Lettere al direttore
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Albertone il gladiatore, il gigante buono
di Achille della Ragione
Albertone, al secolo Alberto Santarelli, non é un criminale spietato, come tanti che affollano le strapilanti carceri italiane, bensi’ un bonaccione dal fisico Erculeo da fare invidia a Maciste, un giovane sfortunato che ha conosciuto la droga da ragazzo e, per procaciarsela, ha commesso reati sempre più gravi, partendo dal furto per arrivare alla rapina.

É uscito ed entrato da galera ed ogni volta che tornava a casa la trovava sempre più vuota : sono infatti morti tragicamente prima il padre, poi il fratello, quindi la madre e le due sorelle. Era rimasto solo e disperato e si illudeva di trovare nella droga un conforto alla sua solitudine. Ha assunto di tutto, ma poi ha avuto la fortuna di trovare l’amore di una ragazza : Alessia, che ha saputo leggere nel suo cuore e lo ha incoraggiato di seguire un lungo e tormentato percorso di disintossicazione ormai completato.

Oggi Albertone ha pagato il suo debito con la giustizia e non vede l’ora di tornare a casa, sopratutto perché Alessia, nel frattempo, gli ha fatto uno straordinario regalo : è nata Gaia, una bambina bellissima. Ed Albertone ha già un lavoro che lo aspetta : diventerà Spartaco, il prode gladiatore. Farà servizio al Colosseo dalle 9.00 alle 13.00 e dall 15.00 alle 19.00.

Sono certo che ci sarà la fila tra le turiste, giovani ed attenpate, per una bella foto ricordo tra le sue braccia possenti e molte, attratte dai suoi muscoli debordanti e dai suoi tatuaggi ubiquitari gli faranno, come le antiche matrone romane, proposte indecenti, offrendogli cifre considerevoli. Ma Albertone le rifiuterà, non tradirà mai Alessia, gli basterà guadagnare quel tanto per vivere onestamente e sarà un esempio per tanti ex-detenuti, che non vedono l’ora di tornare a delinquere, ripercorrendo un diabolico circolo vizioso, che non si spezzerà fino a quando lo Stato non capirà che le galere devono favorire il rinserimento sociale del detenuto e non essere più terrificanti palestre di malavita.

1/11/2011
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