Le voci dei quartieri
Il Pallonetto Santa Lucia
abbandonato al suo confuso destino -11
di Monica Maisto
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Può sembrare un rione off-limits, e la morfologia del territorio ne fa un naturale luogo off-limits, e tale l’hanno lasciato gli uomini. E’ il Pallonetto Santa Lucia, una “rampa presepiale” come l’ha definita Vittorio Paliotti che, col vico Storto e col vicoletto Pallonetto, è la residenza esclusiva dei discendenti dei “luciani”, gli abitanti di Santa Lucia dediti alla pesca, e poi acquaioli, marinai, viticoltori.
Il mondo chiuso e ben difeso dell’epoca dei contrabbandieri di sigarette si è trasformato. La vecchia economia del Pallonetto, affidata alle imprese dei “motoscafi blu” del contrabbando fino alla metà degli anni Ottanta e allo sfruttamento delle fonti di acqua ferrata e sulfurea che sono andate scomparendo si è dovuta “aggiornare”. Le sorgenti dell’acqua ferrata che era “di proprietà di tutti i napoletani”, come si poteva leggere su una lapide del 1731, sono scomparse sotto le fondamenta di un grande albergo. Il rispetto per la tipicità del luogo è stato dunque fasullo.
Permangono una certa aria di illegalità, un clima che sfida la legge, e un mondo di sopravvivenza che si affida ad attività spicciole e non sempre corrette.
Il Pallonetto Santa Lucia, con le stradine incassate fra alti palazzi vicinissimi tra loro, rimane come sospeso nel tempo, raccontato in due romanzi da Giuseppe Marotta. Ma la popolazione poetica e ingenua non esiste più. Il tempo degli “alunni del sole” è lontano, scomparso.
Ci sarebbe voluta una bonifica per elevare il tono di vita degli abitanti del Pallonetto che, invece, è stato lasciato al suo destino confuso. Situato alle spalle dei grandi alberghi, vicinissimo alle passeggiate a mare, si sarebbe potuto trasformare, col risanamento delle abitazioni, in un pittoresco luogo di botteghe artigiane.
La Salita Echia è solo un ripido vicolo cieco che non arriva alla sommità di Pizzofalcone. Il Pallonetto meriterebbe un progetto di risanamento e valorizzazione mai preso in considerazione.
RAMPE DEL CHIATAMONE - Così come è rimasta a metà, e si dovrebbe parlare di pura intenzione, la valorizzazione delle rampe del Chiatamone che, una volta bonificate, sarebbero dovute essere sede di botteghe artigiane, locali turistici e laboratori teatrali cui dette una spinta, senza alcuna collaborazione e nessuno incentivo, Pasquale Della Monaco, originale uomo di spettacolo che sulle rampe ha una rustica residenza.
LAMONT YOUNG - Ora, dopo gli incendi e le devastazioni, si riparla di ridare sistemazione e dignità a Villa Ebe, il castello edificato nel 1922 sulla sommità delle rampe del Chiatamone dall’architetto Lamont Young, un uomo che sognava soluzioni avveniristiche per Napoli. Il castello necessita di una profonda ristrutturazione dopo l’incendio doloso del marzo 2000 che l’ha malridotto.
Sono passati quattro anni e siamo ancora all’ipotesi di un progetto accompagnato dalle fanfare dei giornali vicini alle istituzioni cittadine. Si rispolvera la pura intenzione dell’amministrazione comunale di fare delle rampe del Chiatamone un percorso con atelier di pittura, scultura, fotografia, cinema, artigianato e arti varie, però col grosso problema, mai affrontato, dello sgombero di decine di locali occupati abusivamente da famiglie di senzatetto.
Promesse, sempre promesse sulle quali ci vorrebbe una più incisiva azione della Circoscrizione Chiaia. Per Villa Ebe il Comune stanziò l’anno scorso un milione e mezzo di euro. Neppure lo stanziamento dei fondi ha fatto affrontare velocemente la riqualificazione del castello. Oppure era uno stanziamento fasullo.
Ora, cominceranno mai i lavori per la ristrutturazione del castello di Lamont Young? Non sono ammesse ipotesi. Si farà, dicono al Comune. Intanto, ci vorranno tre mesi per la stesura del piano di intervento. Tre mesi vanno bene, ma a partire da quando?
Completiamo il panorama di notizie raccolte alla Circoscrizione Chiaia-San Ferdinando-Posillipo alla quale abbiamo già dedicato due puntate.
PARCHEGGI – Proseguono i lavori per il garage al coperto di via Domenico Morelli che, quando saranno completati, offriranno 800 posti-macchina. La previsione sulla conclusione dei lavori è di poco meno di due anni. A parte le difficoltà tecniche dei lavori nella caverna, ci sono da rispettare molti vincoli delle Soprintendenze. Si tratta dell’Antro di Mitra: a fine Ottocento furono costruiti undici massicci pilastri col tufo ricavato dalle stesse pareti della caverna per sostenere la volta che presentava segni di cedimento. Oltre a nuovi lavori di consolidamento, strutture in acciaio consentiranno il parcheggio delle auto su più piani.
RACKET - I carabinieri di Piazzetta Mondragone organizzano sedute periodiche con i Commissariati di San Ferdinando, Posillipo e Chiaia e col questore sul problema del racket. I commercianti della Circoscrizione stanno aderendo alla Securt Shop, la videosorveglianza interna dei negozi.
IL PROBLEMA ANZIANI - La Circoscrizione Chiaia-Posillipo-San Ferdinando è classifica, per la sua dimensione, unità territoriale a se stante. Un recente monitoraggio ha denunciato una massiccia presenza di popolazione anziana. Oltre all’Assistenza domiciliare per anziani (ADI), è previsto un Centro di assistenza geriatria a Posillipo, gestito dall’Asl, che potrà ospitare sino a cento anziani. Nell’ambito della Consulta III settore, oprano numerose associazioni per immigrati, anziani, disabili e alcolisti. Ma i piani sociali stentano a decollare per mancanza dei fondi comunali.
PIEDIGROTTA - Si auspica un maggiore interessamento del Comune per il pieno recupero della Festa di Piedigrotta. “I residenti di Piedigrotta – dice il presidente della Circoscrizione Chiosi – mi scrivono spesso chiedendo che la manifestazioni torni ai fasti del passato”.
IL SERVIZIO NAPOLIPASS - Sono notevoli i disagi dei cittadini per la distribuzione degli abbonamenti Napolipass. Chiosi ha scritto all’assessore Cardillo e al Consorzio Napolipass proponendo una soluzione. Per quanto riguarda la Circoscrizione, è stato proposto di trasferire il servizio da piazza Santa Maria degli Angeli alla sede di via Santa Caterina e di aprire un ulteriore sportello decentrato in via Manzoni per gli utenti di Posillipo.
SANT’ANNA DI PALAZZO - Versa in condizioni di degrado e abbandono il mercatino di Sant’Anna di Palazzo. L’assessore Tecce, sollecitato dalla Circoscrizione, ha proposto una riconversione del mercatino che potrebbe diventare un polo di vendita e degustazione di prodotti tipici campani da inserire nei percorsi turistici e culturali della città. E’ stato chiesto al Comune l’utilizzo dei locali per un posto fisso di polizia e per un Centro di socialità gestito dai valdesi che sono proprietari del terreno.
(11 – continua)
Prossima puntata: Bagnoli
Già pubblicate:
Introduzione Piazza Dante - Intervista a Tullio PirontiAvvocata-Montecalvario-San Giuseppe-PortoStella-San Carlo ArenaVomero Miano Intervista a Pino Maddaloni
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Le paure di Chiaia