Contatta napoli.com con skype

Cultura
“Mefite” di Salvatore Esposito
Giovedì 04 maggio alle ore 18.00 si inaugura la mostra fotografica di Salvatore Esposito dal titolo “Mefite”.

Un viaggio nella valle dell'Ansanto, dove l'autore, attraverso il mezzo della fotografia, ha annotato micro accadimenti di esistenza, di animali approdati, inconsapevolmente, nella valle dell'Ade.

Verranno presentate una serie di immagini, più un video, dove, nelle prime è narrato il corso spietato, silente, della chimica naturale, la quale subdolamente scarnifica vite, nell'altro micro spostamenti percepibili solo con uno sguardo attento alle cose remote che abitano il mondo.

L’esposizione sarà visitabile fino al 1 giugno 2017.
Mefite è dea della transizione e, come altrove, anche qui l'uomo ha tentato di trovare motivi di raccordo tra l'invisibile e il visibile... Il fotografo tenta, con il suo lavoro, di raccontare questo luogo del passaggio, e lo fa nella maniera più chiara e intellegibile: presenta l'accaduto.
Scrive Antonello Scotti, propositore del progetto per Spazio NEA: “Il paesaggio attorno è ostile, stranamente attraente, ma sento che necessita non restare troppo in quella de-pressione di terra non terra.
Sul ciglio in alto gli alberi e tutto attorno, un verdeggia-re dei campi, ma lì, dove eravamo, l'ossigeno è latente, il respiro faticoso ma sopportabi-le.
Mentre il fotografo continua nelle sue riprese, mi calo in un fossato scavato dalle piogge. In quell'avvallamento, sensibilmente, avverto fame di aria, così risalgo veloce-mente il costone.
Sopraggiunto sulla cresta una leggera brezza mi avvolge e spaz-za via quel senso sgradevole di affanno, di apnea indotta, con cui i miasmi ignei si sta-vano, subdoli, impossessando del mio bios.
Le sfuggenti particelle di O2 mi provo-cano un senso di catarsi.
Penso, ma non lo dico all'amico fotografo, che la vita e la non vita è chimica elementare, legata a un nonnulla. Da sempre”.


Questa presentazione è la prima di un progetto, dal titolo Territorio e impronta, che prevede la presenza, fino ad ottobre 2017, nella Sala delle “mura greche” della BRAU Biblioteca di Area Umanistica - Università Federico II di Napoli, di quattro mostre di artisti appartenenti a generazione diverse, i quali in vario modo utilizzano il mezzo della fotografia come dispositivo visuale.

L'idea di percorso espositivo proposta per il Complesso di S. Antoniello a Port'Alba è, attraverso l'arte visiva, parte integrante di un progetto più ampio dell’Area Arte Bellini, brand già annunciato a ottobre 2015, che connota l’aria del centro storico come distretto delle arti.

Negli intenti si vuole costruire un appuntamento annuale, facendo così della BRAU Biblioteca di Ricerca Area Umanistica un luogo di incontro culturale aperto all’arte nella sua accezione più ampia.

Questo, anche, per la costituzione di una collezione la quale si formerà nel tempo, attraverso donazioni di opere degli artisti invitati.

L'obiettivo è aprire un dialogo trasversale, tra la migliore produzione nelle arti visuali e le discipline umanistiche. Intessere così un intreccio di interlocuzione tra i giovani studiosi che frequentano la biblioteca e gli artisti invitati a presentare le proprie opere. Un dibattito continuo sul farsi dell'arte al di fuori delle dinamiche di mercato.

Questa primo percorso, prevede quattro mostre, di quattro artisti, di generazioni differenti, i quali utilizzano lo strumento della fotografia, come pensiero fotografico. Quindi fanno del fotografare, sia un momento di traccia del reale, che impronta di un pensare. I lavori inediti, sono di fatto pensati per il luogo, per dialogare con l'ambiente memoriale rappresentato dal luogo stesso.

Gli artisti invitati, in ordine di presentazione, saranno: Salvatore Esposito, Ugo Simeone, Andrea Bove, Marco Rossetti.
28/4/2017
FOTO GALLERY
RICERCA ARTICOLI