lire. E’ un ragazzo originale che si tinge i capelli di giallo e porta l’orecchino, ma è forte di testa e in area è irresistibile. Fai ingaggiare anche i fratelli Guillermo e Gustavo Schelotto. Macri fa resistenza, vuole prenderne solo uno. Al prescelto dici di non muoversi se il Boca non prende anche suo fratello e arrivano tutti e due.
C’è un episodio curioso che punteggia il campionato. La moglie di Caniggia, Mariana Nannis, una ex soubrette, intima al marito di evitare i baci che vi date in campo, i “piquitos”, baci sulla bocca, dopo ogni gol. I giornali tentano di montare un mezzo scandalo e pubblicano le fotografie dell’affettuosità esagerata fra te e il “Cani”.
In agosto parte il campionato di Apertura. Giochi contro la tua prima squadra, l’Argentinos Juniors. Il Boca vince facile 4-2. A sprazzi sfoderi il tuo talento sublime. Dal corner mandi la palla a picchiare sull’incrocio dei pali. E’ la stella filante dei tuoi calci d’angolo destinati in fondo alla rete. Dopo i cinque rigori sbagliati di fila, vai sul dischetto a tirare un penalty. Gol. Corri felice per il campo, fai una capriola, vai ad arrampicarti sulla rete di recinzione per ricevere l’omaggio scatenato del pubblico. E’ la tua centocinquantesima rete in Argentina: 116 con l’Argentinos e 34 col Boca.
C’è l’intoppo del controllo antidoping. Positivo, tracce di sostanze proibite nell’urina. Il presidente Macri dice: “Aspettiamo le controanalisi”. Un provvedimento del giudice sportivo ti consente di giocare la partita successiva. E’ una concessione straordinaria, non rinnovabile.
Ancora un match contro il Newell’s. Segni un altro rigore. Ma in testa al campionato c’è il River Plate. Il derby è fissato per il 25 ottobre nel suo stadio, il “Monumental”, immenso, con 80mila posti. Il River ha vinto il campionato di Chiusura e vuole fare il bis in quello d’Apertura. Il Boca insegue.
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