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Calcio
1978: la marmellata peruviana
La storia dei Mondiali di calcio – 24
di Mimmo Carratelli
Italia-Olanda divenne la partita più attesa del girone A di semifinale a un passo dalla finalissima mondiale del 1978. Ai “tulipani” bastava un pareggio per la migliore differenza-reti sull’Italia. L’Olanda rinunciò al suo gioco sontuoso e alla sua melina irritante e si chiuse in difesa. E picchiò energicamente sotto gli occhi dell’impassibile arbitro spagnolo Martinez.

Fu una gara difficile, ma gli azzurri ebbero fortuna all’inizio. Brandts deviò in rete un tiro di Bettega e l’Italia chiuse in vantaggio il primo tempo. Fallì il raddoppio e si consegnò alla rimonta olandese.

Zoff, colpito duramente da Neeskens, buttò precipitosamente la palla in fallo laterale. Gli olandesi rinunciarono al fair-play e non restituirono il pallone agli italiani. Lo rimisero lestamente in gioco e Brandts si rifece dell’autorete infilando da trenta metri Zoff non ancora ristabilitosi dal colpo ricevuto.

Il match diventò una battaglia. Bearzot sostituì Benetti con Graziani e Causio con Claudio Sala cercando la vittoria indispensabile. Arrivò invece il secondo gol dell’Olanda, ancora un tiro dalla distanza. Haan beffò Zoff da 40 metri.

La bella squadra azzurra, battuta 1-2, cedette la qualificazione agli olandesi per la seconda volta in finale dopo i Mondiali del 1974 in Germania.

Con molte riserve, l’Italia giocò la finale per il terzo posto perdendola col Brasile (1-2). Di nuovo in vantaggio con Causio, fu rimontata dalle reti di Nelinho e Dirceu. Una traversa e un palo negarono agli azzurri il gol.

Nel girone B delle semifinali il Brasile, con Leao in porta, Cerezo, Zico e Dirceu, era arrivato secondo, come gli azzurri nel girone A, superato dall’Argentina con un mezzo trucco. Nelle prime tre partite aveva stentato con la Svezia (1-1), la Spagna (0-0) e l’Austria (1-0). Nel girone di semifinale, aveva battuto il Perù 3-0 e pareggiato con l’Argentina 0-0.

Per l’ultima turno delle semifinali gli argentini imposero al Brasile di giocare la gara con la Polonia due ore prima del match Argentina-Perù allo scopo di conoscere il risultato dei verdeoro e regolarsi di conseguenza.

I brasiliani batterono i polacchi 3-1 e, a quel punto, l’Argentina per accedere alla finalissima doveva battere il Perù con almeno quattro gol di scarto per avere la meglio sul Brasile con la differenza-reti. Il Perù impegnò Fillol, colpi un palo e, dopo un quarto d’ora, scomparve di scena offrendosi alla goleada. Tra i pali peruviani c’era Quiroga, di origini argentine, che molti anni dopo confermò la “combine”. L’Argentina vinse 6-0, differenza-reti finale 8-0 contro il 7-1 del Brasile, e andò in finale.

Argentina contro todo el mundo. Orgoglio calcistico e nazionalismo sfrenato la spinsero verso il titolo. L’avevano spinta anche gli arbitri. Il portoghese Garrido le aveva spianato la strada contro l’Ungheria (2-1) riducendo i magiari in nove (espulsi Nylasi e Torocsik, perdonato Passarella). Lo svizzero Dubach le aveva regalato un rigore contro la Francia (2-1), negandone uno ai francesi. Ma fu la “marmelada peruviana” il vero scandalo.

La finale fu Argentina-Olanda arbitrata dall’italiano Gonella. I biancocelesti trovarono in Kempes il cannoniere decisivo e in Fillol un protagonista tra i pali. Ardiles ne era il piccolo, irriducibile regista, Daniel Bertoni l’attaccante più vivace e il vecchio Luque spremette le ultime stille di energia.

Gonella non consentì agli olandesi il gioco intimidatorio che avevano sfoderato contro gli italiani, ma ci furono ugualmente scontri durissimi. Passarella staccò due denti a Neeskens. Fu una finale drammatica.

Kempes portò in vantaggio l’Argentina al 38’. A nove minuti dalla fine pareggiò Poortvliet. Al 90’ Rensenbrink da cinque metri colpì in pieno il palo. Per la seconda volta, come in Germania, sfuggì agli olandesi il titolo mondiale. Nei supplementari, Kempes raddoppiò e Bertoni siglò il 3-1 conclusivo. Argentina campione del mondo per la prima volta.

I vincitori: Fillol; Olguin, Tarantini; Galvan, Passarella, Ardiles (Larrosa); Bertoni, Gallego, Luque, Kempes, Ortiz (Housemann).

Kempes fu il cannoniere del torneo, con 6 reti, alla pari dell’olandese Rensenbrink.
16/4/2006
  
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