Sanità
Parte da Napoli la Scuola della Psoriasi
Un progetto educativo che si propone di unire diversi specialisti nella gestione globale della malattia che in Italia colpisce circa il 3 per cento della popolazione, oltre 2 milioni; in Campania si registrano almeno 150mila casi.

La Scuola della Psoriasi, associazione no profit, presentata al Centro Congressi dell’Università Federico II in Via Partenope, ha come soci fondatori i professori Fabio Ayala, Nicola Balato, Giuseppe Monfrecola, Caldoro Patruno e Massimiliano. Scalvenzi.

All’incontro hanno partecipato studiosi non solo della Clinica Dermatologica dell’Università Federico II, diretta dal Professore Ayala, ma anche provenienti da altri Centri italiani ed esteri.

Una giornata di studio e approfondimento su diversi argomenti tra cui focus sui vari organi coinvolti nella malattia, sulle terapie più attuali, sul ruolo del dermatologo nella gestione del paziente, sui consigli quali stili di vita da adottare.

In particolare la Scuola si propone di creare un linguaggio comune e condiviso dalle diverse figure professionali, allo scopo di educare il paziente a comprendere pienamente la propria malattia e nel contempo creare sinergia tra gli specialisti e le Associazioni di pazienti, come l’Adipso presieduta dalla dottoressa Mara Maccarone.

"La psoriasi è una patologia multi organo in cui l’aspetto cutaneo è il più evidente, sottolinea Nicola Balato professore associato della Clinica Dermatologica della Federico II ma si associa e comprende altre condizioni, dall’artrite alla sindrome metabolica al rischio cardiovascolare.
Il dermatologo è il medico - sentinella,
prosegue il professore Balato, che pone la diagnosi e gestisce la malattia.
Per la complessità della patologia, però, spesso il dermatologo necessita della collaborazione di diverse figure professionali: dal medico di medicina generale al pediatra di famiglia, ai reumatologo all’endocrinologo, dal gastroenterologo allo psicologo, Ecco il perchè della nascita della Scuola”.


“I pazienti con psoriasi, aggiunge il professore Cataldo Patruno, specialista ambulatoriale e docente presso la Scuola di Specializzazione in Dermatologia della Federico II presentano un maggiore rischio di ricorrere in accidenti cardiovascolari come l’infarto del miocardio, perchè la cosiddetta sindrome metabolica (aumento del colesterolo e dei trigliceridi, diabete, ipertensione, obesità) è più frequenti negli psoriasi. Pertanto è necessario che queste persone adottino uno stile di vita che sia in grado di ridurre questo rischio. Ad esempio, è necessario evitare il fumo e ridurre gli alcolici.
È inoltre indispensabile adottare una corretta alimentazione, come la dieta mediterranea, e incrementare l’attività sportiva che può essere considerata come una valida alleata del paziente psoriasico in quanto è anche in grado di migliorare il tono dell’umore spesso depresso, soprattutto quandola malattia cutanea è estesa”.


a cura di Mario Caruso
29/11/2014
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