Le voci dei quartieri
Impianti sportivi di Fuorigrotta: il cimitero degli elefanti - 16
di Monica Maisto
Ad Amedeo Salerno, presidente provinciale del Coni, chiediamo innanzi tutto da quanto tempo è nello sport.

“Ho dedicato una vita allo sport” risponde sorridendo e, con grande orgoglio, ci mostra una tessera datata luglio 1961 quando era già vice-presidente federale del tennis tavolo.

Lo ricordiamo presidente del Basket Napoli negli anni ‘70 e poi protagonista in tante iniziative. Le più recenti sono la Quarta conferenza provinciale dello sport, la Giornata nazionale dello sport e la Mostra atletismo e olimpismo nell’antica Grecia.

La sede del Coni si trova in Piazzale Tecchio e, all’ingresso, c’è un bel cartello con su scritto: “Lo sport è come un amico, rispettalo”.

Fuorigrotta e gli impianti sportivi del quartiere, una grande ricchezza?

La risposta è perentoria: “Fuorigrotta è il ‘cimitero degli elefanti’. E volete sapere quali sono? Al primo posto il Palazzetto dello sport ‘Mario Argento’, poi lo Sferisterio e, non ci crederete, ma ci metto anche lo stadio ‘San Paolo’.”

E, allora, vediamolo da vicino il “cimitero degli elefanti”.

PALASPORT MARIO ARGENTO - “Sono ormai sei anni che è chiuso. Dopo che vi fu disputata la Coppa Italia di pugilato nel giugno ’98 si parlò di lavori da realizzare in fretta. Addirittura io avevo preso già impegni per organizzare la Coppa Italia di basket nel ’99. Sono passati sei anni ed ora aspettiamo che comincino i lavori senza ulteriori intoppi burocratici. In questa realtà ben venga la realizzazione del ‘Palabarbuto’ perché è una vergogna che, in una città come Napoli, la Pompea dovesse giocare le partite casalinghe fuori. Ma non dimentichiamo che per il ‘Palabarbuto’ ci sono voluti ben due anni per fare la gara di appalto, mentre per costruirlo sono bastati pochi mesi.”

SFERISTERIO - “Su questa struttura non ci sono idee chiare. La Circoscrizione ha in programma di realizzare un impianto sportivo. La mia idea sarebbe di costruire sei campi di allenamento senza pubblico per evitare di aumentare il traffico in una zona già calda. Fuorigrotta sembra un quartiere ricco di impianti, ma, se ci fate caso, sono tutti grandi strutture a servizio della città e non della Circoscrizione.”

STADIO SAN PAOLO - “Lo inserisco nel ‘cimitero degli elefanti’ perché sembra una perenne fabbrica di San Pietro. Per me, più presto il Comune, che è il proprietario, lo dà in gestione ai privati e meglio è. Non esiste manutenzione per gli altri impianti perché se, per vandalismo e altri accidenti, ci sono problemi al ‘San Paolo’, subito i soldi vengono assorbiti per aggiustare lo stadio e rimane fuori il resto degli impianti.”

E la possibilità di ristrutturarlo arricchendolo con un centro commerciale e un albergo?

“ Non sono un tecnico, ma non è chiaro: primo perché rappresenta una spesa enorme per gli investitori, secondo perché già Fuorigrotta è una zona a traffico asfittico e una struttura commerciale aumenterebbe il problema.”

LA CIRCOSCRIZIONE - Come sono i rapporti con la Circoscrizione?

“Il presidente Clelia Modesti è una donna in gamba ed è appassionata di sport. Si batte continuamente, ma per ora non è riuscita a realizzare niente. Quello che non si capisce è che servono i piccoli impianti e, a Fuorigrotta, non ci sono. La ‘Scandone’ e lo stesso ‘Cus Napoli’ sono al servizio di tutta la città.”

In questa ottica il prof. Amedeo Salerno, come presidente del Comitato provinciale del Coni, ha inviato una lettera aperta ai 92 sindaci dei Comuni della provincia di Napoli per sensibilizzarli sul problema. Dice Salerno che, se in Europa hanno individuato nella pratica sportiva uno degli antidoti ai mali della società giovanile e hanno proclamato il 2004 “Anno dell’educazione attraverso lo sport”, anche noi nel nostro piccolo possiamo fare qualcosa.

Oltre alla lettera ai sindaci della provincia, Salerno ha fatto stampare 50mila cartoline che potranno essere inviate dai giovani partecipanti alla Giornata nazionale dello sport ai propri sindaci per incoraggiarli e per chiedergli un impianto sportivo. Lo slogan di Amedeo Salerno è: “Dai forza al tuo sindaco e vedrai che ti accontenterà”.

GESTIONE AI PRIVATI - “Il mio sogno sarebbe un impianto per ogni Circoscrizione. E’ assurdo che, in questa città, dai Giochi del Mediterraneo del 1963 non si costruisce nessuna struttura sportiva con i soldi del Comune di Napoli. Il mio sogno sarebbe un complesso come quello esistente al Vomero oppure uno più piccolo con una palestra grande per basket e pallavolo e una piccola per judo. Il costo sarebbe di un milione di euro, un milione e mezzo”.

Salerno così prosegue:

“Io sono per la gestione degli impianti fatta dai privati. La gestione degli impianti sportivi è molta onerosa per i Comuni e richiede personale specializzato che non sempre si trova. Spesso, la scarsa manutenzione per mancanza di fondi e operai non adeguati porta al degrado degli impianti, anche di quelli di recente realizzazione. Pensate che, con i soldi previsti per la ristrutturazione del ‘Mario Argento’, si potrebbero realizzare ben otto impianti da suddividere nei quartieri. In tutta Italia, ormai, gli enti pubblici si orientano sempre più ad affidare in gestione ai privati gli impianti sportivi. Per ora, qui le parole sono inutili".

(16 – continua)
Prossima puntata: La Polisportiva Rossomaniero

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