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2002: l’ampolla di Trapattoni
La storia dei Mondiali di calcio – 40
di Mimmo Carratelli
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L’Italia guidata da Trapattoni arrivò “sparata” ai Mondiali asiatici. Strapazzò Ungheria, Romania, Georgia e Lituania nel gruppo europeo di qualificazione. La squadra azzurra venne data favorita alla pari del Brasile.
Questi i 23 moschettieri per il Mondiale 2002. Portieri: Buffon (Juve), Toldo (Inter), Abbiati (Milan). Difensori: Maldini (Milan), Iuliano (Juve), Cannavaro (Parma), Materazzi (Inter); Coco (Barcellona), Nesta (Lazio), Panucci (Roma). Centrocampisti: Di Livio (Fiorentina), Zambrotta (Juve), Gattuso (Milan), Tommasi e Totti (Roma), Di Biagio e Zanetti (Inter), Doni (Atalanta). Attaccanti: Del Piero (Juve), Inzaghi (Milan), Vieri (Inter), Montella e Delvecchio (Roma). Fabio Cannavaro neocapitano.
Prima fase a girone con Ecuador, Croazia e Messico. Trapattoni annunciò: “Saremo bravi, belli e simpatici”. Musi lunghi nel clan azzurro: Montella insofferente di andare in panchina, Del Piero cupo per il suo impiego tattico a centrocampo (“Mi adeguo, ma io sono una punta”), Toldo crucciato di fare la riserva. Le prime tre partite si svolsero in territorio giapponese.
Debutto contro l’Ecuador a Sapporo. Formazione di partenza: Buffon; Panucci, Nesta, Cannavaro, Maldini; Zambrotta, Di Biagio, Tommasi, Doni; Totti, Vieri. Vittoria secca già nel primo tempo (2-0) con due gol di Vieri, il primo su assist di Totti, il secondo su passaggio di Di Biagio. Tre sostituzioni nella ripresa: Di Livio per Tommasi (64’), Gattuso per Di Biagio (69’) e Del Piero per Totti (74’).
Festeggiamenti nel ritiro di Sendai, presente al completo il clan di Totti (la fidanzata Ilary Blasi, parenti e amici), Montella con moglie al seguito in veste di telecronista.
Seconda partita a Ibaraki, contro la Croazia. Indecisioni e ripensamenti del Trap. Bocciato Del Piero. Zanetti al posto di Di Biagio (torcicollo). Fuori Nesta al 24’ per una infiammazione a un piede, dentro Materazzi. Andò malissimo.
Doni scaraventò addosso al portiere croato la prima palla-gol. Più pericolosi in area azzurra Vugrinec, Soldo e Rapaic. Nel secondo tempo, il vento contrario. Il guardalinee danese Larsen sbandierò un fuorigioco inesistente di Vieri che aveva segnato di testa in tuffo (50’). Valido al 56’ il gol del centravanti (cross di Doni). Ma l’Italia c’era poco. Giocarono male tutti, segnatamente Maldini mezzo infortunato, Materazzi, Vieri per un ginocchio dolorante.
Olic al 28’ infilò il pareggio passando fra due belle statuine, Maldini e Materazzi. Il difensore interista, poi, ci mise un piede nel pallonetto di Rapaic che beffò Buffon al 76’. Croati in vantaggio (2-1) e partita perduta. Il guardalinee Larsen fece annullare un altro gol azzurro per fallo inesistente di Inzaghi entrato al posto di Doni. Palo di Totti su punizione.
Terza partita a Oita, contro il Messico cui bastava un pareggio, mentre l’Italia doveva difendere il secondo posto del girone dalla Croazia impegnata contro l’Ecuador. Andò in scena l’ampolla di Trapattoni con l’acqua miracolosa (aveva una sorella monaca, Romilde).
In campo, stenti azzurri. A bordocampo nervosismo plateale del Trap.
Un altro guardalinee alla ribalta, il malese Hamat, che al 12’ fece annullare un gol di Inzaghi per fuorigioco, apparso invece regolare. Totti sbagliò una rete fatta e Borgetti portò in vantaggio il Messico al 35’.
Stupore e tensione massima. Per un’ora, Italia in difesa. Soverchiati a centrocampo Tommasi e Zanetti. A inizio di secondo tempo, Cannavaro sventò il raddoppio messicano. Il Trap inserì Coco per Panucci (63’), Montella per Inzaghi (56’), Del Piero per Totti (78’). Terzo guardalinee protagonista, il brasiliano Gomes, che fece annullare un gol di Montella. Il fantasma dell’eliminazione si impossessò degli azzurri.
Vieri mancò il gol e, a cinque minuti dalla fine, su un pallone buttato in area da Montella, Del Piero di testa acciuffò il pareggio (1-1). Dalla panchina azzurra, ampi gesti ai messicani di fermarsi.
La clamorosa sconfitta della Croazia contro l’Ecuador (0-1) agevolò la qualificazione dell’Italia. Trapattoni esclamò: “Dio esiste e questa volta si è ricordato di noi”. Fra tremori, indecisioni e bella sicurezza svanita, l’Italia andò incontro alla Corea del sud negli ottavi. Ancora il Trap: “Bisogna lasciare il cuore a sinistra e guardare a destra, ma ora zitti e voltiamo pagina”.