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Cultura
Fabrizio Bosso, tromba senza confini
di Adriano Cisternino
Ha cominciato ad improvvisare suonando le canzoni dei cantautori italiani. Uno che da ragazzo si diverte così non può che avere il jazz nel sangue. Ed infatti Fabrizio Bosso - diploma al conservatorio a 15 anni! - oggi è una delle trombe più prestigiose e richieste del jazz italiano.

Sarà al Music Art sabato 16 marzo, con il trio di Francesco Nastro (pianoforte) che presenta Aldo Vigorito al contrabbasso e Giuseppe La Pusata alla batteria.

Quattro fior di musicisti per una serata di jazz che promette delizie per le orecchie di appassionati di jazz e non (assai probabile il sold-out anticipato), perché la tromba di Bosso è capace di fare jazz anche se si avventura in musiche sacre.

Come dimostrò a “Umbria Jazz Winter” di un anno fa ad Orvieto, dove presentò un singolare ed apprezzato progetto di temi natalizi interpretati alla sua maniera. In Umbria aveva al fianco Julian Mazzariello, salernitano, promessa ormai ampiamente mantenuta del pianoforte jazz.

Sabato lo affiancherà Francesco Nastro, un virtuoso degli ottantotto tasti, irrefrenabile nei suoi trascinanti assoli, stabiese d'origine, da qualche anno risucchiato a Roma dai pressanti impegni che ormai non gli consentivano più una vita tranquilla in periferia.

Al suo fianco Aldo Vigorito, contrabbasso salernitano di lungo corso, e Peppe La Pusata, batterista napoletano maturato da lunghe esperienze in Francia; un duo ritmico che tutti gli strumentisti più vari, italiani e stranieri, vorrebbero e vogliono al proprio fianco per la loro straordinaria sensibilità musicale con cui conciliano efficacia e discrezione acustica.

Del resto, il trio Nastro-Vigorito-La Pusata vanta un affiatamento consolidato in oltre dieci anni di navigazione insieme sui palcoscenici italiani e nelle sale di registrazione.

Il repertorio? Come già qualche settimana fa a Somma Vesuviana per “Jazz e Baccalà”, la tromba di Bosso spazierà fra i classici standard americani - Secret love, In a sentimental mood... - e le personali letture di popolari melodie italiane, più che familiari al musicista torinese che ha frequentato spesso anche Sanremo, oltre ad aver portato il jazz italiano (con successo) negli Usa in una tournée di qualche anno fa.

Una tromba senza confini, insomma, con un'anima strettamente jazzistica.
11/3/2019
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