Spettacoli
Napoli Jazz Festival VI edizione
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"Edizione contaminata"
Parco dei Quartieri Spagnoli
25, 26, 27 settembre 2006 ore 21:00
Ingresso gratuito
25 SETTEMBREI set > ONJ Orchestra Napoletana di Jazz
II set > Cristina Donadio, Marco Zurzolo ensamble in "Frammenti di donna recital"
26 SETTEMBREMagoni & Spinetti
27 SETTEMBREI set > Marco Francini in "la ballata del lavoro che non c¹è"
II set > Vivaro Progetti Sonori e Portrait En Jazz Mediterraneen
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25 SETTEMBRE I set > Orchestra Napoletana di Jazz
Diciannove musicisti fra i più rappresentativi della Campania per O.N. J. - ORCHESTRA NAPOLETANA DI JAZZ promossa e prodotta dal Circuito Jazz della Provincia di Napoli 'Un laboratorio itinerante delle sette note' così si può sintetizzare la 'mission' della neonata O.N.J - Orchestra Napoletana di Jazz, promossa e prodotta dal Circuito Jazz della Provincia di Napoli. Le sue esibizioni creano un trait d'union tra gli otto festival del circuito, presentando un repertorio eterogeneo che accoglie composizioni originali, riletture 'firmate' di alcuni capolavori della storia del jazz e selezioni mirate, in cui si approfondiscono stilemi e codici interpretativi di alcuni autori in particolare. La formazione, coordinata da Francesco D'Errico, unisce, nella combinazione di base delle varie sezioni, diciannove strumentisti fra i più rappresentativi della regione. Oltre al citato D'Errico (al piano), suonano Marco Sannini, Matteo Franza e Giovanni Amato (tromba), Alessandro Tedesco e Roberto Schiano (trombone), Marco Zurzolo (sax contralto), Annibale Guarino, Enzo Nini e Giulio Martino (sax tenore), Gianni D'Argenzio (sax baritono), Carlo Lomanto (voce), Francesco Nastro (pianoforte), Aldo Vigorito (contrabbasso), Alberto D'Anna e Salvatore Tranchini (batteria), Pietro Condorelli e Antonio Onorato (chitarra), Pasquale Bardaro (vibrafono). Un ensemble 'aperto e dinamico' che prevede, a seconda delle necessità di esecuzione, l'inserimento di ulteriori elementi. L'ONJ - ha sottolineato l'assessora Giovanna Martano - è il manifesto del Circuito, perché sintetizza e rappresenta l'oggetto del nostro lavoro. Nell'avviare e nel sostenere l'attività dell'intero progetto, la Provincia di Napoli persegue l'obiettivo della valorizzazione delle risorse prodotte dal nostro territorio, al fine di palesarne i tratti distintivi di unicità e qualità e renderli immediatamente intelligibili al pubblico. Unire in un'unica formazione i nostri migliori musicisti, molti di essi stimati ed amati a livello internazionale, offrirà inoltre agli spettatori l'occasione per conoscere ed apprezzare le bellezze e le peculiarità dei luoghi in cui essi andranno ad esibirsi. Un'esperienza che, come ha sottolineato il direttore artistico del Circuito Jazz Onofrio Piccolo, vale a sostenere ed incoraggiare la produzione locale, fortissima ma sotterranea, ponendosi come punta di diamante di un auspicato sistema del jazz in Campania, che unisca produttori, etichette, management, operatori del settore e musicisti. Un disegno aperto a sviluppi futuri, per sostenere l'attività dell' ONJ ben oltre gli impegni estivi del Circuito.
25 SETTEMBRE II set> C. Donadio, M. Zurzolo ensamble
"Frammenti di donna recital" L'idea della messa in scena risale al 1987 , a pochi mesi dalla morte improvvisa e sconvolgente di Annibale Ruccello e Stefano Tosi , avvenuta tragicamente per un incidente stradale nel settembre del 1986. Il testo di Frammenti di donna é tratto dall¹ Amante di Margherite Duras che io , compagna di Stefano da nove anni , scelsi e teatralizzai per la straordinaria capacità della scrittrice francese di attraversare , in prima persona e con intensa emotività , tutti gli stati d'animo che nascono dal dolore per la perdita di una persona cara. Sono passati ormai venti anni , ed oggi riproporre quello spettacolo può essere un momento intenso e significativo per ricordare Stefano ed Annibale. Un percorso frammentato - narrato per immagini - una serie di fotogrammi interiori - istantanee in bianco e nero dell¹animo di una giovane donna. I cambi del punto di vista della narrazione sono continui, frequentissimi i salti temporali in avanti e all¹indietro , un passaggio senza soluzione di continuità dal discorso diretto all'indiretto. La storia di un amore funziona da mezzo di contrasto per evidenziare una storia familiare difficile e dolorosa fondata come è su un rapporto di odio-amore tra la giovane donna e sua madre , un rapporto esemplare per i suoi abissali risvolti emotivi. E' la storia di un dolore , anche , della sofferenza di una perdita. E la musica accompagna , contrasta , precede o insegue le immagini , le parole ed i gesti . Per incontrarsi , solo nel finale , in una lenta , cinematografica dissolvenza.
Per il Napoli Jazz Festival ci saranno due tipologie di intervento musicale, una di stampo minimale, rappresentata dalle musiche composte ed eseguite al pianoforte da Francesco Nastro, che apriranno e chiuderanno il concerto-spettacolo, e tutto l'impianto centrale affidato al jazz mediterraneo di Marco Zurzolo e del suo Ensamble.
26 SETTEMBRE solo set > Magoni & Spinetti Il duo Petra Magoni e Ferruccio Spinetti nasce quasi per gioco nel 2003. Lei è una cantante con alle spalle studi di canto classico e musica antica e varie esperienze nel rock, nel pop e nel jazz, lui il contrabbassista degli Avion Travel e "Musica Nuda" è il titolo che danno al loro progetto di voce e contrabbasso. Canzoni diverse: da Monteverdi, agli standard del jazz, ai Beatles, ai Police, a Gigliola Cinquetti, ridotte all'essenzialità di una voce e uno strumento, canzoni in cui ci sia sempre qualcosa da poter immaginare. Il loro primo disco, "Musica Nuda", esce nel 2004.
Da allora, centinaia di concerti (organizzati da Cose di Musica) su tutto il territorio nazionale e 10.000 copie vendute, la partecipazione a due Premi Tenco e al Primo Maggio 2005, nonché la rotazione sulla radio nazionale (Caterpillar), la pubblicazione del disco in Francia dove raggiungono il disco d'oro con acclamazione della critica (le 4 clés di Télerama, il bollino Fip) e si aggiudicano la presenza per mesi nella top ten della classifica jazz.
Il 31 marzo esce "Musica Nuda 2" (Radiofandango/edel), disco in cui l'esperienza maturata continua, arricchita dalla presenza di brani originali sia firmati dal duo che da importanti autori del panorama italiano. "Musica Nuda 2" sta inoltre uscendo in questi giorni anche in Francia.
PETRA MAGONI Comincia a cantare in un coro di voci bianche e per molti anni fa esperienza in gruppi vocali di vario genere. Studia canto presso il Conservatorio di Livorno e l'Istitituto Pontificio di Musica Sacra di Milano, perfezionandosi in musica antica con Alan Curtis. Nel corso degli anni ha partecipato a seminari tenuti da Bobby McFerry , Sheila Jordan (improvvisazione), Tran Quan Hay (canto armonico e difonico), King's singers (ensemble vocale). Dopo aver lavorato nel mondo della musica antica e operistica nella compagnia del Teatro Verdi di Pisa, approda al rock nel gruppo pisano Senza freni, con il quale partecipa all'edizione 1995 di Arezzo Wave. Partecipa due volte al festival di Sanremo (1996, con la canzone "E ci sei" ; 1997, con "Voglio un dio").
In questo periodo appare in numerose trasmissioni televisive ("Tappeto volante", "Aria fresca", "In famiglia", "Due come noi", "Su le mani", ecc...), partecipa alla tournee teatrale e a un film ("Bagnomaria") di Giorgio Panariello, con il quale scrive e incide la canzone "Che natale sei". Eclettica da sempre, ha collaborato anche col rapper Stiv e con musicisti jazz come Stefano Bollani, Antonello Salis e Ares Tavolazzi. Sotto lo pseudonimo di Artepal lavora nel mondo della dance ("Don't give up" è stato il brano-guida di tutti gli spot televisivi della Sasch), come cantante e come autrice. Ha inciso due dischi a proprio nome (Petra Magoni,1996 e Mulini a vento, 1997) , uno sotto lo pseudonimo Sweet Anima, uscito nel gennaio 2000, contenente le canzoni scritte in inglese da Lucio Battisti e, come Aromatic insieme a Giampaolo Antoni, l'album elettro-pop "Still Alive" uscito nel novembre 2004. In ambito teatrale è voce solista dell'operina "Presepe vivente e cantante" con musiche di Stefano Bollani e testi di David Riondino (appena uscito libro + cd per la Donzelli Editore) ed ha partecipato a produzioni del teatro dell'Archivolto di Genova con la regia di Giorgio Gallione (Alice Underground). Con Ferruccio Spinetti e l'attrice e cantante Monica Demuru porta in scena "AE DI - Odissea Pop", concerto d'epica e canzoni.
FERRUCCIO SPINETTI Ferruccio Spinetti contrabbassista e compositore, si è diplomato in contrabbasso nel 1994 con il massimo dei voti e la lode. Tra il 1989 e il 1991 partecipa a vari seminari senesi di musica jazz. Nel 1992-93 entra a far parte dell'orchestra Giovanile Italiana di Fiesole (con direttori C.M. Giulini e S. Accardo) e nel 1993 entra a far parte dell'orchestra giovanile italiana di jazz (sotto la guida di Bruno Tommaso e Giancarlo Gazzani). Nel 1990 entra a far parte della Piccola Orchestra Avion Travel. In sedici anni ha registrato sette cd per la Sugar, realizzato colonne sonore per film e tenuto concerti in tutta Italia e all'estero. Collaborazioni e concerti: con Mal Waldron, Arto Lindsay, Paolo Fresu, Rita Marcotulli, Stefano Battaglia, Roberto Cipelli, Tino Tracanna, Ettore Fioravanti, Stefano Bollani e altri jazzisti italiani. Inoltre ha registrato in qualità di turnista per altri artisti italiani come Fiorella Mannoia, Samuele Bersani, Gino Paoli, Patty Pravo. Dal 1997 è docente ai corsi d' improvvisazione musicale presso la scuola di Siena jazz. E dal 2004 entra a far parte del quintetto di Stefano Bollani.
27 SETTEMBRE I set > Marco Francini "la ballata del lavoro che non c'è" Cantante, autore, compositore e attore: le quattro differenti anime di Marco Francini affrontano un viaggio attraverso canzoni e pillole teatrali in cui musica, ironia, comicità, racconto e poesia sono assolute protagoniste. Bertolt Brecht, Gesualdo Da Venosa, riferimenti al repertorio di Ettore Petrolini, riflessioni sulla città di Napoli, frammenti di piece teatrali, delicati omaggi a Raffaele Viviani si incontrano in quell¹ideale terra di mezzo costruita da Francini con il suo La Ballata del Lavoro Che Non C¹è. Marco Francini Voce, chitarre acustiche e classiche;; Edoardo Puccini Chitarre acustiche, classiche e plettri; Paolo Licastro; Sax, flauti e voce; Gianni Sorvillo Percussioni; Carlo Licenziato Basso elettrico; Antonella Maisto Voce e cori;
27 SETTEMBREII set >Vivaro Progetti Sonori e Portrait En Jazz Mediterraneen
Da una lunga esperienza iniziata nei primi anni "90 con il gruppo folk"o suonno e a fantasia" che ha colorato le strade dell'isola di Procida con feste di piazza, concerti, animazione del Carnevale, Leonardo Scotto di Monaco "Auciello", Michele Costagliola di Fiore e Michele Ferrara concretizzano il loro progetto, prima nell¹associazione culturale "La Controra", operando sempre sul territorio isolano con la ricerca e il recupero delle antiche feste rituali pagane e religiose, partecipando a numerosi progetti nel gemellaggio con artisti francesi di strada, toccando nel loro viaggio molte cittadine e partecipando a diversi festival, tra cui Montpellier, Marsiglia, Begard, Rennes, Chalon sur Sôane, Aniane, Parigi. Con Rosa Lubrano, che entra nel gruppo come voce, strumentista e danzatrice, continuano la loro esperienza di artisti di strada a Madrid, San Sebastian (Semana Grande) passando da Ginevra, fino a ritornare a Napoli e poi sull¹isola di Procida. Musica tradizionale che, prendendo spunto dall¹isola, si arricchisce delle sonorità popolari europee e viene affiancata dalla recitazione di testi differenti (fiabe, poesie e racconti) e sottolineata da momenti di antiche danze (Leonardo e Rosa hanno anche collaborato alla realizzazione del film "Fuoco su di me" in qualità di coreografi e danzatori) Giampiero Schiano leggerà inoltre alcuni testi di Annibale Ruccello nel XX anniversario dalla morte. Leonardo Scotto di Monaco "Auciello" Voce, chitarra, tammorra; Rosa Lubrano Voce, fisarmonica; Michele Ferrara Voce, chitarra; Michele Costagliola Voce, chitarra; Osvaldo Di Dio Chitarra; Giampiero Schiano Voce narrante Colori. Profumi. le immagini si fanno musica. la Musica evoca scenari, pensieri, versi, si fa poesia. Le arti fluiscono in un unico ritratto dipinto con le dita, dove il chiaroscuro è una nota suonata dolcemente sulla corda più lenta. Questo è "Portrait en Jazz Méditerranéen", un'immagine catturata sul mare di Procida, della Sicilia, del Nord Africa, impressa nella mente di chi in quei posti ci è nato, di chi li ha lasciati, di chi ci ritorna. Un'immagine in cui splendono i colori caldi della melodia partenopea e le forme danzanti dei ritmi di ogni sud del mondo. Perche il jazz è contaminazione e ricerca, è la storia di popoli diversi che si incontrano e si mischiano per dar luce a qualcosa di nuovo.
Il viaggio comincia da lì, il trio sperimenta, osa, aggrappato alla certezza della melodia, e ci riesce. Riesce a descrivere la vita, i particolari di quei luoghi che da sempre porta nel cuore. E' un ritratto di jazz con tempera afroamericana e acqua del mediterraneo. Osvaldo Di Dio chitarra; Vincenzo Virgillito contrabbasso; Antonio Fusco batteria;