Le voci dei quartieri
Lo sport vanta un gioiello
nel cuore di Fuorigrotta - 17
di Monica Maisto
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Un quartiere nuovo che sembra già vecchio: è l’assurdo destino di Fuorigrotta. L’emblema di quello che poteva essere, e non è stato, è il superstite pilone della funivia che ha collegato per breve tempo Fuorigrotta a Posillipo. Non era solo un’opera turistica.
Il pilone, come un gigantesco, vecchio dente cariato, è rimasto al suo posto. La funivia non c’è più e l’incuria degli uomini l’ha abbandonato alla sua sorte: un brutto sgorbio, oggi. Inutile. Un dito levato al cielo, un indice che accusa la disamministrazione totale del territorio. Almeno, poteva essere abbattuto.
UNA VERGOGNA - E lo Sferisterio è là con i suoi alti muri insignificanti e un corpo vuoto. All’interno mucchi di rifiuti, topi, rifugi di zingari e senzatetto. Una vergogna. Anni d’oro quelli della pelota basca allo Sferisterio e del gioco del tamburello, quarant’anni fa. Poi il terremoto. A metà degli anni Ottanta, un fasullo segno di riscossa per l’impianto di piazza Italia: ristrutturato per far posto a un campo di calcetto e a spazi per eventi di cultura e spettacolo. Poi, la morte con l’incendio del dicembre 1986. Da allora, una cariatide di edificio, una struttura semidistrutta, abbandonata a se stessa.
La Circoscrizione ne ha tentato il recupero. Partita complessa per i difficili contatti con i proprietari, ma a un certo punto il recupero dello Sferisterio sembrava fatto. Quand’ecco il tradimento del Comune. Era pronto un progetto per fare del grosso fabbricato un Centro polifunzionale con impianti sportivi, sale d’ascolto di musica, un Centro d’accoglienza per studenti, negozi e parcheggi. Approvato dalla giunta, il progetto veniva bocciato dal Consiglio comunale nel luglio dell’anno scorso. Scandaloso. La maggioranza di centrosinistra sputtanava se stessa bocciando un suo progetto!
SPAZI VUOTI - Così vanno le cose a Fuorigrotta. Per non parlare della Mostra d’Oltremare eternamente sospesa fra un grande futuro e un modesto presente, e poi la fine ignominiosa dello Zoo, la chiusura del Cinodromo, lo scandalo del Palargento abbandonato da tempo immemorabile al suo disastro: quest’anno, a metà gennaio, dovevano cominciare i lavori di ricostruzione, secondo un progetto avveniristico con una copertura spaziale e ottomila posti, ma i lavori sono slittati a settembre.
Un quartiere, Fuorigrotta, con moderne strutture consegnate al degrado e con ampi spazi abbandonati e inutilizzati. Come il vecchio deposito di autobus della Sita e l’Arsenale del Ministero della Difesa in via Campegna, vuoti e aggrediti dal tempo, e la famosa aula bunker dei processi degli anni Ottanta e tutto il quadrilatero del Demanio nei pressi di piazza Neghelli, territori abbandonati che potrebbero trovare destinazioni magnifiche per lo sviluppo del quartiere. E che cosa ne sarà dell’ampio territorio che la Nato ha abbandonato per trasferirsi al Lago Patria?
L’OPERA DEI PRIVATI - L’iniziativa privata, in assenza di quella pubblica, si fa largo a stento. Il Parco giochi di viale Kennedy è una delle poche realizzazioni sorte a Fuorigrotta, ma senza gli opportuni controlli: il traffico si ingorga, specie nei giorni festivi, davanti ad Edenlandia.
Non lontano dal falansterio vuoto del “San Paolo”, che ha abdicato da tempo alle glorie del pallone, lo sport ha trovato un’isola felice per l’iniziativa di un gruppo di ex Allievi della Nunziatella. Hanno provveduto a rivalutare il complesso delle Scuole Pie Napoletane di via Pomponio Gaurico, una traversa di via Leopardi, creando una Polisportiva nel settembre 2002.
“ROSSO MANIERO” - Le attrezzature delle Scuole Pie sono state rimesse a nuovo e completate. Oggi il complesso conta cinque palestre coperte e due campi esterni per pallavolo, basket, minibasket, calcetto e arti marziali. In omaggio alla loro estrazione, gli ex Allievi della Nunziatella hanno chiamano la polisportiva “Rosso Maniero”, con riferimento al colore vermiglio della Scuola Militare di Monte di Dio, e hanno conservato i colori della Scuola nell’abbigliamento degli atleti piccoli e grandi, dai 5 ai 25 anni, della Polisportiva: giubbino blu e pantaloni celesti con banda rossa per le tute. L’abbigliamento è stato uno dei motivi dell’affermazione della Polisportiva “Rosso Maniero”: specialmente i piccoli iscritti ne vanno pazzi.
L’iniziativa per lo sport aperto a tutti, con lo slogan “Con noi i ragazzi crescono”, ha riscosso un successo superiore alle previsioni con mille iscritti alla Polisportiva (palestre gratis per gli Allievi della Nunziatella; per i soci tassa d’iscrizione di 30 euro più 28 euro mensili).
SPORT E DANZA - Gli insegnanti sportivi sono di prim’ordine, tutti diplomati e con tessera federale.
Il volley, sport con cui la Polisportiva è nata raccoglie le maggiori adesioni. La prima squadra maschile milita quest'anno in serie B2, ma alle sue spalle "premono" altre tre squadre maschili ed altrettante femminili che disputano campionati inferiori.
Anche il basket ha raccolto quest'anno tantissime adesioni con parecchi campioncini che crescono a vista d’occhio
con quattro splendide squadre che si sono distinte nei loro rispettivi campionati vincendone tre ed arrivando secondi nel quarto. La squadra Bam (under 16) poi, è stata invitata a Pesaro a disputare un torneo organizzato dalla Scavolini tra le migliori venti squadre italiane di categoria facendo un'ottima figura.
Tanto sport, ma anche danza. I corsi, affollatissimi, vengono conclusi ogni anno con due saggi: uno in sede, in palestra e quello finale in teatro, quest'anno al Politeama.
Tra le arti marziali, il karate ed il kung-fu. Un settore particolare è quello del kick-boxing che va sempre più affermandosi.
(17 – continua)
Prossima puntata: Chiaiano
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