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Cronaca
Rifiuti e erbacce alla necropoli di Pozzuoli
Introvabile l’antica via consolare campana
di Antonio Cangiano
Necropoli di Via Celle. A pochi passi dal tribunale della moderna Pozzuoli, la necropoli tra le più importanti del mondo romano, definita da Amedeo Maiuri - soprintendente negli anni ’30 alle Antichità della Campania e direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli e degli Scavi di Ercolano e di Pompei -   rappresentativa per “ il particolare aspetto che conferiva alla via suburbuna di Pozzuoli, subito dopo l’uscita della città.”  giace in completo stato d’abbandono.
Rovi e sterpaglia oscurano gli antichi mausolei,  i colombai  divenuti  ammasso di erbaccia e gramigna ritornano ad essere sostegno per la vegetazione spontanea.
Poco distante l’antica via consolare campana sparisce sotto cumuli di terreno.
 
UNA VERA CITTA’ DI TOMBE – La necropoli di via Celle è una sequenza compatta e numerosa di monumenti funerari romani. Composta da enormi mausolei, camere sepolcrali e colombari realizzati dalla metà del I sec. a.C. alla metà del II d.C. e destinati a sepolture collettive, sorprendono per la loro rappresentazione coesa e disposta su più livelli.  Caratterizza infatti la necropoli puteolana la fila compatta dei monumenti funebri - censiti ben 14 edifici  - fenomeno dovuto al fatto che nel tempo gli spazi lasciati vuoti tra i sepolcri venivano riempiti con nuove e diverse costruzioni determinando l’aspetto stratificato di tali monumenti.
 
LA NATURA PRENDE IL SOPRAVVENTO - Quasi ad annullare lo sforzo di archeologi e ricercatori che in passato  hanno riportato alla luce gli antichi sepolcri, la natura prende nuovamente  il sopravvento sui preziosi mausolei dedicati alla “Gens romana”  Puteolana.
Nonostante la notevole dimensione dei sepolcri  e il loro aspetto possente poco risulta visibile agli occhi dei visitatori. Degli antichi resti funebri  rimane solo un’ammasso di sterpaglia.  Oscurati dall’erba alta, i rovi stanno aggredendo  i preziosi  ipogei; deturpate le facciate dalla malerba, scompaiono le semi-colonne  e  il caratteristico fronte  di lesene in mattoni, distintivo di alcune sepolture .  Un mausoleo a tamburo è diventato una collinetta d’erba.
 
SPARISCE  LA VIA CONSOLARE “ PUTEOLI-CAPUAM “ - Poco distante un punto di raccolta della spazzatura e una  struttura in cemento delimita la strada consolare che conduceva all’antica città. Il terreno  franato dai campi circostanti ha ricoperto inesorabilmente gli  antichi basoli; Tuttavia visibile solo per un breve tratto, la via consolare “ Puteoli-Capuam “  mostra ancora  gli antichi solchi  lasciati dai carri romani a rammentare il grande flusso commerciale  e gli antichi traffici dell’antica città di Puteoli.
 
LADDOVE PUNTA LA RICERCA L’ERBA NON CRESCE IN FRETTA - ONORE AL “GLADIATORE” –  Intanto altri e più “popolari”  mausolei  di recente venuti  alla luce sono ben tutelati e protetti.  E’ cronaca di questi giorni: “ A pochi metri di distanza dalla linea ferroviaria Roma-Viterbo ritrovata la statua di Marco Nonio Macrinio, generale bresciano che fu a fianco dell'imperatore Marco Aurelio e che ispirò le gesta del film “Il Gladiatore”. Laddove punta la ricerca l’erba non cresce in fretta.

http://www.youtube.com/watch?v=DWqYc-Ov2d4:

30/6/2010
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