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Calcio
Benvenuto Don Rafael
di Angelo Forgione
Benvenuto Don Rafael.

Il 27 maggio è iniziata ufficialmente l'avventura del madrileno Benítez a Napoli. Non un allenatore qualunque ma una figura di rilievo internazionale che De Laurentiis ha scelto per lanciare un messaggio all'Europa calcistica, non solo all'Italia.

Che palmarès quello dell'allenatore spagnolo!
Una Champions League, due Europa League, due campionati di Spagna, una Coppa d'Inghilterra, una Coppa del mondo per club, una Community Shield... e poi una Supercoppa europea e una italiana.


La luna di miele tra Don Aurelio e Don Rafael è iniziata nel migliore die modi, all'insegna della napoletanità.

La scorsa settimana, il presidente aveva detto: «ll nuovo tecnico dovrà avere profondo amore per la napoletanità e sarà fondamentale che si radichi bene nel terriotorio, magari parlando anche in napoletano».

Una dichiarazione a metà tra il divorzio con il Mazzarri ammaliato dalle sirene meneghine, schiavo delle gerarchie precostituite nazionali, e il matrimonio con il Benitez aperto e poliglotta che dal Gotha del calcio approda alla Napoli emergente.
Quindi arguto, a tal punto da stringere con De Laurentiis un patto d'immagine che va oltre il calcio.

Non per caso, le prime dichiarazioni del Rafa napoletano sul sito ufficiale sono all'insegna dell'identità territoriale e culturale, non solo sportiva:

"Ora che ho firmato per il Napoli, posso dire che sono molto felice e soddisfatto per essere approdato in un grande club, in una grande realtà come Napoli.
In primo luogo per la storia del club ma anche per quella della città, nodo centrale per la cultura e le tradizioni.
Devo confessare che sono molto emozionato perché posso condividere la mia passione per il calcio con i tifosi del Napoli, riconoscibili per la maniera speciale con cui vivono il calcio.
Non vedo l'ora di abbracciarli e di ricevere il totale sostegno per il progetto che stiamo per iniziare.
Mi piacerebbe essere accolto come membro della grande famiglia napoletana perché, in tal modo, potremo condividere i trionfi che cercheremo da subito e che potranno venire con il coinvolgimento, l'impegno e il lavoro di tutti".


L'operazione napoletanità è proseguita su twitter, con il profilo di De Laurentiis che ha pubblicato: "Benitez mi ha detto che non vede l'ora di iniziare a conoscere Napoli, i napoletani e il dialetto partenopeo. Benvenuto Rafa!"


Quando Rafa vivrà Napoli, camminerà lungo la via Toledo e ammirerà il San Carlo che fu voluto dal Re più celebrato a Napoli come nella sua Madrid, città unite dalla storia.

Non sarà rivoluzione partenopea ma, si spera, restaurazione dei tempi d'oro.

Troppi anni sono passati, ed è ora che il calcio italiano torni a parlare napoletano. Sicuramente ci metterà meno a farlo Don Rafael, che già conosce l'italiano, lo spagnolo e l'inglese.

C'è da giurarci che presto tirerà fuori la prima frase in dialetto... pardon, lingua napoletana.

E non si stranisca quando si sentirà chiamare Benitéz, con l’accento sulla seconda e.
30/5/2013
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