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Cultura
La batteria di Gegè Munari
venerdì in trio al Restaqummè
di Adriano Cisternino
Il jazz sempre a centro, ma l'offerta si raddoppia.

Appuntamento con il trio di Gegè Munari venerdì 17 al RQM (Restacummè) di via Lucilio a Santa Lucia, ma stavolta il Live Tones offre agli appassionati la possibilità di scelta: drink e jazz (ore 22,45) o cena e jazz (ore 21).

Il tutto, ovvio, rigorosamente prima del concerto (ore 23) che vedrà sul palco il ritorno del mitico Gegè Munari, in trio con Antonio Caps (hammond) e Daniele Cordisco (chitarra).

Nato a Frattamaggiore, classe 1932, Eugenio Commonara, in arte Gegè Munari può considerarsi il “nonno” del jazz italiano. Un nonno ultradinamico, da vita fra piatti e tamburi.

Dategli due bacchette e diventa irrefrenabile, capace di scatenarsi e scatenare tanta energia, coinvolgendo musicisti e pubblico con ritmi indiavolati e una carica straordinaria.

Gegè in verità voleva fare il calciatore. E prometteva anche bene.

Chissà, forse sarebbe stato un Insigne “ante litteram” se un infortunio al ginocchio non lo avesse fermato proiettandolo completamente sulla batteria che peraltro già frequentava per “vizio di famiglia”, cercando di rubare il mestiere al fratello Pierino.

E' rimasto grande tifoso del Napoli.

Il jazz lo ha portato in giro per il mondo, al fianco di nomi celebri del jazz, come Chet Baker, Lionel Hampton e tanti altri.

Con Caps e Cordisco ha costituito da tempo un solido ed affiatato trio che tiene concerti in tutta Italia.

Rieccolo venerdì a Napoli dove torna sempre volentieri con un pizzico di nostalgia per i vecchi tempi quando, poco più che decenne, al seguito del fratello Pierino frequentava i locali notturni ballando il tip tap per gli americani.

Quando lo racconta un po' si commuove ancora...
16/2/2017
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