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Approfondimenti
Pubblicitá diseducativa
di Giovanna D'Arbitrio
I mutamenti climatici e le allerte meteo purtroppo spesso ci costringono a stare in casa e allora ci sforziamo di seguire vari Tg, anche se purtroppo continuano ad angosciarci con cattive notizie e altalenante “Spread”.

Ci agitiamo e per non rovinarci la salute cambiamo canale: danno quasi tutti la pubblicità come se fossero sincronizzati e, in attesa di un programma decente, siamo costretti a guardare gli spot.

I prodotti reclamizzati sono tanti e quindi bisogna fare in fretta, pochi minuti per ciascuno di essi e via! E così molti spettatori sono più colpiti da stranezza o volgarità degli spot che dai brand propagandati, mentre altri ne approfittano per allontanarsi dal televisore e sbrigare qualche faccenda in casa.

Anche a cinema siamo perseguitati dal “tormentone” pubblicitario, mentre intorno a noi tutti mangiano o bevono qualcosa, soprattutto i ragazzi, quasi non possano far a meno di lasciare in pace le mascelle costrette a sgranocchiare popcorn, come tanti polli in un pollaio che non la smettono mai di beccare!

Ci vengono in mente altri tempi quando i genitori ci mandavano a letto dopo ”Carosello” che ci teneva incollati alla Tv con divertenti scenette e particolari personaggi, una pubblicità discreta eppur efficace che ci faceva ricordare davvero i prodotti reclamizzati. Qualche anno fa hanno provato ad imitare il vecchio “Carosello”, ma non ci sono riusciti.

Certo i tempi sono cambiati, ma bisognerebbe riflettere su questi aspetti, poiché in fondo la pubblicità migliore è sempre quella intelligente, creativa, di buon gusto, altrimenti è del tutto inutile. Se poi è volgare e stupida, crea solo danni, in particolare sui minori.

Ricordando ad esempio uno spot sul “Buondì Motta” che andava in onda tempo fa su tutti canali televisivi, ancora ci chiediamo a chi mai sia venuto in mente di inserirvi una mamma incenerita da un asteroide! Il fatto suscitò per fortuna reazioni e discussioni e dopo qualche settimana lo spot scomparve.

In questi giorni ci colpisce un’altra diseducativa pubblicità che per invogliare all’acquisto di una nuova “Lancia”, offre la rottamazione dell’auto vecchia. Alla fine dello spot, si sente una voce che chiede “Rottamate anche il nonno?”. A quanto pare pochi l’hanno notato e nessuno ne parla.

Allora ci chiediamo dove sia finito il rispetto per gli anziani. E pensare che le loro provvidenziali pensioni oggi contribuiscono a mantenere tante famiglie in crisi! Per non parlare dell’affetto che i nonni donano ai figli e ai nipoti. Per quanto mi riguarda, ricorderò sempre i miei nonni con affetto e con rispetto per tutto ciò che mi hanno insegnato con amore. Per fortuna posso affermare che anche i miei figli hanno sempre provato gli stessi sentimenti verso i loro nonni e gli anziani in genere.

Purtroppo “rottamare” oggi è un termine molto in voga, del quale si fa uso e abuso sia nel pubblico che nel privato. Preso in prestito dalla politica, dove è sinonimo di svecchiamento e cambiamento, il termine ha invaso molti campi insieme ad arroganza, volgarità, mancanza di rispetto, assumendo una connotazione davvero “antistorica”, quando viene esteso agli esseri umani che non sono certo oggetti.

In effetti ci chiediamo cosa saremmo senza gli esempi positivi del passato e i valori immutabili ed eterni tramandati di generazione in generazione, valori che sono giunti fino a noi, pur tra mille difficoltà, per il coraggio e le strenue lotte di tanti che sacrificarono la propria vita per preservarli, cosa saremmo senza un’attenta valutazione di cause ed effetti legati a significativi eventi storici di cui gli anziani furono attori e testimoni, senza un esame obiettivo di errori commessi da non ripetere e di progressi da difendere.

Chiediamoci tutto ciò più spesso ed educhiamo i giovani al rispetto per nonni e anziani.

17/11/2018
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