Cronaca
In Campania allarme racket sull’informazione
"Siamo venuti qui per presentare lo spot "Basta Racket" e abbiamo appreso dal mondo dell’informazione che esiste un condizionamento camorristico sullo stesso. C’ è un pizzo che riguarda le antenne e il condizionamento della libertà di impresa ". Così Tano Grasso, presidente onorario FAI e Consulente Antiracket del Comune di Napoli, si è espresso in merito alla "denuncia implicita" fatta stamani nella sede del Corecom Campania dal responsabile regionale di REA (Radiotelevisioni europee associate), Luigi Conte nel corso della presentazione dello spot radiotelevisivo "Basta Racket".

"Quando si limita la libertà di impresa del mondo dell’informazione, gli effetti non sono gli stessi di quando si limita la libertà di impresa di un semplice imprenditore. Limitare la libertà del mondo dell’informazione – ha evidenziato Grasso - significa colpire la libertà di parola. Quando la camorra colpisce chi fa informazione colpisce la libertà di impresa e di parola, di conseguenza gli effetti sono più gravi ‘’. Dalla sede del Corecom è stato lanciato un appello a tutti gli imprenditori dell’informazione affinché considerino il movimento delle associazioni antiracket un interlocutore nella soluzione di questo problema.
Gli spot, quello radiofonico da 45 secondi e quello televisivo da 60 secondi, partiranno dopodomani e saranno trasmessi gratuitamente dalle emittenti locali per 15 giorni.

"Lo spot – ha sottolineato il presidente del Corecom Campania, Samuele Ciambriello – ha lo scopo di entrare nelle coscienze delle persone, sensibilizzarle e aiutarle a vincere l’omertà ".

Ciambriello ha sottolineato la necessità accendere i riflettori sul tema della lotta al racket in quanto si calcola che il 70% delle imprese di Napoli e provincia paga il pizzo. Per l’Assessore Comunale alla Legalità e Trasparenza, Roberto De Masi, "lo spot serve per completare la campagna di informazione già lanciata l’anno scorso con una serie di maxi poster affissi sulle mura della città.

"Adesso – ha aggiunto l’esponente di giunta - con la campagna di informazione in televisione e radio puntiamo ad arrivare direttamente nelle case dei cittadini. Lo spot finanziato dall’amministrazione comunale e realizzato dalle associazioni antiracket rappresenta di un passo in avanti. Il numero delle denunce cresce molto, siamo a quota 600 nel solo 2005. Penso che si dovrebbe fare ancora molto di più, l’importante è non abbassare il livello di attenzione ".
Secondo il coordinatore dell’Associazione, Luigi Cuomo ogni giorno arrivano in media al numero della sede antiracket di corso Umberto (081/5528090) dalle 3 alle 5 richieste di aiuto, segnalazioni che poi evolvono con contatti diretti.

L’Associazione Antiracket della Provincia di Napoli si è inoltre costituita parte civile nel processo contro il clan dei ‘casalesi’. ‘’Oggi – ha concluso Grasso - abbiamo due processi che riguardano uno gli imprenditori di Pianura e l’altro una realtà(prima volta che avviene) della provincia di Caserta. Nove imputati di estorsione aggravata dall’art7, ovvero dalle finalità camorriste, per fatti accaduti a Santa Maria Capua Vetere ‘’.
27/1/2006
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