Recensioni
Il cinema sul pallottoliere
di Marco Fiorillo
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Il primo venerdì di Novembre inaugura una fine settimana di qualità e quantità per il cinema, in particolare per quello “made in Italy” che porta nelle sale del Paese ben tre pellicole.
Vediamo insieme i film in programmazione in primo weekend di brutto tempo, segnalando i protagonisti e le sorprese, tirando un bilancio circa i migliori ed i peggiori risultati e analizzando le risposte del pubblico.I PROTAGONISTIArriva dagli States la produzione più interessante ed attesa del fine settimana,
The Warrior.
Il film racconta la storia di due fratelli, Tom e Brandon, divisi in gioventù da un padre distante e alcolizzato. L’odio ed il silenzio di quattordici anni scoppiano sul ring quando i due fratelli, ormai uomini, si rincontrano da combattenti rivitalizzati dalle vicissitudini della vita. Un film che miscela alla perfezione dramma e agonismo sportivo, caratterizzato dall’ottima prova del trio protagonista, Tom Hardy e Joel Edgerton sono i figli di un sempreverde Nick Nolte, e perfettamente diretti da Gavin O’Connor, al suo terzo lungometraggio.
Sempre dagli Usa arriva
Sexlist (
What’s your number? è il titolo originale), commedia ironica e un po’ piccante targata Mark Mylod. Tra i cliché triti e ritriti del format si muove Anna Faris nei panni di Ally, una quasi trentenne senza lavoro, senza fidanzato ma con eccessiva libido secondo una rivista americana: la ragazza si lancia alla ricerca dell’uomo della sua vita che sarà l’ultimo con cui andrà a letto. Al suo fianco Chris Evans, che depone lo scudo di Capitan America per imbracciare la chitarra del ragazzo della porta accanto.
Arriva, invece, dall’Australia ma ha il sapore classico della saga action all’americana, The Tomorrow, When the War Began è la prima prova registica di Stuart Beattie, sceneggiatore australiano già famoso per la collaborazione alla serie de “I Pirati dei Caraibi”, che per l’occasione sventola con orgoglio patriottico la bandiera del continente, riducendo per il grande schermo la saga letteraria nata dalla penna dell’australiano John Marsden.
Protagonisti della vicenda sono dei giovani che festeggiano la fine dell’anno scolastico con una gita fuoriporta: il gruppo, capitanato dalla “voce narrante” Ellie (Caitlin Stasey), nel ritornare in città la trova svuotata e sotto l’attacco di un’ignota forza straniera. Primo di una collana di sette volumi, “The Tomorrow Series”, questo il titolo scelto per la distribuzione italiana, ci prepara ad almeno un altro paio di episodi.
Progetto sofisticato e sperimentale ad un tempo,
Pina 3D è un film-documentario che celebra l’immenso talento della coreografa tedesca Pina Bausch, personalità di spicco del mondo del balletto e del teatro scomparsa nel 2009. Dedica alla sua memoria questa pellicola, il regista di Dusseldorf Wim Wenders che, così facendo, riprende un’idea già messa in piedi in collaborazione con la stessa Pina, cui era legato da una profonda amicizia.
L’uso del 3D riprende, in un certo senso, quella tensione della Bausch a voler superare i confini e conferisce alla pellicola un sapore diverso, innovativo. Un film che sicuramente risulta più godibile ad un intenditore ma comunque un’opera ben fatta.
Si apre, infine, la parentesi italiana. Domina la scena
I Soliti Idioti, famosissima serie di sketch trasmessa su MTV e portata sul Grande Schermo dai due autori e protagonisti Fabrizio Biggio e Francesco Mandelli.
I due comici cavalcano l’onda dell’enorme successo raggiunto in televisione adattando, non senza difficoltà, le proprie scenette in un lungometraggio: c’è da apprezzare lo sforzo ma il risultato non è dei migliori.
Esempio di cinema più impegnato è, invece, il terzo lungometraggio di Marina Spada,
Il mio domani.
La storia è di quelle delicate ed intense a cui ci ha abituato la Spada: Monica, donna in carriera milanese interpretata da una convincete Claudia Gerini, cerca di spezzare i legami con un passato che non le permette quella felicità tanto agognata, cercando il proprio cambiamento proprio come in piena trasformazione è Milano, sottoposta ad un’interessante resa estetica.
In ultimo,
La Kryptonite nella borsa, opera prima di Ivan Cotroneo, che desume il soggetto da un suo romanzo omonimo. Sullo sfondo della Napoli degli anni ’70 si muove la famiglia Sansone, padre e madre divisi dai tradimenti di lui, e Peppino, il figlio, abbagliato dalla figura di Salvatore, un supereroe ai suoi occhi, elevato al rango di compagno di vita.
Un ottimo esordio per il giovane Cotroneo capace di rilanciare un cinema semplice e reale.
Sotto la sua direzione Luca Zingaretti, Valeria Golino, Cristiana Capotondi ed il gruppo Planet Funk, che partecipa alla realizzazione della colonna sonora.
LE SORPRESESorprendono piacevolmente le due pellicole italiane firmate Cotroneo e Spada.
Due drammi familiari prima di tutto. Un film di formazione,
La Kryptonite nella borsa, incentrato sulla figura del piccolo Peppino: nove anni, un padre distante, una madre ferita, degli zii strambi ed un supereroe come unico amico immaginario.
È già cresciuta la bambina de
Il mio domani, una donna legata a doppio filo al nido paterno. Alchimie di generazioni lontane nel tempo ma protagonisti degli stessi dolori, delle stesse ricerche.
Regista emergente Cotroneo, affermata addetta ai lavori Spada, rappresentano quel cinema italiano di qualità che troppo spesso è messo da parte in favore di produzioni commerciali e grossolane che fanno la faccia della nostra cinematografia all’estero. Il rischio è d’esser sottoposti anche “noi” a quel processo di americanizzazione tanto di moda ai giorni nostri.
I FLOP E I TOPArrivano le note dolenti della settimana, la classifica dei cattivi:
3°. Medaglia di bronzo all’esordiente Stuart Beattie, regista de "The Tomorrow Series”. Ennesima riduzione cinematografica di una saga letteraria, Beattie svolge bene il “compitino”, senza dare un’anima al girato: non un fallimento vero e proprio ma di sicuro si poteva fare di meglio.
2°. Bassa riuscita tecnica ha la trasposizione sul Grande Schermo degli sketch dei comici di MTV Biggio e Mandelli, seriamente in difficoltà nel traghettare la propria comicità nel nuovo formato del lungometraggio. Figurarsi che già si parla di ben due seguiti…
1°. Re dei Flop della settimana il regista Mark Mylod. Occupa le sale con “Sexlist”, commediola scontata e banale, sfruttando al peggio le doti di un’attrice comica nata come Anna Faris che, comunque, riesce a salvare il salvabile strappando qualche risata. Una magra consolazione.
Dulcis in fundo, i primi della classe del weekend:
3°. Tra le produzioni italiane spicca la terza perla stillata da Marina Spada, che gestisce al meglio storia, resa estetica e direzione tecnica, forte anche della performance offerta da Claudia Gerini.
2°. Si aggiudica il secondo gradino del podio l’avveniristico progetto di Wim Wenders, che vanta il merito d’aver dato anima e connotazione qualitativa al vero protagonista del cinema moderno, il 3D.
1°. Si laurea campione del finesettimana “Warrior”. Una storia commovente ed intensa, realizzata splendidamente e interpretata con maestria da Tom Hardy e Joel Edgerton, due matricole che hanno trovato la fama troppo tardi, dopo anni di gavetta. Un capolavoro di cui si parlerà a lungo.
BOX OFFICENonostante le perplessità che ne accompagnano la realizzazione, domina i botteghini la new entry
I Soliti Idioti, con 4.492.771,68 € incassati in sole 72 ore.
Accompagna in vetta la pellicola targata MTV un altro film italiano,
La peggior settimana della mia vita, che migliora gli introiti nella seconda settimana di programmazione, raggiungendo quota 6 milioni di €.
Deludono le altre nuove uscite, in particolar modo
La Kryptonite nella borsa e, a sorpresa,
Warrior, dando alle pellicole già in distribuzione la possibilità di aumentare gli incassi.