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Cultura
Shadow of Doubt
Shadow of Doubt è il ritratto unico di tanti individui. Vi sono rappresentati sia uomini che donne. Gente di tutte le razze e di tutte le età. Ciò che cambia nel volto, lascia perplessi, ma ciò che è persistente di esso rende ancora più incerti.
Shadow of doubt non è composto con un software di morphing, ma dalla fusione di un dipinto con un’immagine video. Insieme i due media producono una curiosa commistione di due forme di percezione diverse, una analogica, l’altra digitale. E’ ormai accertato da numerosi esperimenti che le due forme di percezione dipendano ciascuna da un singolo emisfero celebrale, il quale ha, rispetto all’altro, una specifica funzionalità. Da un emisfero dipende percezione di un oggetto/soggetto e del suo significato che scaturisca da un’immagine realizzata a mano (ad esempio il riconoscimento di un paesaggio ritratto tracciato su un foglio di carta); dall’altro emisfero invece dipende la percezione di un oggetto/soggetto e del suo significato che scaturisca da un’immagine prodotta meccanicamente (ad esempio il riconoscimento di un paesaggio ritratto fotograficamente o con il video). Nel primo caso il riconoscimento e, di conseguenza la comunicazione, avviene attraverso un immagine interpretata da un’altra persona; nel secondo caso il riconoscimento e, di conseguenza la comunicazione, avviene attraverso un immagine soltanto selezionata da un’altra persona, ma nella quale la corrispondenza geometrica di tutti i punti di cui è composto l’oggetto/soggetto ritratto è la stessa di quella che si può osservare nella realtà.

La fusione delle due immagini della realtà che possono scaturire dalle due letture antitetiche degli emisferi celebrali è la base dalla quale può emergere un’informazione supplementare.
In Shadow of Doubt la doppia informazione genera la curiosa sensazione che ad essere rappresentata sia sempre la stessa persona che attraversa disordinatamente diversi stadi: da giovane a vecchio, da uomo a donna, da adulto a bambino, da una razza all’altra. I caratteri somatici restano sempre gli stessi, ma i lineamenti del volto e tutte quelle particolari che denotano età genere e razza cambiano di continuo.
Rispetto al morphing, che è uno strumento in grado di produrre gli stessi effetti ma con processo totalmente digitale, l’utilizzo della ripresa video dal vero su un quadro dipinto rende l’immagine complessiva di un estremo realismo.
Il dubbio è determinato dall’impossibilità di ricondurre questa realistica mutazione ad una circostanza che effettivamente si generi nella realtà.

Di origine Italo-Argentina Sebastiano Mauri ha vissuto e lavorato tra l’Italia, New York e Buenos Aires. Si e’ laureato alla scuola di cinema della New York University e per i suoi cortometraggi ha vinto il Warner Brothers Award ed il Martin Scorsese Post-Production Award. I suoi lavori sono stati mostrati al MART (Museo d’Arte Contemporanea di Trento e Rovereto), MNAC (Museo Nazionale d’Arte Contemporanea di Bucarest), CACT (Centro per l’Arte Contemporanea del Ticino, Bellinzona), CCEBA (Centro Cultural de España de Buenos Aires), VIA FARINI (Milano), KSA:K (Centro per l’Arte Contemporanea, Chisnau), FAC (Fundacion de Arte Contemporanea, Montevideo), CCR (Centro Cultural Recoleta, Buenos Aires), Palazzo delle Papesse (Siena). KSA:K (Centro per l’Arte Contemporanea, Chisnau), FAC (Fundacion de Arte Contemporanea, Montevideo), CCR (Centro Cultural Recoleta, Buenos Aires), Palazzo delle Papesse (Siena).

Opening: giovedì 28 settembre 2006 ore 19,30
Dal 28 settembre al 18 novembre 2006
Orari di apertura: mar-mer-ven :11-13
mar-mer-gio-ven-sab : 16,30 – 20
In occasione della Giornata del contemporaneo, il 14 ottobre 2006, la mostra sarà visitabile dalle ore 11 alle 13 e dalle 15 alle 20.

NOTgallery – Piazza Trieste e Trento, 48 – 80132 Napoli www.notgallery.com  – info@notgallery.com 
 tel. 0810607028 – fax 0812140986

19/9/2006
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