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Le voci dei quartieri
Bagnoli, il futuro negato - 13
di Monica Maisto
Le statistiche spesso tradiscono. I dati della Circoscrizione Bagnoli (confinante con Pianura a nord, con Fuorigrotta e Posillipo a est) parlano di una estensione territoriale di 7,945 chilometri quadrati con una densità abitativa di 3.334 abitanti per chilometro quadrato. L’estensione è leggermente superiore alla Circoscrizione confinante di Fuorigrotta dove però la densità abitativa è quattro volte superiore con 12.742 abitanti per chilometro quadrato.

Bagnoli, dunque, dovrebbe essere uno dei quartieri più vivibili tra le 21 Circoscrizioni di Napoli. In realtà, non è così. Perché Bagnoli è un quartiere fortemente disomogeneo. A fronte di ampi spazi poco abitati, se si pensa alla zona dell’ippodromo di Agnano, al territorio dell’Italsider, all’ampia estensione attorno alle Terme, la popolazione di Bagnoli si concentra in una minima parte della Circoscrizione, stretta dalle linee ferroviarie della Cumana, sul fronte mare, e della Metropolitana (linea 2) verso l’entroterra.

UN ABITATO COMPRESSO - L’abitato è un reticolo di strade tagliato perpendicolarmente dal Viale Campi Flegrei che sale da piazza Bagnoli, verso il mare, sino al viale della Liberazione al confine col quartiere di Fuorigrotta. In questo spazio densità abitativa reale è elevata, almeno il triplo, se non di più, di quella rilevata dai dati statistici che “spalmano” gli abitanti su tutto il territorio della Circoscrizione.

Le due linee ferroviarie consentono rapidi collegamenti col centro urbano di Napoli. Anche i collegamenti stradali, con lo sbocco di via Bagnoli in via Diocleziano (Circoscrizione Fuorigrotta) e con l’ampia via Beccadelli che porta al raccordo con la Tangenziale, offrono un favorevole contatto con Napoli.

Via Terracina, poi, si insinua nel quartiere Fuorigrotta e rappresenta un ulteriore asso viario di comunicazione con Napoli col vantaggio della disponibilità di una attrezzatura ospedaliera, il “San Paolo”, facilmente raggiungibile dal centro urbano di Bagnoli.

Dunque, Bagnoli è una Circoscrizione a luci e ombre, ma fra quelle periferiche è una delle meno caotiche alla quale la disponibilità piena del litorale offrirebbe uno sbocco a mare invidiabile proiettato in un futuro di grandi prospettive anche sul piano turistico.

BEFFE SUL FUTURO - Questo futuro, che sembra molto di là d’avvenire, ruota attorno alla bonifica dell’ex area Italsider. L’affronto maggiore, sfumata la Coppa America, è stato, nel mese di marzo, l’utilizzo di un capannone dell’ex acciaieria per lo stoccaggio di rifiuti nel quadro dell’emergenza che ha sopraffatto Napoli. Questo è avvenuto quattro mesi dopo che l’evento velico aveva bocciato la sede napoletana trovando la migliore destinazione a Valencia. Dalle stelle alle stalle.

Lo stoccaggio dei rifiuti al posto della Coppa America sollevò una vibrante protesta a Bagnoli con blocchi stradali e un perverso gioco a scaricabarile delle istituzioni. Il sindaco Iervolino promise che si trattava di uno stoccaggio provvisorio.

Dopo l’illusione della Coppa America, con un piano molto discusso di ristrutturazione e riqualificazione dell’area (due milioni di metri quadrati in riva al mare), che, però, in vista dell’evento, avrebbe accelerato (?) la bonifica, una volta mancato l’obiettivo si è tornati ai tempi lenti degli interventi.

Per la verità, la bonifica dell’ex area Italsider non era così “semplice” come si voleva far credere per “spingere” l’ottenimento della Coppa America. Solo a inizio di luglio di quest’anno, dopo che il Tar ha respinto i ricorsi delle imprese che ambivano a gestire il risanamento del sottosuolo, l’intervento di bonifica è stato assegnato alla De Vizia Transfer che ha presentato l’offerta più bassa.

LA BONIFICA - Il maxi-appalto della bonifica ammonta a 50 milioni di euro. La conclusione dell’intervento di bonifica è previsto per il 2006 con la consegna di un lotto nel 2005 sul quale Bagnolifutura, l’ente responsabile dello sviluppo dell’area, potrà avviare la prima trasformazione urbana del territorio.

Ma c’è già polemica sui rifiuti che l’opera di bonifica produrrà. Saranno scarti pericolosi? La direzione tecnica di Bagnolifutura lo esclude. Gianfranco Caligiuri, responsabile tecnico, ha affermato che ”non verranno prodotti rifiuti pericolosi di alcun tipo”.

Resta in piedi il problema della località dove far confluire le 1200 tonnellate di materiali di risulta. Nell’accordo di programma per sbloccare i fondi della bonifica, il Comune di Napoli si era impegnato a destinare i rifiuti in una cava di Pianura che però ha opposto un deciso diniego. Non solo c’è l’opposizione della Circoscrizione di Pianura, ma si oppone a raccogliere i rifiuti il proprietario della cava. La soluzione è una sola: l’espropriazione della cava. Certamente, sarà una dura battaglia.

I dettagli esecutivi della bonifica sono imprecisi. Pur di ottenere i fondi, il Comune di Napoli indicò la cava di Pianura per la destinazione dei rifiuti non avendo però la disponibilità della discarica. Così che si ipotizzano soluzione alternative, come la vendita del materiale di risulta a imprese di costruzione o la destinazione dei rifiuti in ex discariche e in cave abbandonate. Tutto è molto incerto.

PROSPETTIVE INCERTE - In queste condizioni, come si sarebbe potuto apprestare tempestivamente il territorio della bonifica per la Coppa America, più che un mistero, risulta, non da oggi, uno scandaloso bluff. Bagnoli è stata presa in giro con l’avvenimento velico.

Questa conduzione disinvolta e approssimativa della bonifica di Bagnoli non dà molte garanzie per il futuro. I tempi saranno certamente lunghi e i costi lieviteranno, mentre si continua a discutere della modifica della linea di costa e della realizzazione del porto canale di forte disturbo alla balneabilità dell’arenile con l’opposizione totale della Sovrintendenza per i beni paesaggistici di Napoli e Provincia.

Si va incontro, più che a rapide soluzioni, a polemiche e intralci infiniti. Come è noto, l’Autorità portuale di Napoli del presidente Nerli rivendica a sé la competenza in materia di programmazione e gestione dei 23 chilometri di costa dalla Pietra a Pietrarsa. Passate l’euforia e l’occasionale solidarietà delle istituzioni, delle autorità e dei partiti coinvolti nel progetto Coppa America, il ritorno alle risse, ai pareri opposti e ai veti è stato automatico.

Contemporaneamente, fallito il progetto Coppa America, che consegnava Bagnoli a scatola chiusa all’organizzazione dell’evento che faceva capo a Bertarelli, sono fioccate le osservazioni alle disposizioni del Piano urbanistico esecutivo per Bagnoli. Non solo consiglieri comunali della maggioranza e dell’opposizione hanno espresso pareri negativi, nonché l’assessore regionale all’Ambiente Ugo De Flaviis, ma sono scesi in campo la stessa Circoscrizione di Bagnoli, il Comitato Borgo Marinai di Coroglio, il Comitato giuridico per la difesa ecologica, una cooperativa sociale flegrea, l’Ordine degli ingegneri di Napoli. Un intreccio di osservazioni, molte delle quali legittime, già disinvoltamente ignorate all’epoca del “fare presto” per la Coppa America.

LE PAROLE DI CIAMPI - Così che è caduta nel vuoto l’esortazione del presidente Ciampi, all’inizio di quest’anno, ad accelerare su Bagnoli. Fu questo il forte invito presidenziale a conclusione dell’incontro a Villa Rosebery del Capo dello Stato con il governatore regionale Bassolino e il sindaco Iervolino. Il primo, commentando le parole del Presidente della Repubblica, disse: “Negli ultimi mesi abbiamo fatto passi avanti. Su Bagnoli andremo avanti anche senza Coppa America e la Regione finanzierà interamente la costruzione del parco verde”. Il sindaco andò oltre dichiarando: “Il Piano urbanistico esecutivo e il Piano regolatore sono cose che non si vedono, quindi non le vede neanche Ciampi. Ma quest’anno i frutti cominceranno ad essere raccolti, a cominciare dalla bonifica che partirà tra poche settimane”. Una previsione avventata. Era il mese di gennaio. Siamo ad agosto e, a Bagnoli, non è cominciata nessuna bonifica.

LA CITTA’ DELLA SCIENZA - Semmai, il governatore Bassolino sensibilizzò il capo dello Stato sulla Città della scienza, molto discussa: “deve essere considerata come un pezzo della Bagnoli nuova e non di quello che era la Bagnoli d’un tempo” sottolineò Bassolino puntando sulla salvaguardia della sede dell’istituzione scientifica per sottrarla ad ogni intervento di riqualificazione dell’area che l’avrebbe eliminata. Gli edifici della Città della Scienza, molto protetta dalle istituzioni napoletane, non sono compresi nella bonifica dell’area che avrebbe dovuto fare piazza pulito di tutte le costruzioni esistenti.

Intanto, è di pochi mesi fa l’allarme del presidente della Fondazione Idis Vittorio Silvestrini sui ritardi dei contributi pubblici a favore della Città della Scienza. Su questi contributi si mormora molto, forse per il carattere “di fedeltà” della fondazione di Silvestrini nei riguardi del governatore Bassolino che avrebbe aperto una “strada preferenziale” di attenzione e contribuzioni da parte della Regione.

IL COSTONE DI COROGLIO - Nell’area resta da segnalare, oltre alla caotica situazione delle licenze per gli stabilimenti balneari, la condizione di perenne pericolosità del costone di Coroglio dal quale continuano a staccarsi pesanti massi. In aprile, un masso staccatosi dal costone è finito su un’auto di passaggio: miracolosamente illesi i due passeggeri a bordo.

La caduta dei massi, oltre al pericolo immanente per chi percorre la discesa Coroglio, provoca periodicamente l’interruzione della strada con gravi disagi nei collegamenti tra l’area occidentale e la città. Pare che abbiano dato scarsi frutti i lavori di contenimento del costone che sono durati tre anni. Il presidente della Commissione lavori pubblici della Circoscrizione Chiaia-San Ferdinando-Posillipo ha richiesto al Comune di Napoli un continuo monitoraggio del costone. Per il risanamento idrogeologico dell’area Coroglio-Posillipo, che su lato occidentale interessa la Circoscrizione di Bagnoli, esiste un progetto dell’architetto Aldo Loris Rossi.

Programmi, progetti, promesse ce ne sono a bizzeffe per Bagnoli.
Ma è tutto fermo.

(13 – continua)
Prossima puntata: Fuorigrotta

Già pubblicate:
Introduzione
Piazza Dante - Intervista a Tullio Pironti
Avvocata-Montecalvario-San Giuseppe-Porto
Stella-San Carlo Arena
Vomero
Miano
Intervista a Pino Maddaloni
Chiaia-San Ferdinando-Posillipo
Intervista a Pippo Dalla Vecchia
Le paure di Chiaia
Il pallonetto Santa Lucia
Bagnoli
5/8/2004
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