Sono questi i sintomi della polmonite, che a volte possono essere accompagnati da rantoli e colpi di tosse. E' possibile curare l'animale tramite la somministrazine di antibiotici o per aerosol. E' importante collocare l'uccello malato in um contenitore di modeste dimensione e in cui la temperatura sia costantemente piu' alta del normale. Se oltre ai sopraindocati sintomi si riscontra anche inappetenza, sete, diarrea giallastra, stato febbrile, essudato sieroso, siamo in presenza della streptoccosi; la cura e' la stessa ma normalmente i soggetti colpiti muoiono dopo pochi giorni. Anche la tifosi o meglio conosciuta come Salmonellosi, presenta gli stessi sintomi e anche in questi casi la somministrazione di antibiotici puo' essere di aiuto.
Se tali sintomi sono accompagnati da febbre e diarrea, si tratta di osteo-artrite infettiva da streptococchi. La guarigione di tale male si riesce ad ottenere molto raramente, ma e' possibile intervenire con spennellature sulle articolazioni di un composto formato da glicerina e tintura alcolica di jodio in parti uguali. Gioverebbero inoltre iniezioni intramuscolari di anatossina stafilococca, naturalmente praticata da persone esperte. Se i sintomi si riducono a quelli indicati nell'intestazione del paragrafo, allora si tratta di artrite, in genere causato dal mantenimento degli alati in locali freddi e umidi. Le parti interessate dall'affezione vanno spennellate con alcool in cui siano stati lasciati a bagno per alcuni giorni dei peperoncini rossi forti; conviene inoltre addizionare all'acqua da bere, per circa una settimana, dell'urotropina nella dose di un grammo per litro. La stessa cura e gli stessi sintomi valgono per i reomatismi. Se il canarino dimostra inoltre inappetenza e piu' sete del normale, e' stato colpito da gotta articolare, conviene, in questi casi, adottare una dieta povera di sostanze proteiche e ricca di verdure fresche, addizionando all'acqua da bere del bicarbonato di sodio e un integratore vitaminico.
Se accompagnati da inappetenza, gran sete, diarrea, respirazione affannosa ed emissione di muco dal becco, siamo in presenza del colera o della colibacillosi. In entrambi i casi la guarigione e' molto rara e la morte sopraggiunge dopo quarantott'ore o al massimo una settimana. E' possibile curare gli animali colpiti somministrando loro, a giorni alterni, antibiotici e urotropina.
Generalmente tali sintomi si manifestano quando sono presenti parassiti dissanguatori. Cio' normalmente e' dovuto alla permanenza degli uccelli in locali antigienici e ad una alimentazione inadeguata.Quanto sopra descritto porta all'anemia, che si puo' curare ponendo gli alati in ambienti igienici e somministrando pastoncino all'uovo arricchito di vitamine, spinaci, piselli freschi e del solfato di ferro all'acqua da bere. Se lo stato anemico e' accompagnato da congiuntivite e diarrea, si puo' pensare alla pseudomoniasi che si puo' curare tramite la somministrazione di tetrociclina o altro antibiotico.
Sono questi i sintomi dell'asma che va curata facendo bollire per cinque minuti in mezzo litro d'acqua sei grammi di foglie di eucaliptolo, dodici grammi di basilico, trenta grammi di salvia e venti grammi di prezzemolo. Il decotto cosi' ottenuto dovra' sostituire l'acqua da bere per alcuni giorni; in seguito si dovra' somministrare nell'acqua da bere dell'urotropina nella dose di un grammo per litro. L'acariosi respiratoria presenta gli stessi sintomi della'asma, ma la respirazione affannosa e fischiante, in questi caso e' accompagnata da frequenti raschiamenti di gola. Questa patologia, che comporta perdita di vivacita', arruffamento del piumaggio e in seguito la morte, e' dovuta ad un acaro microscopico che si puo' tentare di eliminare mediante specifici acaricidi nonche' somministrando un composto vitaminico. Quando il canarino tossisce ed espettora puo' essere affetto da vermi nella trachea da eliminare tramite la somministrazione di una opportuno vermifugo. Se ai sintomi indicati fin ora si aggiunge letargia, tremori, diarrea e forme di paralisi, si puo' pensare alla pseudotubercolosi, che lascia poche speranze di guarigione agli uccelli colpiti da questo male. E' possibile tentare la cura somministrando antibiotici, sulfaminici e composti vitaminici.
Se cio' accade in maniera frequente e pronunciata, il canarino puo' essere affetto da infiammazione dell'orecchio, dovuta ad una infezione o alla presenza di parassiti; conviene instillare nell'orecchio gocce di glicerina fenica composta.
Questi sintomi se accompagnati da letargia ed emissione di escrementi secchi, probabilmente il nostro volatile e' affetto da dispepsia, che puo' insorgere se l'uccello ingerisce cibi guasti. Per curare questa malattia bisogna somministrare ai nostri volatili alimenti sani, ricchi di vitamine e con poca verdura. Puo' essere utile sostituire l'acqua da bere con un decotto ottenuto facendo bollire per un minuto in mezzo litro d'acqua 10 gr foglie di menta. Se l'uccello presenta sete ardente, puo' trattarsi di verminosi del tubo digerente, malattia che si puo' curare somministrando appositi vermifughi o quattro - cinque milligrammi di piperzina per ogni soggetto. Il dimagrimento rapido puo' anche essere sintomo di verme solitario o aviatminosao di salmonellosi. Nel primo caso bisogna somministare al posto dell'acqua da bere una soluzione di solfato di rame all'uno per mille, nel secondo caso bisogna fornire ai soggetti malati un'alimentazione ricca di frutta e verdure nonche' di un composto vitaminico, in fine nel terzo caso la cura e' imperniata sulla somministrazione di un antibiotico e sulla somministrazione di un composto vitaminico.
La stipsi presenta i sintomi sopra descritti, tale malattia e' dovuta ad una alimentazione troppo ricca di lipidi o da brusche variazioni di regime alimentare o di clima. La cura consiste nel somministrare ai soggetti malati del sale inglese nell'acqua da bere nella dose di 1 gr per litro e adottando una alimentazione ricca di sostanze vegetali. Se gli escrementi degli alati si presentano diarroici si potrebbe trattare di enterite insorta in seguito all'assimilazione di verdure bagnate; i soggetti colpiti presentano un ventre gonfio e arrossato. La cura consiste nel sostituire all'acqua da bere una soluzione ottenuta aggiungendo 10 gr di solfato di ferro in un quarto di litro d'acqua. Puo' aiutare la somministrazione di semi di papavero, di riso bollito e di uva. Se curati nel modo indicati i canarini colpiti dalla malattia guariscono dopo una settimana. Se la difficolta' di evacuazione e' accompagnata da gonfiore nella regione addominale e il soggetto riesce a stento a liberarsi dagli escrementi, puo' essere affetto da catarro gastrico, in tal caso conviene sostituire all'acqua da bere un decotto di lattuga o malvia.
Questi possone essere i sintomi di uno stato influenzale da curarsi lavando con acqua borica tiepida gli occhi e la nari. Se i soggetti malati presentano scolo purulento dagli occhi e dal naso potrebbero essere affetti da sinusite infraorbitale, puo' insorgere gonfiore dell'epidermide sotto l'occhio,che puo' arrivare a spostare il globo oculare fino a distruggerlo. Bisogna lavare le parti interessate da questi sintomi con acqua borica tiepida e spalmarvi sopra due volte al giorno della pomata all'aureomicina. E' opportuno aggiungere all'acqua da bere della streptomicina.
Tali sono i sintomi della cataratta, che puo' essere congenita, conseguente alla vecchiaia o derivante da malattia a traumi. Non esistendo cura e' necessario porre l'uccelo in una gabbia dove il cibo e l'acqua siano facili da raggiungere e sempre collocati allo stesso posto. Se si osserva opacita' a carico della cornea puo' trattarsi di cheratite. In questo caso conviene applicare pomate antibiotiche a uso oftalmico, sono assolutamente da evitare pomate basate su cortisonici. Dopo qualche giorno la cornea ritorna lucida e trasparente segno di avvenuta guarigione.
La presenza di pustole sulle palpebre, intorno alle apertura auricolari e nasali, sulla base del becco e sulle zampe, e' sintomo di diftero-vaiolo, una malattia che puo' assumere due forme: vaiolosa e difterica. Nel primo caso dopo circa un mese le pustole scompaiono senza lasciare traccia. Nel secondo caso il respiro si fa affannoso e sibilante e fuoriesce saliva schiumosa dal becco. La forma vaiolosa permette di essere curata asportando le pustole dopo essere state ammorbidite con olio o vasellina e disinfettando la ferita con glicerina jodica, bisogna inoltre aggiungere della tetramicina all'acqua da bere. La forma difterica non permette di essere curata se non con un collirio antibiotico.
Se accompagnata da difficolta' di deglutizione, letargia, perdita di appetito e dimagrimento siamo di fronte alla candidosi, una fungosi che puo' essere curata asportando con una pinzetta le placche. La mucosa orale cosi' trattata va spennellata due volte al giorno con una miscela composta da venti parti di glicerina e una di tintura di jodio.
Questo sintomo caratterizza la falsa muta, un malanno determinato da un'alimentazione inadeguata o dalla permanenza in ambienti antigienici o da raffreddamento. Bisogna collocare gli uccelli malati in ambienti salubri e spaziosi, fornendo ai volatili una alimentazione ricca di verdure, minerali, vitamine (soprattutto la B) e pastoncino all'uovo. Gli stessi sintomi fanno riferimento alla acariosi deplumante, in piu' i soggetti colpiti da tale male mostrano di soffrire di prurito. Bisogna vaporizzare gli uccelli con specifico insetticida per uso ornitologico. Se sulle parti inpiumate la pelle presenta croste squamose i soggetti possone essere affetti da favo. La cura consiste nello spennellare le zone interessate dal male con una soluzione acquosa di formalina al 5% o con della glicerina jodica.
Tali sintomi accompagnati da diarrea giallastra sono caratteristici della dissenteria, che puo' essere causata da alimenti guasti, locali antigienici, verdura bagnata o sbalzi di temperatura. In questo caso la cura piu' adatta consiste nella collocazione dei malati in ambienti sani e sulla somministrazione di frutta fresca e semi di papavero. All'acqua da bere bisogna sostituire l'acqua della cottura del riso. Quando e' la ghiandola che si trova sulla parte superiore del codione ad apparire indurita o in suppurazione abbiamo l'infiammazione della ghiandola sebacea, da curare applicando una pomata alla pennicillina.
Puo' capitare che una canarina nel periodo della riproduzione abbia il piumaggio del ventre bagnato, malanno che si indica con il nome di sudore. Si tratta di essudato vischioso prodotto dai piccoli, e' necessario pulire la canarina e i nidiacei con un batuffolo di ovatta intriso di acqua tiepida. Questo essudato e' causato da un'alimentazione inadeguata o da un colpo di freddo. Per la canarina non esiste alcun pericolo.
La sospensione del canto puo' essere causata da raucedine, dovuta a sbalzi di temperatura, ingestione di acqua troppo fredda o per eccessivo impegno canoro. Se la malattia e' cronica non esiste alcuna cura valida.
I canarini di razza inglese vanno soggetti a gonfiori sottocutanei e a formazione di piume contorte e sottili. Tali gonfiori prendono il nome di lumpus, provocate da piume che crescono contorte all'interno della cisti che e' ripiena di una contenuto sebaceo. Le cisti a volte si rompono perdendo il proprio contenuto, l'intervento chirurgico e' sempre sconsigliabile cosi' come la riproduzione di tali soggetti in quanto la tara e' trasmissibile per via ereditaria.