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Sanità
Allergia o intolleranza agli alimenti
di Mario Caruso
Allergia Alimentare e Intolleranza Alimentare, sono in continuo aumento. La condizione atopica, cioè la predisposizione all’allergia, interessa circa il 6% dei bambini da 0 a 5 anni. La prevalenza delle intolleranze alimentari oscilla tra il 5 e il 20% della popolazione generale.

Sulle diverse reazioni rivolgiamo alcune domande al professore Francesco Chiarelli Direttore Clinica Pediatrica di Chieti, Presidente della Società Italiana Ricerca Pediatrica.

Professore Chiarelli, cosa si intende per “allergia e per intolleranza alimentare”?
L’Allergia Alimentare è una reazione che si verifica in seguito alla produzione di anticorpi IgE verso proteine alimentari quali latte, uova, grano, frutta secca, pesce, soia. La condizione atopica, cioè la predisposizione all’allergia, interessa circa il 6% dei bambini da 0 a 5 anni.
L’Intolleranza Alimentare invece è una reazione avversa nella quale non è possibile dimostrare alcun meccanismo immunologico. L’intolleranza alimentare può essere scatenata sia dagli alimenti propriamente detti, sia da additivi alimentari quali salicilati, amine, glutammato monosodico, solfiti e coloranti.
L’intolleranza alimentare comprende anche le intolleranze al lattosio, al saccarosio, al fruttosio ed al sorbitolo. In questi casi la causa è un deficit enzimatico.

Quali sono i sintomi? Nell’Allergia Alimentare la reazione avviene perlopiù entro alcune ore dall’ingestione dell’alimento e le manifestazioni cliniche sono orticaria, angioedema, vomito, difficoltà respiratoria. La manifestazione più grave di allergia alimentare è lo shock anafilattico, condizione potenzialmente mortale.
Nella Intolleranza invece la reazione, dose dipendente, può comparire dopo ore o giorni dalla assunzione dell’alimento; i sintomi più comuni sono orticaria, cefalea, astenia, afte orali, irritabilita, rigurgiti, dolori addominali e diarrea.

A che età possono comparire le Intolleranze Alimentari?
Possono presentarsi a qualsiasi età e tendono a persistere nel tempo, anche se con sintomatologia variabile.
L’allergia alimentare invece compare soprattutto nella prima infanzia. In particolare i bambini nei primi due anni di vita sviluppano soprattutto allergia al latte, all’uovo, al grano e alla soia.
Nelle età successive questo tipo di allergia tende a migliorare. Al contrario, l’allergia al pesce ed alla frutta secca compare più tardivamente e tende a persistere nel tempo.

Quali sono i test ritenuti più efficaci?
Nel sospetto di allergia alimentare si possono eseguire i Prick test cutanei e/o il dosaggio delle IgE specifiche sul siero.
Per le intolleranze alimentari non esistono test specifici. Si può instaurare una dieta priva di additivi e conservanti per 4 settimane e, in caso di miglioramento clinico, per conferma, si può effettuare un test di scatenamento orale.
I test specifici per una sospetta intolleranza al lattosio sono l’H2 Breath Test e il test da carico di lattosio. È opportuno sottolineare che i test diagnostici proposti dalla Medicina Complementare ed Alternativa non sono supportati da alcuna evidenza scientifica di affidabilità. Tra questi il test citotossico, il DRIA-test, la biorisonanza, l’analisi del capello ed altri.
È sconsigliato ricorrere a questi test sia per evitare ritardi diagnostici, sia per scongiurare l’adozione di diete incongrue.

Nelle indagini per le intolleranze alimentari si può ricorrere al test molecolare?
La diagnostica molecolare è utilizzabile per le allergie alimentari alle proteine del latte vaccino, delle uova, del pesce, della frutta secca, del grano e della soia e di altri alimenti. Nella pratica clinica è importante l’utilizzo delle molecole allergeniche per differenziare bambini con una sensibilizzazione specifica verso un alimento da quelli con reattività crociata nei confronti dei pollini. I primi, infatti, hanno un rischio maggiore di reazioni avverse.

Quale è la terapia delle Intolleranze alimentari?

La terapia consiste in una dieta di eliminazione dell’agente scatenante individuato, cercando di mantenere una dose soglia minima tollerata.
Nella allergia alimentare invece è necessario effettuare una dieta di eliminazione completa dell’alimento scatenante per evitare reazioni gravi.

16/6/2013
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