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Cultura
Storia del sax tenore in concerto
È la proposta di Max D'Avola
di Adriano Cisternino
Storia del sassofono tenore. Sarà questo il filo conduttore del concerto che Max D'Avola terrà venerdì 28 (ore 21,30) al Music Art, sostenuto da una ritmica composta da Francesco Nastro al pianoforte, Aldo Vigorito al contrabbasso e Stefano Tatafiore alla batteria.

Idea singolare e sicuramente intrigante la proposta di dedicare una serata all'evoluzione del linguaggio nel sassofono rievocando alcuni dei suoi più grandi interpreti nel jazz come Coleman Hawkins e Sonny Rollins, tanto per citare due fra i più celebri.

E l'idea non poteva che partire da un sassofonista della statura di Max D'Avola, siciliano di Agrigento, nato dunque in quella Sicilia da sempre terra fertile di grandi jazzisti, sassofonisti in particolare, come Toni Scott (che in realtà si chiamava Sciacca ed era originario di Salemi) e Francesco Cafiso, passando appunto per D'Avola che, fra l'altro, di Scott è stato allievo prediletto.

E non a caso, visto che nel 2002 vinse il prestigioso premio Massimo Urbani.

Al suo fianco, come già accennato, una ritmica di assoluto prestigio. A cominciare dallo stabiese Francesco Nastro (ormai romano per professione), che con i suoi virtuosismi in “piano solo” suscita sempre fragorosi scrosci di applausi.

E Aldo Vigorito, salernitano, contrabbassista di spessore internazionale che - come D'Avola - ha avuto una lunga collaborazione con Romano Mussolini.

E Stefano Tatafiore, batterista napoletano di grande esperienza (allievo di Al Foster), che pare abbia disdetto un precedente impegno pur di non mancare a questa specie di jam session fra quattro musicisti che si conoscono benissimo ma che da tempo non si ritrovavano insieme per una serata così particolare.
27/4/2017
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