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Recensioni
Nomadland, di Chloé Zhao
di Giovanna D'Arbitrio
A quanto pare il progetto del film è nato dall'incontro dell’attrice Frances McDormand con la regista Chloé Zhaoagli Independent Spirit Awards 2018. Disponibile su Disney+ e nelle poche sale ora riaperte dopo il lockdown,  Nomadland, film scritto, diretto e montato da Chloé Zhao, ha vinto non solo il Leone d'oro a Venezia, ma anche 3 Premi Oscar come miglior film e per miglior regia e migliore attrice protagonista. 

Il film è tratto dal libro Nomadland-un racconto d’inchiesta della giornalista Jessica Bruder, scaturito per l’appunto dalla sua inchiesta dopo la pensione” (Premio Aronson 2015 per la giustizia sociale)libro che è così presentato: “Ogni giorno in America, il Paese più ricco del mondo, sempre più persone si trovano a dover scegliere tra pagare l'affitto e mettere il cibo in tavola. Di fronte a questo dilemma impossibile, molti decidono di abbandonare la vita sedentaria per mettersi in viaggio. In un mondo in cui basta un ricovero in ospedale al momento sbagliato per mandare in fumo i risparmi di una vita, in cui la previdenza sociale è praticamente inesistente e il peso dei debiti spinge molti alla disperazione, donne e uomini in età da pensione hanno iniziato a migrare da un lato all'altro del Paese attraverso i mezzi di trasporto più vari, tra un lavoro precario e l'altro. Tra loro Linda May: una nonna di 64 anni, dai capelli grigi, che vive viaggiando su un 28 piedi, e Bob Wells, diventato vero pilastro della comunità dei nomadi dopo anni di sofferenza e fallimenti. 

Il film persegue gli stessi obiettivi del libro focalizzandosi in particolare sul personaggio della sessantenne Fern (Frances McDormand) che dopo aver perso il marito e il lavoro alla fine degli anni ‘80, lascia la città industriale di Empire (Nevada) per attraversare gli Stati Uniti dell’Ovest sul suo furgone. Lungo il suo percorso  conosce tanti anziani come lei costretti a vivere da nomadi a causa dell’età che non consente di rimettersi in gioco: privi di sussidi statali vivono di piccoli lavori saltuari che trovano lungo la strada. E così anche Fern si sposta da uno stato all’altro, lavorando con coraggio e prendendosi cura delle persone che incontra, persone che non hanno perduto amore, tenerezza e dignità pur vivendo una società in declino che frantuma le esistenza di milioni di persone, togliendo il lavoro a tanti e permettendo a pochi di prosperareInsomma il fenomeno del nomadismo non nasce solo da un retaggio pionieristico o dal sogno hippy di libertà, ma dalla necessità di sopravvivere, riciclandosi in attività varie di manodopera a basso prezzo. Colpiscono i numerosi abbracci tra questi nomadi che dimostrano di non aver perso la capacità di amare e di essere solidali, colpiscono ancor più in un momento in cui la pandemia ci sta imponendo rinunciare ad essi.

Senz’altro un plauso per il grande successo riscosso va Chloé Zhao regista, sceneggiatrice e montatrice di film, statunitense di origini cinesi, che ha allestito un van e guidato per settimane attraverso gli Usa, raccogliendo testimonianze e incontrando alcuni dei lavoratori stagionali nomadi descritti da Jessica Bruder. Molti dei personaggi secondari del film, infatti, sono veri nomadi, coinvolti da Zhao e Frances McDormand (co-produttrice del film nonché magistrale interprete) che per capire più a fondo il personaggio di Fern, ha lavorato insieme ai dipendenti in lavori occasionali: “Nella maggior parte dei casi, nessuno mi riconosceva e tutti pensavano che fossi una dipendente come tutti gli altri. Ovviamente, non ho lavorato per tutte le ore richieste da questi mestieri. Ma abbiamo cercato di comunicare l’impressione di un lavoro reale e delle sue conseguenze: le sfide fisiche e l disagio vissuti da una persona più anziana, ma anche la gioia di lavorar e vivere in mezzo alla natura come camp host in un parco nazionale, la sensazione di avere uno scopo e il guadagno disponibile grazie a questi lavori".

Si consiglia di vedere il film sul grande schermo ove sia possibile per la i paesaggi davvero spettacolari valorizzati dalla scenografia di Joshua James Richards, la fotografia di Joshua James Richards, e le musiche di Ludovico Einaudi.

Ecco il trailer ufficiale del film: https://www.youtube.com/watch?v=Lk1JW3Tb8Dk


 











8/5/2021
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